Revelations

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Mi alzo dal divano e mi dirigo in bagno.

Faccio una doccia veloce, asciugo altrettanto velocemente i capelli e mi vesto.

Indosso l'intimo, metto dei semplici jeans e una felpa blu, metto le converse ed una giacca di pelle nera.

Controllo l'ora e noto con sorpresa che mancano esattamente trenta minuti all'appuntamento con mio fratello, cosí decido di avviarmi dato che devo andare a prenderlo a casa.

Do una contollata alla casa di fronte ma di Manuel nemmeno l'ombra.

Salgo in macchina, inserisco la chiave nel quadrante, la giro e faccio partire l'auto.

In un tempo che sembra lunghissimo mi ritrovo davanti la casa in cui ho vissuto per anni.

'Sono nel vialetto, sei pronto?' scrivo a Luke.

La risposta arriva immediatamente, apro il messaggio e, mio malgrado, mi tocca entrare in casa dato che Luke mi ha scrito di non essere ancora pronto.

Scendo dall'auto a passo svelto mi avvio al portone, suono il campanello e aspetto che la domestica venga ad aprire.

Il portone si apre facendo comparire dietro la figura di mia madre rigorosamente in tuta e sorridente.

"Buongiorno tesoro" mi saluta sorridente, facendomi rimanere spiazzata sia dal suo comportamento che dal suo abigliamento.

"Ciao mamma" la saluto titubante.

"Su entra" dice sempre con il sorriso stampato sul volto, spostandosi dalla porta per lasciarmi entrare.

Entro in casa e noto che ci sono stati dei cambiamenti "Si abbiamo rimodernato un pò il salotto, sai quanto ci tiene tuo padre ad avere l'ultimo modello di ogni cosa" dice come se mi stesse leggendo nel pensiero.

"Già" sospiro "Accomodati" propone indicandomi la poltrona "No, tranquilla tanto ora dobbiamo andare" la informo "Ma perché non potete prenderlo qui un café? É parecchio tempo che non ti fai vedere" "Se non ricordo male siete stati voi a dirmi di non mettere piú piede qui" dico "Amy, lo so e ci dispiace tanto, per questo noi volevamo scusarci con te" dice abbassando la testa.

"Luke dov'é?" chiedo deviando il discorso "In camera sua, sta sudiando" "Ok, allora vado a chiamarlo".

Salgo quelle scale enormi in legno ed arrivo nel lungo corridoio che ospita infinite stanze.

Prima di entrare nella camera di Luke, però, entro nella mia ex camera.

É esattamente come l'avevo lasciata due mesi fa, il letto perfettamente in ordine, cosí come i libri nella libreria e i peluches con cui giocavo da bambina sulla panca di legno.

Esco dalla camera mi volto verso quella di fronte, ovvero la camera di mio fratello.

"Posso?" dico dopo aver bussato "Si, entra" dice dall' altro lato della porta.

Entro in camera e trovo Luke seduto alla scrivania intento a studiare.

"Cosa stai studiando?" chiedo "Chimica" sbuffa "Scusa, credevo di riuscire a terminare prima ma mi sbagliavo" spiega.

"Tranquillo se devi studiare fa pure, Luke ma che ha la mamma?" "Non ne ho idea, é da una settimana che é in questo stato, da quando papà é partito per lavoro" "Capisco".

Saluto Luke ed esco dalla camera.

"Allora, lo prendiamo questo caffé?" domanda ancora mia madre "No mamma ho da fare" invento "Già tu ora hai un altra vita e noi per te non esistiano piú" "Non siete mai esisiti per me!" le rinfaccio

"Ma cosa dici Amy?! Solo perché non ti abbiamo mai accompagnata a scuola né io né tuo padre ma sempre il nostro autisa, perché qundo tuo padre lavorava e non voleva averti tra i piedi ti prestava la sua carta di credito e perché quando avevi bisogno di un consiglio c'era sempre la tata e non io, per questo?" sputa acida.

Nonostante il suo abigliamento molto sportivo che non ha mai indossato e i cpelli spettinati, mia madre é rimsta la solita strega maligna che era un tempo, priva di sentimenti e di emozioni.

Senza dalre alcuna risposta mi volto verso la porta,pronta ad andare via.

"Ricordati il Gala" dice "Oh si, non mancherò" rispondo sarcastica.

Esco dalla casa, di quella che io dovrei chiamare famiglia e salgo in auto.

Arrivata a casa, parcheggio e do un altra occhiata alla casa di fronte ma nulla.

"Cavolo Becky! Mi hai fatto prendere un colpo" le urlo contro " Scusami non volevo" dice ridendo "Bugiarda, ma come mai non c'é la tua auto fuori?" domaando "L'ho prestata a Jake".

"Quindi tra te e Jake ora é una storia seria?" "Si, spero solo non mi stia prendendo in giro" dice rabbuiandosi "Non ti sta prendendo in giro anche perché se lo sta facendo se la vedrà con me" la incoraggio.

"A te come va con Manuel?" chiede "Una favola" dico sarcastica "Su racconta".

Le spiego tutto ciò che é successo negli ultimi due giorni tra me e il mio vicino e non posso far a meno di preoccuparmi nonappena noto la faccia triste della mia amica.

"Becky che hai?" le chiedo "Non so esattamente cosa c'entri Jake in tutto ciò ma so che l'altro giorno ha chiamato Manuel dicendo 'Sono qui e ti stanno cercando!'"


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