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Sono passati tre giorni da quando ho lasciato gli One Direction all'albergo e io sono tornata a casa. Non ho più pianto, però ho ascoltato le loro canzoni ogni volta che mi era possibile, fossero stati anche 30 secondi. Per la maggiore mi piace guardare i loro video su Youtube, soprattutto quello sul canale di The Late Late Show with James Corden...guardarli parlare, ridere e cantare mi ricorda quei momenti passati con loro. Mi stupisce provare questi sentimenti, infatti uno mi potrebbe dire :"ma sei in crisi per quatto cantanti con cui hai passato tre ore?" Si! E mi dispiace averli ignorati fino ad ora, sono un po pentita di non avergli dato prima la possibilità di entrare nella mia vita...ma forse doveva andare così. Sto ascoltando un'altra volta Steal My Girl quando arriva mia madre e mi dice –Ehi hai visto che ore sono? Tra 10 minuti devi andare al lavoro..-

-Sì sì avevo visto...infatti adesso mi cambiavo e andavo-

-Ma è tutto ok? Ti vedo un po giù..-

-Sai gli One Direction?- le chiedo mentre mi cambio i pantaloni

-Si!- afferma sedendosi alla scrivania

-Beh, ecco vedi...non mi piacevano, e li ho sempre giudicati quattro viziati presi solo dalla loro fama...ma mi sbagliavo. Quando ho avuto la possibilità di stare con loro mi sono resa conto di come sono in realtà...e mi piacciono, solo che ora mi mancano mamma! Mi mancano tanto...fino ad ora ho sempre vissuto con l'idea che non ci fosse niente per cui vivere. Poi però da quando li ho lasciati e sono tornata a casa, sento come un buco nel petto. Che fa male, e mi fa sentire sola! Mi capisci?-

-Tesoro! Si certo che ti capisco, e tu non sai quanto mi dispiace. Quello che posso dirti è: Esci! Fatti degli amici, e porta loro quattro sempre nel cuore. Ora però vai che senò farai tardi...-

-Va bene! Grazie mamma!- la saluto con un bacio, prendo la borsa ed esco di casa. Devo andare a prendere a scuola il bambino che tengo, si chiama Riccardo e ha 7 anni. Ha gli occhi marroni e i capelli biondo scuro, è dolce, vivace e molto intelligente. Quando mi vede, mi indica alla sua insegnante e poi si precipita da me di corsa, mi abbraccia e poi mi scarica il suo zaino –Allora? Come è andata?- gli chiedo
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-Mmmmm, boh- mi risponde come da routine. Suo fratello maggiore gli ha insegnato che quando qualcuno (soprattutto la mamma) ti chiede: "come è andata a scuola oggi?" bisogna rispondere con un bel boh! In modo che la mamma o chi che sia non vada ad indagare ad una eventuale risposta affermativa o negativa. Arrivati alla macchina lo faccio salire e controllo che si allacci la cintura, poi salgo io e partiamo. Lui incomincia a raccontarmi di chi sia oggi il suo migliore amico, della partita vinta a palla prigioniera durane la lezione di ginnastica, e tante altre cose che lo hanno colpito in questa giornata. Arrivati parcheggio la macchina e scendiamo, lo prendo per mano e attraversiamo la strada, entriamo nell'ascensore e saliamo al terzo piano, apro la porta di casa ed entriamo. Intanto lui continua a parlarmi e mi racconta di un gioco che ha preso ieri, e di come ha fatto una piccola spada laser con una pila e un tubetto vuoto di colla Pritt. Gli faccio la merenda e poi giochiamo. Al termine delle tre ore quando sua mamma rientra io saluto ed esco. Prendo il telefono per controllare se qualcuno mi ha cercata, ed effettivamente ho 8 chiamate perse di un numero sconosciuto. Richiamo o no? No, tanto quasi sicuramente è per pubblicità...monto in macchina e vado verso casa. Sono al semaforo quando sento ancora il telefono che suona.

-Pronto!- rispondo infastidita

-Non è un buon momento?- mi sento dire in inglese

-Harry?- sono sbalordita

-Esatto piccola!-

-Co-come fai ad avere il mio numero?-

-Niall mi ha chiamato con il tuo cellulare tre giorni fa, ricordi?- che cretina! Quasi mi viene da ridere, avrei potuto richiamarli io, ma non ci avevo pensato. Tutto questo deprimersi per niente!

my new direction ||1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora