Martedì mattina sono così agitata che non riesco a stare ferma. Oggi finalmente parto per New York, e rivedo Niall. Faccio colazione e mi vesto, carico le due valige in macchina insieme a mio padre; controllo di avere biglietti, passaporto e documenti vari e poi partiamo. Per tutta l'ora di viaggio fino all'aeroporto di Venezia sto seduta vicino alle mie sorelline. Forse in questo viaggio, loro sono quelle di cui sentirò maggiormente la mancanza. Non è vero. Sentirò la mancanza di tutta la mia famiglia. E soprattutto (anche se detesto ammetterlo) di mio fratello Luca, che in questo momento mi sta raccontando di come ieri sera a fatto il culo a uno su Halo. In aeroporto metto le valige su un carrello e insieme alla mia famiglia andiamo verso il bancone del check in. Confermo il posto sull'aereo, imbarco una valigia e poi vado a pranzo. Alle 12.30 saluto tutti
-Mi raccomando...- Dice mia madre con le guance innondate di lacrime -Stai attenta e divertiti. Torna quando vuoi e chiamaci il più possibile! Ok?-
Vano è il mio tentativo di trattenere le lacrime, perché dopo un momento escono copiose contro la mia volontà.
-Si mamma tranquilla- mi asciugo con il dorso della mano le guance e sorridendo passo a mio padre -Ciao papi- dico semplicemente
-Ciao pulcino!- risponde prima di abbracciarmi. Visto da fuori può sembrare niente, ma per noi due vale molto di più, come un "ti voglio tanto bene, stai attenta". Poi passo a mio fratello -Era ora che te ne andassi fuori dalle palle!- dice con la sua solita delicatezza da elefante -Adesso il maggiore in casa sono io, che cosa figa!-
Mio padre gli da un ceffone sul collo e lo rimprovera -Hei ragazzino! Abbassiamo un po la caresta eh!? Fino a prova contraria parte tua sorella, non tua cugina. E poi ricordati che comunque comando io!-
-Veramente comanda la mamma!-
-Smettetela!- interviene lei -siete come due galli in un pollaio! Insieme senza litigare proprio non potete stare perché uno deve per forza prevalere sull'altro!-
Entrambi stanno zitti e non replicano, segno che in fondo mio fratello aveva ragione: in casa mia comanda mamma.
Abbraccio mio fratello, e a dispetto di quello che dice lui ricambia e mi dice -Mi mancherai sorellona. Adesso non ho più nessuno da tormentare!-
Mi stacco e lo guardo sorridendo -Ti voglio bene!- dico prima di andare a salutare le mie sorelline. Entrambe non capiscono, specialmente la piccolina. L'altra invece mi fa mille domande; perché hai le valige? Ma poi torni? Mi vuoi bene? Si aggrappa a me come una scimmietta e non mi lascia più andare. Tocca a mia madre levarmela dalle braccia -Vieni tesoro?- dice con amore -Dai vieni dalla mamma e lascia andare la tua sorellona-
-Ma poi torna?- chiede mettendo le braccine intorno al collo della mamma.
-Certo che si!- risponde lei stringendola forte e coccolandola.
Prendo la maniglia della valigia e li saluto un ultima volta -Vi faccio sapere quando arrivo-
-Scrivici appena puoi- dice mia madre
-Non soffocarla così- risponde mio padre
-Vi voglio bene...- li interrompo. Poi mi giro e vado verso i controlli. Metto il computer e il cellulare in uno dei contenitori appositi e lo metto sui rulli seguito dalla borsa e dalla valigia. Mostro il mio biglietto al ragazzo con lo scanner, passo nel metal detector e recupero le mie cose. Quando sono pronta mi giro a salutare un ultima volta la mia famiglia, poi mi faccio ciraggio e vado verso il tabellone delle partenze senza più guardare dietro. Quando sono seduta al Gate 4 in attesa della chiamata, lascio che le lacrime scorrano libere sulle mie guance. Approfitto un momento per scrivere sul gruppo:Io: mezz'ora e dovrei partire...sono seduta al Gate ad aspettare. Sono agitatissima! :D
Liam: ti aspettiamo!:DQuando la voce dell'hostess un momento dopo incomincia a chiamare per il mio volo, mi alzo, mi asciugo le lacrime e vado a fare la fila. Mezz'ora dopo esatta sono seduta a bordo pronta per il decollo, l'uomo vicino a me si addormenta un momento dopo esserci staccati da terra, e francamente non so come fa. Io amo volare, ma quella sensazione che ha quando sei schiacciato contro il sedile...proprio non mi piace. Il volo va una meraviglia, e alle 15.00 puntuali siamo a Francoforte. Recupero la valigia dallo scompartimento sopra la mia testa e scendo a terra. Passo le due ore successive attraversando il mega aeroporto per andare al gate, mangiando un panino al bar e scrivendo ai ragazzi
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my new direction ||1D
FanfictionAgata, una ragazza di 22 anni incontrerà per puro caso gli One Direction. Sono in Italia per una breve vacanza da tour, interviste e registrazioni. Lei non è una loro fan, o almeno non quando li incontra ma poi tra risate e divertimenti, canzoni e u...