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La prima cosa che percepisco svegliandomi è un dolore tremendo alle costole.

Sono costretta a boccheggiare per ricevere un po di aria senza provare tanto dolore.

-Tesoro?!- la voce di mia madre mi arriva alle orecchie calmandomi un pochino. Apro gli occhi e me la trovo affianco -Vado a chiamare il dottore ok? Torno subito...- la vedo velocemente uscire dalla stanza e lasciarmi li sola.

Cos'è successo? Perché sono in ospedale? E li che sono vero?

Cerco di ricordare qualcosa, mi forza più che posso...ma non ottengo nulla.

Ricordo solo che ero a lavoro e che mancava poco alla fine del turno.

-Agata?- un uomo con il camice bianco entra nella stanza -Sta tranquilla...- dice accarezzandomi i capelli- agitarsi peggiora solo la situazione. Hai male?!-

-Si- ho la gola secca, e la voce roca. Vorrei poter tossire e schiarirmi la voce, ma come ci provo il dolore si fa ancora più forte.

-Torno subito..- il dottore esce dalla stanza, e mia madre mi si avvicina.

Prende un bicchiere con dentro una cannuccia e mi da l'acqua. È un sollievo potermi bagnare la gola, sembra quasi che anche il resto dei dolori sia più sopportabile.

Pochi istanti dopo il dottore rientra nella stanza con una siringa in mano.

Io odio le siringhe!

-Cos'è?!- chiedo guardandola come se fosse osservo il demonio

-Un antidolorifico, non coprirà il dolore al cento percento, ma almeno ti darà un po di sollievo- si avvicina al catetere inserito nella vena e di attacca la siringa e mi innesta il liquido.

-Dovrebbe darti un sollievo quasi immediato...- Per un istante non sento niente, poi un lieve formicolio parte dal braccio dove mi ha iniettato il liquido e si estende piano in tutto il corpo.

-Lo senti l'effetto?- chiede studiando attentamente

-Adesso si..-mi sembra di stare cento volte meglio.

-Te la senti di parlare un momento?- mi chiede il dottore. Veramente no, vorrei stare buona insieme a mia madre. Sposto lo sguardo su mia madre che li affianco mi stringe una mano e mi sorride.

-Si...- meglio fare questa cosa ora, così poi non ci penso più, e magari poi mi lasciano in santa pace.

-Ti ricordi cos'è successo?- il dottore si siede sul bordo del letto e accavalla le gambe

Ci penso su un altra volta, mi sforzo più che posso per trovare una risposta a questa domanda, ma alla fine scuoto la testa in segno di negazione.

-Hai avuto un incidente- spiega senza tanti giri di parole. Il suo viso e la sua voce non danno il minimo segno di dispiacere. È freddo e diretto.

Mi chiedo spesso come facciano a fare il lavoro che fanno e poi dare tristi notizie senza provare niente.

-Viaggiavi su un taxi, il conducente non si è fermato ad un semaforo rosso e un camion vi ha investiti..- in qualche qualche modo le sue parole risvegliano i miei ricordi, che a loro volta mi riempiono la testa. La paura, i rumori..

-Ricordo...-dico fissando il soffitto -Il taxista come sta?-

-E morto. Per lui l'impatto con il camion è stato diretto e violento- le parole del dottore mi lasciano non poco scocciata. Diretto e violento? E io allora?

-Co-come è possibile che io sia viva allora? Ero nella sua stessa macchina...- dico in un sussurro

-Eri dal lato opposto...e questo ti ha salvata...- mio Dio.

my new direction ||1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora