Prendo a volo le chiavi e faccio come mi dice, anche non capendone il motivo.
Percorro le infinite scale completamente rivestie in moquette.
Arrivo nel giardino che circonda l'enorme villa dove chiamo un taxi, che, per mia fortuna arriva in fretta.
Dico l'indirizzo al tassista che subito parte.
Una volta arrivata a destinazione pago il tassista e lo saluto.
Oltrepasso il giardino ben curato e arrivo davani il portone d'ingresso; inserisco la chiave nella serratura, la giro facendola scattare ed entro in casa.
Entrando in casa mi accoglie un fantastico odore di vaniglia che emana la candela posta sul camino.
Accendo la luce e perlustro un pò in salotto.
Il salotto é molto accogliente, c'é un divano in pelle nero, con davanti un tavolino in legno bianco,dello stesso colore della parete attrezzata, proprio quest'ultima mi colpisce in modo particolare, o meglio una foto poggiata su uno dei ripiani.
La foto raffigura una bellissima ragazza con in braccio un bambino, un bellissmo bambino con una testa riccioluta e due occhi azzurri come il mare.
Resto a fissare quella foto per un bel pò di tempo, é impossibile non notare la felicità che emanano gli occhi di Manuel, quella felicità che non ho mai visto.
Sussulto allo scatto della serratura, mi volto verso la porta da dove compare un Manuel con un livido sulla gota destra e le nocche sanguinanti.
"Perché mi hai mandata via?" chiedo seria "Non volevo farti vedere il ragazzo che ami sanguinante" spiega "Ma io non amo piú George" dico "E chi ti ha detto che mi riferivo a lui?!" mi dice stupendomi.
"Cosa guardavi?" "La foto" dico indicandola con il capo.
Si avvicina, prende in mano la foto, si siede sul divano e comincia a fissarla.
"Avevo quattro anni qui" boffonchia sorridendo. "Tua madre era giovane quando ti ha avuto" "Si aveva diciotto anni quando sono nato io" mi informa.
"In questa foto sembrate davvero felici" ammetto.
"Si, lo eravamo. Come sai io vengo dal Brasile, sono nato in un paese molto povero e anche la mia famiglia lo era, però nonostante ciò mi hanno sempre dato tutto ciò di cui avevo bisogno, non mi hanno mai fatto mancare nulla, devo tutto alla mia famiglia. Per questo lavoro anche come cameriere, una buona parte dei soldi li mando a loro, come risarcimento." confessa facendomi scendere una lacrima.
"Ehy, cos'hai?" dice asciunganomi la lacrima che mi é scesa "Nulla é che..ti invidio molto" "In che senso?".
"Sono il tuo esatto opposto. Sono cresciuta in una famiglia, se cosí si può chiamare, piena di soldi, non ho mai ricevuto una carezza da parte di mia madre. Sai, quando ho imparato ad andare in bicicletta sono caduta e mi sono sbucciata entrambe le ginocchia ma a curami non c'era mia madre bensí una tata. All'inizio non ci davo molto peso perché frequentavo una scuola privata dove c'erano bambini viziati piú di me, poi però, ho conosciuto Becky, che aveva una famiglia normale con dei genitori premurosi. Li ho realmente capito cos'é una famiglia" dico piangendo
"Se mi darai la possibilità ti darò tutto l'amore che non hai ricevuto in questi anni" sussurra asciugandomi le lacrime "Perché mai dovresti farlo?" domando "Semplicemete perché sono pazzamente innamorato di te e perché meriti di essere amata".
Gli faccio un sorriso timido e come sempre mi fiondo sulle sue labbra.
Il bacio si fa sempre piú intenso e passionale.
Manuel si stacca dal bacio e con uno sguardo provocante mi prende in braccio a mo di principessa, sale le scale velocemente portandomi in camera sua.
Mi stende sul suo letto continuando a baciarmi con foga, bisognoso di sentirmi sua.
Mi guarda negli occhi come per chiedermi se anche io voglio la stessa cosa ed io come risposta lo bacio con passione, come se il fuoco ardesse dentro di me.
Adesso ci siamo solo io e lui.
Voglio godermi questo istante, senza pensare alle conseguenze, perché anche io lo desidero con tutta me stessa.
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Il Mio Nuovo Vicino Di Casa
RomanceAmy, é sempre stata costretta a rispettare le scelte dei suoi genitori anche controvoglia, per questo sta per andare a vivere da sola in una nuova casa. "Te ne pentirai quando ti accorgerai che cucire due stracci non ti daranno gli stessi soldi e l...