School

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La sveglia suona esattamente alle sette ma io sono già sveglia da piú di due ore. Ho sognato i suoi occhi azzurri per tutta la notte.

Entro in bagno, mi guardo allo specchio e noto che sono abbastanza messa male, cosí faccio una doccia veloce, indosso l'intimo, metto un semplice jeans scuro strappato e una felpa nera larga, metto un filo di matita nera e di masacara.

"Buongiorno" dico alla mia amica incrociandola sulle scale "Buongiorno" ricambia lei sorridendo. "Andiamo da Starbucks a fare colazione?" chiedo facendo il labruccio "Si!" esclama lei contenta.

Finiamo di prepararci e poi entriamo in macchina dirette da Starbucks.

Parcheggio l'auto e scendiamo. "Io ordino e tu prendi i posti?" chiede la mia amica "Certo, allora io voglio  un latte macchiato e un muffin al cioccolato" "Ok".

Mentre Becky fa la fila per ordinare, io cerco un posto dove sederci, dopo aver girato un pò riesco a trovare un posto libero, mi siedo ed aspetto la mia amica.

"Finalmente" dico vedendo la mia amica arrivare con un vassoio, prendo le mie ordinazioni ed inizio a mangiare quel delizioso muffin "Il bello di aver Starbucks vicino l'università" dice la mia amica "Già".

Finiamo velocemente di fare colazione ed andiamo via. Questa volta, però, dirette a scuola.

Arriviamo davanti l'edifico dopo circa dieci minuti di auto, parcheggio e scendiamo. "Ora dobbiamo cercare la segreteria per prendere gli orari dei corsi" avverto la mia amica "Non c'é bisogno, sono passata già io l'altro giorno" dice porgendomi il foglio dove ci sono scritte tutti i vari corsi, la ringrazio ed entriamo.

Ci dirigiamo nella classe,"Creazione di un album da disegno" dice la mia amica leggendo il fogliettino attaccato alla porta.

Entriamo nella classe e prendiamo posto, subito dopo entra anche la professoressa, avrà all'incirca una cinquantina di anni. "Salve a tutti, io sono la professoressa Slowen e vi insegnerò come creare un perfetto album da disegno di moda, ora vi detterò al une cose che dovrete usare per questo corso".

Prendo un foglio di carta e inizio a scrivere tutto il materiale che la prof. detta. "Per comprare tutta questa roba dovrei avere come minimo la stipendio di mio padre" dico alla mia amica guardando l'infinita lista. "Dobbiamo trovarci un lavoro assolutamente" afferma lei "Lo penso anche io" dico ridendo.

Passiamo il resto dell'ora ad ascotare la professoressa che ci spiga l'intero programma.

L'ora successiva la passiamo in sala informatica con la professoressa Ward, dove sperimentiamo la produzione di immagini sullo schermo.

"Ora abbiamo due ore di storia dell'arte" sbuffa Becky "Dai devi solo sperare che la professoressa Clarke non sia noiosa" "La vedo difficile" dice indicando con il capo la signora abbastanza anziana che é appena entrata in classe.

Le due ore di storia dell'arte sono piú noiose di quanto mi aspettasi. "Becky" chiamo la mia amica per svegliarla "Che c'é?" mi chiede lei " Ti sei addormentata" "Direi che la prof. é un ottimo sonnifero" scherza lei.

Dopo due ore di disegno tessile, abbbiamo,finalmente, terminato i corsi della giornata.

"Prepariamo la pasta al sugo?" mi chiede Becky una volta rientrate a casa "Si,ci sto". Preparo velocemente il pranzo, mentre la mia amica apparecchia.

"Dove hai imparato a cucinare cosí bene?" chiede Becky "Me lo ha insegnato tua mamma quando lavorava a casa mia" le confesso "Bah come hai fatto? Con me é stato inutile, non ci riscirò mai a cucinare" "Perché tu sei svogliata"la canzono "Ecco dato che sono svogliata, dopo vai sola in cartolibreria a comprare tutti gli strumenti" "Agli ordini capo" le dico.

Sparecchio, metto i piatti nella lavastoviglie e vado sul divano accanto alla mia amica.

Passiamo buona parte del pomeriggio sdraiate sul divano a guardare programmi stupidi in TV.

"Vado in cartolibreria" la avverto "Ok" mi risponde.

Esco di casa, sago in macchina e metto in moto. Nel giro di venti minuti circa sono arrivata a destinazione, parcheggio, scendo dalla mia ferrari ed entro nella carolibreria.

Armata di fogliettino inizio a prendere tutti gli strumenti necessari.

"Non riesci proprio a starmi alla larga" sento dire da qualcuno alle mie spalle, "Ti sbagli alla grande, Manuel" "Come fai a sapere il mio nome?" chiede sorpreso "L'ho sentito alla tua 'bellissima' festa" confesso "Capito, sei riuscita a dormire quella notte o abbiamo fatto troppo casino?" dice con un ghigno diverto sulla faccia "Vaffanculo" sputo acida "Sempre cosí simpatica tu eh" "Se ti sto antipatica stammi alla larga" "Fino a prova contraria sei tu che mi sei venuta addosso due volte. O sbaglio?" "Sono solo state coincidenze" sbuffo "Ah, certo, coincidenze" "Senti, pensala come vuoi basta che la smetti di romprmi le scatole".

Finisco di prendere ciò che mi serve e mi dirigo alla cassa. Pago quello che ho preso ed esco.

Ento in macchina e metto in moto, o meglio, cerco di mettere in moto, dato che la macchina ora non vuole piú partire. Mi maledico per non aver portato il cellulare.

Sussulto quando sento qualcuno bussare vicino al finestrino, mi volto e vedo Manuel "Ti serve una mano?" mi chiede "Sei un meccanico per caso?" "No però posso darti un passaggio a casa, sempre se vuoi" "Ok, ma non farti strane idee" "No,no, per carità" dice alzando le mani.

Salgo nella sua macchina "Non ti facevo una tipa da ferrari" dice lui "Io invece non ti facevo tipo da cartolibrerie" "Infatti dovevo solo coprare delle penne" dice indicando le penne con il capo.

Il viaggio é silenzioso e sembra durare molto piú del previsto, l'unica cosa che si può sentire é il volume altissimo della musica e la tensione che c'é tra noi.

"Potresi abbasare il volume dello stereo, mi si stanno perforando i timpani" spezzo il silenzio "La macchina é mia quindi decido io a che volume tenere la musica" "Accosta" "Cosa?" chiede accigliato "Ho detto che devi accostare" "E per quale motivo scusa?" "Non mi va di stare a sentire la musica ad alto volume e poi siamo quasi arrivati posso tranquillamente andare a piedi" gli spiego, ho sempre odiato la musica ad alto volume.

Sbuffa ed abbassa il volume.

"Sei fidanzata?" mi chiede all'impovviso "No, tu?" rispondo "Sicuramente sarà per il tuo orribile carattere, perché esteticamente sei bellissima" dice.

Mi sento avvampare, potrei sciogliermi da un momento all'altro.

"Non hai risposto alla mia domanda" gli ricordo "No, diciamo che non mi piacciono le relazioni stabili" mi risponde.

Resto un pò delusa dalla sua risposta, ma me lo aspettavo. É troppo bello per essere single.

Una volta arrivati lo ringrazio del passaggio e scendo dalla macchina.

Ento in casa e non c'é traccia della mia amica.

'Sono andata a fare una commissione, torno per cena ma non preparare nulla porto io la pizza.'

Questo é ciò che mi ha lasciato scritto Becky su un post-it. Visto che non devo  prepare nulla per la cena decido di fare una doccia veloce.

Entro nel bagno, mi avvicinon al box doccia e apro l'acqua calda. Quando l'acqua arriva alla giusta temperatura mi infilo sotto il getto.

Finisco di lavarmi, mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e comincio ad asciugarmi i capelli con il phon. Indosso l'intimo, metto un pantaloncino e una canotta.

"Amy sono tornata" mi avverte la mia amica.

Scendo di corsa giú in salotto e insieme a Becky c'é l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere. 

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