An unpleasant encounter

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Scendo di corsa giú in salotto e, insieme a Becky c'é l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere. George Hill, il figlio dell'amica snob di mia madre.

É strano vdere che indossa un semplice jeans e una t-shirt, solitamente il suo outfit comprende una pantalone, quasi sempre color cachi e una camicia, ovviamente tutto griffato.

"Lui é Scott, é da un pò di tempo che ci frequentiamo" mi informa la mia amica presentandomi George che si é nascosto sotto un altro nome.

"Piacere Scott, io sono Amy" dico stingendogli la mano piú forte che posso.

"Vado ad apparecchiare, Amy se ti va gli fai fare il giro della casa" mi dice la mia amica ed io colgo l'occasione per parlare con quest'essere.

"Si può sapere cosa vuoi?" chiedo scocciata al ragazzo che ho di fronte "Frequentare la tua amica" risponde sogghignando "E perché non le hai detto il tuo vero nome? Poi non credo che tua madre ne sarebbe felice" so quanto a sua madre importa che suo figlio frequenti gente del loro stesso ceto sociale "Perché sono stufo anche io di quella vita esattamente come te!" posso comprendere che lui voglia frequentare la mia amica ma, che voglia rinunciare al lusso piú sfenato, quello no, o meglio, non lui.

"No George, non credo che tu voglia rinunciare a tutto quello. Se ci siamo lasciati é proprio perché tu tenevi piú alle tu quattro auto che a me!" Per quanto possa essere viziato e schizzinoso George é un bellissimo ragazzo, portebbe fare il modello per quanto é bello, ha i capelli castani sempre ben pettinati, gli occhi verdi con qualche sfumatura di marrone verso l'interno, delle labbra molto sottili ed anche un fisico niente male.

"Ci siamo lasciati?! Tu mi hai lasciato! Amy tutti possono cambiare!" dice avvicinandosi lentamente a me.

Istinatamente inizio ad indietreggiare senza, però, accorgermi che dietro ho il muro.

"Hai ragione, tutti possono cambiare, ma non tu! Tu non cambierai mai, ti conosco bene come le mie tasche e sono certa che tu non rinuncerai mai ai tuoi gioiellini per qualcos'altro. Neanche per i tuoi sentimenti, sempre che tu abbia dei sentimenti"
"Oh Amy, non mi conosci invece, sono cambiato e anche tanto. Forse hai ragione quando dici che non rinuncerò mai ai soldi, ma non ti permetto di dirmi che non ho sentimenti, perché se sono qui é proprio per quello" dice.

"Ragazzi scendete dai, altrimenti la pizza si fredda" ci richiama Becky.

Ringrazio chiunque mi abbia fatto questo miracolo, non sopportavo piú stare chiusa in una stanza con lui.

"Non finisce qui Amanda" mi avverte lanciandomi uno sguardo di sfida, provocandomi milioni di brividi di paura che mi attraversano tutto il corpo.

Scendo in cucina seguita dal mio ex.

"Ehi" dice lei abbracciando George "Bella casa" sorride lui "L'ha arredata il padre di Amy" "Ah si? É davvero bravo" "Già" dico prendendo il mio scatolo di pizza.

"Dove vai?" mi chiede Becky "In camera, non mi va di fare il terzo incomodo" le spiego "Ok" risponde lei sorridendo.

Lancio un ultimo sguardo infuocato a colui che mi ha dichiarato guerra e salgo su.

Entro nella mia camera, accendo il televisore, mi siedo sul mio comodo letto ad una piazza e mezza e comincio a mangiare la mia pizza.

Dato che ho un caldo terribile decido di togliere la felpa ed il leggins, stando cosí in intimo.Improvvisamente la porta della mia camera si apre. "Cosa ci fai tu qui?" dico cercando di coprirmi con le mani "B..Bhe oggi hai dimenticato queste nella mia auto" dice balbettando mostrandomi le buste della cartolibreria "Grazie che sbadata, se esci un secondo fuori cosí mi cambio e poi magari rientri" "No tranquilla sono solo passato per darti queste" dice per poi andare via.

Per evitare che qualcun'altro mi veda seminuda metto una canotta e un pantaloncino di tuta, mi sdraio sul letto e continuo tranquillamente a guardare la Tv.

"Era il tuo ragazzo quello?" chiede George facendomi sussultare "Cavolo George mi hai spaventata" "Rispondimi!" "Prima cosa abbassa i toni e seconda cosa,non devo di certo dare spiegazioni a te" "Si che devi invece" continua ad urlare "Non sono affari tuoi e poi se non sbaglio tu stai frequentando la mia amica " "Amy, cavolo, possibile che tu non l'abbia capito!" "Cosa devo capire?" chiedo non capendo a cosa si riferisce "Sono innamorato di te e ti rivoglio indietro" dice prendendomi il viso tra le mani "Io non piú" dico cercando di liberarminda lui "Tu sei mia e basta lo vuoi capire o no?" dice a denti stretti continuando ad avvicinare il suo volto al mio "No George, non sono tua e non lo sarò mai piú"

Una lacrima mi riga il viso ma lui si affretta a toglierla. Non posso negare che il suo tocco ha molto effetto ssu di me.

Lui stato il mio primo ragazzo, il primo a cui ho dato il mio primo bacio ed é stato anche il primo con cui ho fatto l'amore. Avevo tredici anni quando ci siamo fidanzati, passavamo la maggior parte del tempo insieme, poi però siamo cresciuti, lui ha iniziato sempre a preferire cose materiali a me, mentre io, ero sempre piú convinta nel volermi liberare di quella assurda vita che non mi rispecchiava per nulla.

Non é mai stato un ragazzo possesivo nei miei confronti per questo ora mi sembra quasi assurdo il suo comportamento, addirittura illudere la mia amica per riavvicinarsi a me, é quasi surreale.

"Amy ti prego dammi una seconda possibilità" mi implora "Non lo so George, devo pensarci un pò. Cosa farai adesso con Becky?" mi dispiace per la mia amica, non si merita di essere usata, so che io non c'entro nulla in questa storia ma mi sento davvero in colpa. "Nulla continuerò a frequentarla e poi magari le dirò di restare semplici amici" "No! Non puoi farle questo, non se lo merita. Se le farai del male sappi che me la pagherai" "Allora spiegagli la situazione e stop" dice strafottente.

"Ma ti sei bevuto il cervello per caso? Come fai a dire certe cose! Non posso andare dalla mia migliore amica e dirle: 'Sai lui non si chiama Scott ma il suo vero nome é George, eh si é il mio ex e ti ha usata solo per arrivare a me' prenditi le tue responsabilità, per una volta, sii uomo cavolo!" "Scordatelo" "Okok glielo dico io, però scordati la tua seconda possibilità" "Beh Amanda Richards, sai cosa ti dico, se non ti avrò io non ti avrà nessuno" dice andando via.

Scendo giú, faccio un respiro profondo e racconto tutto alla mia amica.

La delusione sul suo volto la noterebbe chiunque, anche se lei non vuole ammetterlo.

"Mi ha detto se non ti avrò io, non ti avrà nessuno" dico alla fine "E tu?" "Non ho detto nulla, sto davvero iniziando ad avere paura Becky, se davvero é cambiato? Non si é mai comportato cosí" "Non lo so Amy, non lo conosco da molto, però fossi in te non abbasserei mai la guardia" "Ho davvero paura, sembrava cosí serio quando lo ha detto" dico mettendo le mani nei capelli. Non so né cosa fare né cosa pensare.

"Mi perdoni vero?" chiedo alla mia mica "Per cosa dovrei perdonarti?" "Per il suo comportamento" "Stai tranquilla so benissimo che tu non c'entri nulla con lui, non posso negare di esserci rimasta, però meglio prima che tardi" sorride e mi abbraccia.

Restiamo un altro pó a parlare del piú e del meno, poi andiamo a dormire.

"Buonanotte" la saluto "Notte" ricambia.

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