Il Mio Nuovo Vicino Di Casa

Confession

Metto velocemente le scarpe ed esco fregandomene dell'orario mi dirigo dal mio vicino ed inizio a suonare incessantemente il campanello.

Nessuno viene ad aprire, cosí mi siedo sullo scalino e aspetto.

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I raggi del sole sono riflessi nei miei occhi cosí sono costretta ad aprirli.

Mi trovo in una stanza in cui non sono mai stata, mi guardo un pò intorno per cercare qualche indizio per capire dove mi trovo ma, sfortunatamente non trovo nulla.

La stanza é di color grigio con tutti i mobili bianchi, anche le lenzula del letto sono grigie.

Mi alzo dal letto ed esco da quella stanza cupa.

"Già sveglia?" chiede Manuel facendomi spaventare "É casa tua?" domando.

"Si, quando sono tornato stavi dormedo davanti la porta" mi avverte "Ohw, volevo aspettarti ma mi sono addormentata senza rendermene conto" dico dispiaciuta "Perché eri venuta?" chiede "Volevo scusarmi per come mi sono comportata ieri al bar" spiego

"Solo?" chiede "Si, perché per cos'altro sarei dovuta venire?" chiedo "Per sapere chi era la ragazza del bar?!" "Non sono gelosa, puoi frequentare chi vuoi" "Sicura?" "Sicurissima"

"Era l'avvocato della mia ex la ragazza che era con me al bar ieri" dice di punto in bianco sedendosi sul suo divano in pelle grigio.

Lo guardo interrogativo e lui mi fa segno di sedermi accanto a lui, faccio come mi dice e inizia a spiegare.

P.o.v Manuel

So che le avevo scritto che non le avrei piú parlto ma non ci riesco e poi voglio anche spiegarle il motivo per cui le dico di starmi lontano.

La faccio sedere accanto a me, faccio un lungo respiro e comincio.

"Allora, all'età di quattordici anni cominciai a frequentare alcuni miei compagni di scuola di qualche anno piú grandi di me che non avevano una bella reputazione; con loro iniziai a fare delle rapine, spacciare droga e alcune volte anche a farne uso. I miei genitori non si sono mai accorti di nulla perché tornavano da lavoro sempre tardi e non avevo mai modo di vederli, con loro non ho mai avuto un buon rapporto proprio perché erano praticamente assenti. Ad ogni rapina mi sentivo migliore, il dolore che provavo perché non ero calcolato dalla mia famiglia scompariva sempre piú, ogni volta che puntavo la pistola contro qualcuno mi faceva sentire piú forte, anche se non ho mai sparato nessuno mi bastava solo averla in mano. Un giorno però, conobbi una ragazza,Lily, lei mi fece completamente perdere la testa, iniziammo a frequentarci fino a quando lei non venne a sapere della mia compagnia. Io mi ero innamorato davvero di lei per questo decisi di lasciare il gruppo per stare con lei. I ragazzi non presero per niente bene questa mia decisione, cosí per vendicarsi bruciarono la casa di Lily, purtoppo in casa c'era anche lei. Fortunatamente non é morta ma aveva bruciature su quasi tutto il corpo. Ora é ancora in cura e grazie al lavoro che faccio gliele sto pagando io per scusarmi. Lily non é stata l'unica a pagare per colpa mia, ogni ragazza che inizio a frequentare viene ferita in qualche modo, per questo non voglio che anche a te succeda qualcosa" le spiego.

"Scusami" dice piangendo "Per cosa?" chiedo asciugandole le lacrime "Per ogni volta che ti ho trattato uno schifo anche quando non lo meritavi" "Non ti preoccupare, anche io ho sbagliato tante volte con te" "Mi dispiace davvero io non so come scusarmi" continua.

Prendo il suo viso tra le mani e le lascio un bacio a fior di labbra.

"Con te mi sta succendendo la stessa cosa che é succesaa con Lily, mi sto innamorando sempre di piú" dico poggiando la mia fronte sulla sua.

"Però?" chiede lei sussurando "Però non voglio che ti succeda la stessa cosa" "Perché sei sicuro che succederà ancora?" "Te l'ho detto anche le altre ragazze che ho avuto dopo hanno pagato in qualche modo" "Ma Lily non li ha denunciati?" "Si due sono anche stati arrestati ma due sono ancora a piede libero" le spiego.

"Quindi d'ora in poi ie e te non dovremo piú vederci ne parlarci?" sospira dispiaciuta "Già, anche se sarà complicato" ammetto "Allora ciao" mi saluta andando verso la porta "Ciao" ricambio.