Fear

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"Amy" mi chiama qualcuno, mi volto e noto che colui che mi ha nominato é l'ultima persona che avrei voluto vedere.

"George" ricambio il saluto scocciata"Come va?" domanda "Alla grande." sbuffo sarcastica.

"Potresti evitare di fare l'acida?" "Non sto facendo l'acida" ribadisco "Allora, ha pensato bene a ció che ti ho detto l'altra volta?" "Sinceramente non ho per niente paura di te" rispondo

"Oh dovresti averne invece sai?!" "Mi sono già venuti i brividi di paura" lo beffo "Senti, forse non hai ben capito contro chi ti sei messa!" urla facendo girare gran parte degli invitati.

"Smettila di urlare, stiamo dando spettacolo e tua madre non credo ne sia contenta" dico a denti stretti "Già, allora andiamo in altro posto a parlare" dice afferrandomi la mano.

"No! Io non verrò con te da nessuna parte" mi impongo, ma inutilmente, dato che George essendo molto piú forte di me riesce benissimo a trascinarmi.

Mi ha portato in una stanza abbastanza macabra, l'unica luce che c'é é quella che proviene dalla piccola candela poggiata su un mobile antico.

"Ecco, qui possiamo urlare quanto ci pare, non ci sentirà nessuno" dice con un ghigno divertito. "Io non ho nulla da dirti" chiarisco andando verso la porta

"Te lo ripeto per l'ultima volta Amanda Richards, non sai contro chi ti stai mettendo" "Si lo so, mi sono messa contro un coglione, ora posso andare?!" "No!" urla.

"Ma mi lasci in pace una volta per tutte?! Non voglio piú avere a che fare con te, lo capisci questo! Non ti voglio piú." urlo anche io questa volta.

In meno di un secondo la mano di George si scontra con il mio viso.

"Ma sei impazzito!" "Ti avevo avverita Amy" sogghigna lui "Tu sei pazzo! Sei completamente pazzo" urlo "Non ti azzardare a darmi del pazzo" grida affereandomi il volto con la mano

"Lasciami!" "Sai,in questi giorni sono stato a pensare a come sarebbe stato creare una famiglia con te" confessa.

Con la sua mano continua a tenermi stretto il viso, ho davvero paura di stare in questa stanza da sola con lui e questa stanza cosí buia non mi aiuta per niente.

Vorrei tanto reagire ma non ci riesco, é come se fossi paralizzata.

"Non avrai mai una famiglia con me!"mi divincolo "O con me o con nessuno" dice.

"Devi lasciarmi in pace, ormai non fai piú parte della mia vita." urlo.

"Non hai capito! Devi lasciarla in pace" dice entrando in quella camera Manuel.

"Oh certo ora un cameriere che mi da ordini, va via su" "Amico non ci siamo capiti, devi lasciarla i pace" " E tu non hai capito che devi andare a servire ai tavoli!" dice George avvicinadosi al ragazzo vestito da cameriere, ma pur sempre bellissimo.

"Se non vuoi che il mio pugno rovini uno dei tuoi occhi fa come ti dico" replica Manuel.

"Senti, io sto parlando con la mia ragazza non penso siano affari tuoi" dice George "Non sono piú la tua ragazza" puntualizzo.

"Lascimi, mi stai facendo male" cerco di liberarmi.

Appena finisco di termirare la frase, il pugno di Manuel si scontra con l'occhio destro di George facendolo cadere a terra.

"Va via Amy" urla Manuel "Non vado da nessuna parte se non vieni neanche tu!" "Amy fa come ti dico, tieni" dice lanciandomi le chiavi di casa sua "Aspettami li" continua.

Prendo a volo le chiavi e faccio come mi dice, anche non capendone il motivo.






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