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P.o.v Manuel

"A che ora stacchi?" domando alla mia ragazza, devo farmi perdonare assolutamente, mi sono comportato davvero male.

"Alle diciasette" mi informa lei con aria curiosa "Bene, stasera ti porto a cena fuori " sbotto lasciandola sorpresa.

"Mh interessante" boffonchia "A piú tardi" la saluto con un bacio per poi lasciarla al suo lavoro.

Prendo il cellulare e digito il numero del mio amico.

"Manuel" risponde "Jake, ho bisogno di te" "Cos'hai combinato ora?" sbuffa, di casini ne ho combinati molti nella mia vita e lui mi ha sempre tirato fuori. "Nulla, nulla. Potresti darmi la casa al mare per questa sera?" lo supplico "Si, ma cerca di non combinare nessun danno. La prossima settimana devo portarci Becky." "Non romperò nulla giuro" lo rassicuro. Dopo altre mille raccomandazioni saluto il mio amico e faccio altre telefonate.

Dato che non sono molto bravo a cucinare ho chiesto a Luke di far preparare tutto alla sua domestica che, per mia fortuna, ha accettato volentieri.

Avrei benissimamente potuto portarla in un banale ristorante ma non sarebbe stato uguale. Non ci sarebbe stata quell'atmosfera che si crea quando siamo solo io lei. Quell'alchimia tra i nostri sguardi che parlano pur non emettendo fiato.

Mi basta guardarla negli occhi per capire cosa prova, fin ora ho solo captato paura e tristezza ma allo stesso tempo molto amore.

Sono pienamente convinto che la causa delle sue paure sono io. Non risco a darle certezze. Ogni volta che lei é felice faccio qualcosa che improvvisamente la rende triste, anche se ciò che faccio non lo faccio con malizia, anzi, alcune volta non mi rendo neanche conto che ferisco le persone.

Sono consapevole di essere lunatico, purtoppo questo lato di me mi ha sempre fatto allontanare molto dalle persone.

Ho un mucchio di cose da fare. Innanzitutto decido di andare alla casa al mare del mio amico in modo da vedere come gestire gli spazi.

Cosí salgo a bordo della mia macchina e mi reco a destinazione, non é molto vicino ma prendendo alcune scorciatoie ci si arriva prima.

Una volta arrivato entro in casa.

La casa é molto bella e anche abbastanza grande.

L'entrata da sull'enorme salotto dove c'é un bellissimo divano di pelle nera che contrasta con il bianco delle pareti, proprio di fronte al divano c'é un grande televisore ultrapatto. Girando un pò lo sguardo scorgo un piccolo tavolo decorato con un vaso pieno di fiori.

La cucina a differenza del salotto é molto piú piccola però allo stesso tempo molto accogliente.

Salgo nella camera da letto e non posso far a meno di sorridere alla pazza idea di come voglio decorarla.

Di fianco alla camera da letto ci sono altre due camere che però non visito visto che non le utilizzerò.

Esco di casa per andare alla ricerca di tutto l'occorrente per le decorazioni.

Una volta finiti gli acquisti ritorno a casa e sistemo tutto.

Ho apparecchiato il tavolo con una tovaglia bianca di lino, sopra vi ho messo delle candele rosse, le posate e i calici.

In camera da letto invece ho semplicemente ricreato un cuore con i petali di rosa.

"Uhm..non male" dico a me stesso.

Mi siedo sul divano e mi rilasso un pò, purtoppo la pace dura ben poco.

Prendo il cllulare che trilla già da qualche secondo. Lily. Sbuffo e le rispondo.

'Lily' 'Devi aiutarmi' urla la mia ex ragazza 'Lily sono fuori città oggi, non posso. Per una volta prova a risolvere i tuoi problemi da sola' 'Manuel ho bisogno di te di prego!' mi implora 'Oggi non posso, scusami' dico per poi mettere fine alla chiamata.

Do un occhiata all'orologio che segna le quattordici esatte, ciò significa che a breve arriverà la domestica per cominciare a preparare tutto.

P.o.v Amy

Oggi al bar c'é molta piú gente del solito, sembro una trottola, non siamo rusciti a fermarci nenche per un secondo.

"Scusi, potrei avere un caffé?" chiede qualcuno dalla voce stridula, sposto lo sguardo dalle tazzine che stavo siatemando alla cliente che dovrò servire.

"Lily" saluto sfoggiando uno dei miei piú falsi sorrisi "Uhm..ricodami un pò chi sei" dice con aria da vip, caspita che odiosa questa ragazza.

"Amy, la ragazza di Manuel" proferisco calcando la parola 'ragazza' "Ah, si ora mi ricordo. Non sapevo lavorassi qui, in realtà sapevo che economicamente non sei messa male" "In realtà sono affari miei di come sono messa economicamente" sbotto infastidita.

"Però, bel caratterino, d'altro canto Manuel ha sempre saputo scegliere le sue prede" dichiara la ragazza seduta dall'altro lato del bancone "Cosa intendi dire per prede?" "Sciocchina, non lo hai ancora capito? Lui non ti ama, tu sei solo la sua ennesima vittima. Manuel dopo di me non ha mai provato nulla per nessuna ragazza, tantomeno per te. Per lui sei solo uno sfizio, nulla di piú. Quante volte non c'é stato per te? Tante. E sai perché? Perché era con me. Ogni volta che a te dice non posso é perché é da me."

Forse non dovrei crederle ma come faccio a non farlo, so benissimo cosa ha provato Manuel nei suoi confronti ma credevo fosse tutto finito o almeno cosí mi ha sempre fatto credere lui.

"Cosa vuoi?" le domando "Un caffé" sorride lei "Non intendevo cosa devo servirti, ma cosa vuoi da me." "Sei molto astuta. Comunque voglio solo avvertirti che resterai sola"

"Cosa intendi per sola?" chiedo "Vedrai piccola Amy, vedrai" sorride per poi andare via, lasciandomi piena di dubbi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 06, 2016 ⏰

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