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Prendo dalla valigia un paio di jeans neri e una maglietta a caso, li indosso velocemente e poi mi fiondo in bagno per pettinarmi e lavarmi i denti. Una volta fatto metto le scarpe e prendo la borsa posata su una sedia nell'angolo e volo al piano di sotto.

-Harry!! Muoviti!!- mi urla quasi nell'orecchio Louis mentre gli passo affianco alla base delle scale-Ci farai fare ancora tardi!!-

-Si, ho capito! Adesso arrivo...mamma mia che palle!-risponde l'altro dal piano superiore.

Sulla porta gli altri sono già li pronti ad aspettare.

-Tu non vieni?!- chiedo ad Ashton vedendolo sulla porta del salotto ancora con i pantaloni della tuta e la canottiera nera.

-No, per una volta che l'intervista non è mia...ne approfitto e sto a casa a rilassarmi- risponde

-Hai ragione, fai bene...- dico avvicinandomi a Niall e circondandogli la vita con le braccia

-Dopo però facciamo una partitina alla play. Ok?!- propone

-Andata!- non impazzisco dalla gioia sinceramente, ma pur di stare con loro mi va benissimo.

Quando pochi istanti dopo Harry finalmente ci raggiunge andiamo alla macchina di Niall e prendiamo posto. Per tutto il tragitto non fanno altro che sparare scemenze e prendersi in giro a vicenda. E penso che sia più che altro per cercare di smorzare un po la tensione.

Quando arriviamo nel parcheggio dello studio troviamo una marea di ragazze urlanti che cercano di avvicinarsi alla macchina il più possibile.

Scesi dalla macchina subito i ragazzi si avvicinano alla folla per fare le solite foto e gli autografi, e nello stesso tempo non perdono di vista me. Prima mi tiene per mano Niall, poi Liam, poi Harry, poi di nuovo Niall...penso che sia per quello che è successo quando li ho accompagnati in aeroporto a Venezia.

Noto parecchie occhiate curiose da parte delle loro fan, ma non sento nessuna cattiveria come invece mi ero aspettata. Magari è ancora presto per dirlo.

-Tutto bene?!- mi chiede Niall una volta dentro lo stabilimento.

-Si certo...- rispondo con un livello sorriso, ma in realtà non è tutto ok. Sono leggermente confusa e spaesata, e una lieve paura si sta facendo strada dentro di me.

-Ok, allora andiamo...- mi da un bacio veloce e mi prende per mano.

Una ragazzo sui trent'anni circa ci accoglie e ci porta lungo un corridoio e poi dentro ad una stanza, dove due donne pettinano e sistemano i ragazzi.

-Siete pronti?- dice una voce alle mie spalle. La riconosco subito, e posso dire che preferivo non venisse.
Quando mi giro per guardarlo, lui mi sta già fissando.

-Potresti uscire ragazzina? Devo parlare in privato con i miei ragazzi- mi chiede il loro manager

Non so cosa fare, può tranquillamente parlare davanti a me con loro, tanto poi mi riferisco tutto. Mi giro verso Niall in cerca di una risposta, ma lui sta guardando a terra.

Ho capito. Esco. È più importante lui.

Prendo la mia borsa ed esco dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle. Voglio che sappiano che sono delusa.

Non sto lì affianco alla porta, mi avvio lungo il corridoio nella direzione opposta da quella in cui siamo arrivati e mi osservo in giro.

Ci sono in sacco di porte, e alcune di esse hanno anche una targhetta con il nome inciso sopra.

Ma da brava ignorante, non capendo i un fico secco tiro via dritta fino alla fine del corridoio. Li mi trovo una cosa che mai avrei pensato di vedere in vita mia.

my new direction ||1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora