A mysterious observer

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La sveglia suona incessante da esattamente venti minuti. Dato che non sopporto piú quell'orribile suono decido di spegnerla.

Con gli occhi ancora chiusi, allungo il braccio sul piccolo comodino di legno iniziando a tastare tutto per trovare la scatola digitale che mi ha svegliata.

Sento un tonfo e il suono squillante della sveglia svanisce.

Finalmente apro gli occhi e sul piccolo tappeto che ho vicino il letto, vedo la sveglia distrutta.

Mentre impreco per il disastro appena compiuto vedo entrare nella mia camera Becky.

La sua faccia é piú bianca ha un espressione di paura stampata sul viso e non riesco a non preoccuparmi.

"Tutto bene?" chiedo, fa cenno di no con la testa e mi porge una lettera "É per te, l'ho trovata vicino la porta d'entrata" dice con voce tremante, poi mi porge la lettera, la prendo e comincio a leggere

'Vedo che questa notte hai avuto un sonno abbastanza tormentato...povera piccola, hai iniziato a sognare le possibili conseguenze che ci potranno essere se non mi perdonerai ?'

"Oh mio Dio" é l'unica cosa che riesco a pronunciare, non posso credere a quello che ho appena letto. Dire che sono sconvolta é poco. Come può essere arrivato a tanto addirittura osservarmi durante la notte.

"Cosa intendi fare ora?" mi chiede Becky "Nulla, non abbiamo nessuna prova certa che sia George" "Che altra prova ti serve per capire che quello é un manico, ti rendi conto che ti ha osservato tutta la notte?!" "E poi anche se lo denunciassi non servirebbe a nulla, con tutti i soldi che ha non ci vorrebbe nulla risolvere la questione" ammetto, conosco bene la sua famiglia e so benissimo che per loro sarebbe uno scandalo avere come figlio un possibile stalker, hanno una reputazione da difendere.

"Ho capito Amy ma, vuoi davvero vedere fino a che punto si può spingere ques' essere? Ma poi non capisco come hai fatto a stare con un ragazzo del genere!" "Non era cosí prima Becky" mentre pronuncio questa frase mi ritornano in mente le parole di George:

'Tutti possono cambiare'
'Sono cambiato e anche tanto'
'Se non posso averti io non ti avrà nessuno'.

Ora mi sono accorta che aveva ragione a dire di essere cambiato.

Sono davvero preoccupata adesso, lui non é piú il ragazzo di cui mi sono innamorata a tredici anni, ormai non lo riconosco piú, é diventato un estraneo per me.

"A cosa stai pensando?" mi chiede la mia amica "A tutto quello che sta succedendo e a quanto é cambiato da quando ci siamo lasciati"

Sono passati esattamente due anni da quando l'ho lasciato, per due anni non si é fatto vivo e ora spunta dal nulla, mi minaccia e mi spia anche. Questa situazione mi sembra davvero assurda.

"Amy, per qualsiasi cosa io ci sono e ci sarò sempre, anche di notte, per qualunque problema chiamami, io sarò li ad aiutarti" dice sorridendomi la mia amica "Grazie Becky, vale lo stesso per te" dico io abracciandola.

Non so cosa farei senza di lei. Siamo un pò yin e yang, due metà complementari, l'una rispetta l'altra, ci completiamo a vicenda. Lei per me é imprescindibile e indispensabile proprio come il giorno e la notte, il sole e la luna, la luce e l'ombra, il sud e il nord, la destra e la sinistra.

Quando riuscivo a scappare di casa mi rifuggiavo sempre da lei perché sapevo che sarebbe mai andato a dirlo a nessuno, lei é stata la mia prima, vera, migliore amica.

Prima di conoscere Becky credevo che non potesse esistere un amicizia cosí forte.

"Dobbiamo andare alla'università" mi ricorda la mia amica "No Becky, oggi passo, dopo la fantastica lettera non ce la faccio ad affrontare una giornata piena di lezioni" "Allora resto con te" "Ma no dai, tu vai. Stai tranquilla me la posso cavare tranquillamente" "Sei sicura?" chiede per l'ennesima volta "Sii, ora vai a vestirti dai".

Mentre Becky va a cambiarsi io scendo in cucina e mi preparo una bella tazza di latte, prendo i cereali dalla dispensa e li verso nella tazza insieme al latte.

Dopo aver mangiato i cereali e bevuto il latte e, salutato la mia amica. Salgo in camera per cambiarmi. Mi avvicino all'armadio, lo apro e prendo un leggins nero e una felpa molto larga. Indosso i miei indumenti e faccio una bella coda.

Mentre sono allo specchio per legarmi i capelli, vedo il riflesso di qualcuno vestito competamente di nero sull'albero che c'é nel mio giardino.

Mi giro verso la finestra per osservare meglio ma non vedo piú nessuno.

Chiudo la finestra, esco dalla camera e,mi dirigo nel salotto.

Mi metto comoda sul divano e accendo il televisore.

Il suono del mio cellulare mi distrae per un momento dal film che mi tiene incollata alla televisione da piú di mezz'ora. Lo prendo e trovo un messaggio da parte della mia amica.

"Tesoro tutto bene?" mi ha scritto "Diciamo di si, ma ti spiego tutto quando torni" le rispondo.

Contollo l'ora e noto con sorpresa che sono già le dodici e trenta, per distrarmi dagli strani pensieri sull'uomo misterioso che ho visto sull'albero, decido di mettere su il pranzo. Perparo della semplice pasta al pomodoro e aspetto che ritorni la mia amica, cosí da pranzare insieme.

Il rumore delle chiavi che si inseriscono nella serratura mi avvertono del ritorno di Becky.

"Ehy" mi accoglie la mia amica con un sorriso smagliante "Com'é andata con le lezioni?" chiedo riempiendo i piatti di pasta. "Tutto bene. Ah, dato che tra meno di un mese ci sarà una sfilata, da domani il professor Green ci metterà a disposizione dei modelli professionisti a cui dovremo cucire noi i vestiti, che poi loro porteranno in passerella" mi informa lei molto contenta "Wow non vedo l'ora" dico battendo le mani, sembro quasi una bambina quando vede la propria madre arrivare a casa con le caramelle.

Pranziamo velocemente e riordiniamo la cucina.

"Allora, cosa dovevi dirmi?" mi chiede mettendosi comoda sul divano "Ero vicino allo specchio per legarmi i capelli, ad un certo punto ho visto un unomo vestito completamente di nero sull'albero che c'é in giardino, la cosa strana é che quando mi sono voltata per vedere meglio, non c'era piú nessuno" "Cavolo, non potevi dirmelo?! Sarei venuta di corsa" "Non volevo disturbarti e poi sono ancora viva, quindi non c'é da preoccuparsi"

Ma appena termino di dire quella frase, sento squillare il cellulare.

Prendo il cellulare con timore, lo sblocco, mi faccio coraggio ed apro il messaggio.

Resto scioccata da quello che c'é sscritto. Mi sento improvvisamente debole, come se quel messaggio mi avesse dato una coltellata.

Ho preferito non leggere il messaggio ad alta voce, per questo dalla faccia della mia amica traspare curiosità nel leggere ciò che mi sta demolendo in questo momento.

Non ho la forza di parlare, cosí le passo diretramente il cellulare.

Dalla faccia di Becky non si vede piú la curiosità ma preoccupazione, per il peso che hanno quelle parole cosí crudeli.

Il Mio Nuovo Vicino Di Casa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora