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Dopo aver visto l'aereo dei ragazzi decollare io e Niall siamo ritornati alla macchina e abbiamo ripreso la strada per casa.

Per fortuna l'aeroporto era quasi vuoto, e le poche persone che c'erano non hanno riconosciuto i ragazzi.

Abbiamo passato il pomeriggio a giocare con play insieme a mio fratello, e ora siamo nel letto abbracciati. Ho la testa posta sulla sua spalla e sto pensando a varie cose, come al fatto che mi sembra di costringerlo a stare con me. Nel senso...vorrei che come gli altri tre anche Niall vada a trovare la sua famiglia. È da tanto che non la vede.

-Niall?- dico alzando leggermente il volto per riuscire ad incontrare i suoi occhi. Stiamo in sieme da poco, e sono felicissima. Lo amo da morire.

-Dimmi- distoglie lo sguardo dalla televisione e mi sorride

-Perché non torni anche tu dalla tua famiglia? È tanto che non la vedi..-

-Lo so, ma io voglio stare con te...- replica

-Ma io non scappo...vai anche tu a casa...poi per il concerto vi raggiungo...- Propongo

-Non lo so....- fa vagare un attimo lo sguardo per la stanza e poi lo posa nuovamente su di me -Ci penso...ok?-

-Non hai il tempo per pensare, devi decidere ora...-

-Ti vuoi liberare di me eh?!- mi prende un colpo al cuore, perché è l'esatto contrario di quello che voglio io. Se potessi lo terrei sempre con me, è non mi staccherei mai da lui. Ma poi penso anche alla sua famiglia, e a quanto poco lo veda; cerco di immedesimarmi in loro e arrivo alla conclusione che è giusto che lui torni a casa per incontrarli.

Mi alzo dalla sua spalla allarmata e mi accorgo che mi sta guardando divertito. Non ho il tempo di pensa a niente di carino da dire, che le sue mani sono sui miei fianchi e incominciano a farmi il solletico.

Rido e scalcio come una dannata, cerco di liberarmi, ma è tutto inutile. La sua presa è salda e le mie forze si fanno sempre più deboli per il troppo ridere.

-Ba...ba...basta- balbetto tra una risata e l'altra - Non...respiro...-

Niall finalmente smette di farmi il solletico, e si ferma a guardarmi con il sorriso. È seduto a cavalcioni sulle mie gambe. Molto probabilmente se ora entra mia madre diventare bordeaux dall'imbarazzo. Balle...lo sono già. Solo che per mia fortuna può essere scambiato per accaloramento dal troppo ridere.

Si piega su di me e mi bacia, mentre io gli circondo il collo con le braccia lo stringo a me.

-Allora io vado...ne sei sicura?!- chiede staccandosi

-Certo, altrimenti non te lo avrei proposto!-

-Grazie- si piega un altra volta e mi lascia un bacio a stampo

-Grazie a te amore- rispondo.

La mattina dopo io e Niall torniamo in aeroporto, dove lui prende il primo volo per Londra. Siamo d'accordo che li raggiungo giovedì in giornata e già non vedo l'ora di ricongiungermi a loro, soprattutto con Niall, già mi manca.

Per il resto dei giorni cerco di passare più tempo possibile con la mia famiglia. Chissà quando riuscirò a vederli ancora. Solo se si viaggia si riesce ad apprezzare a pieno la famiglia.

Mercoledì sera preparo le valigie, e giovedì in tarda mattinata vado in aeroporto da sola. Consegno l'auto noleggiata e vado a fare il check-in.

Mentre aspetto il mio volo messaggio un po con i ragazzi, che intanto stanno facendo le prove per la sera, e poi parlo al telefono con Ashton.

Anche lui è a Londra, e si è offerto di venirmi a prendere in aeroporto e di farmi compagnia sotto al palco mentre Niall e gli altri continuano a provare.

Mi piace molto l'amicizia che sta nascendo anche con lui, quando l'ho visto la prima volta proprio non me la sarei aspettata. Lo facevo il più duro del suo gruppo, e invece è un bravo ragazzo, semplice, buono, gentile e di cuore.

Ultimamente mi sto riscoprendo incapace di giudicare le persone. Interessante...

Durante il volo la mia pigrizia prende il sopravvento, e mi metto a dormire. Nell'ultima settimana è il mio hobby preferito.

Quando atterro recupero la valigia grande e vado all'uscita. Recupero il cellulare dalla borsa e chiamo Ashton.

-Dimmi?!- dice tranquillo

-Dove sei?-

-A comprare due cose...perché?-

-Non dovevi venire tu a prendermi in aeroporto?- c'è un momento di silenzio e poi un esclamazione

-Merda! Ho perso di vista l'ora. Dammi venti minuti e arrivo!- chiude improvvisamente la comunicazione.

Bene, adesso devo aspettare. Mi siedo su  una panchina libera poco distante e mi osservo in giro mentre aspetto.

Improvvisamente poco distante da me, sulla strada si ferma bruscamente un suv della Mercedes con i finestrini oscurati. Non può essere Ashton, sono passati appena dieci minuti.

Continuo a starmene li seduta ad aspettare. Quando mi arriva un messaggio, prendo il telefono dalla borsa e lo leggo.

Ashton: muovi le chiappe...sono nella Mercedes

Ha volato per caso?! Prendo le valige e mi ci avvicino. Apro il bagagliaio e metto le poso dentro, poi mi vado dalla parte del passeggero e salgo.

-Non avevi detto venti minuti?- chiedo girandomi verso di lui

-Si, sto bene grazie. È bello vederti dopo tanto- mi sorride

-Che simpatico!!- gli faccio la linguaccia

-Si, avevo detto venti minuti, ma sono riuscito ad arrivare in metà del tempo...che importa?!-

-Avrai preso una multa...- replico mentre ingrana la prima e parte

-No, i poliziotti che mi hanno fermato volevano solo un autografo con foto per le figlie..- maledizione che fortuna, magari fosse successo anche a me quando mi hanno fermata per eccesso di velocità.

-Dive andiamo?- Ashton si immette nel traffico in tutta tranquillità.

-Da Harry e gli altri, sai Niall è particolarmente ansioso di rivederti...- dice con un sorrisetto

-E le valige?!-

-Le portiamo in casa dopo il concerto..tanto entrambi stiamo da Niall- che emozione. Oggi vedrò casa sua. Nello stomaco sento un esercito di farfalle svolazzare.

-Così possiamo parlare un po'...- dico

-Tu e Niall parleremo poco...- sorride e fa sue giù con le sopracciglia

-Pianta cretino!!- gli do una botta sulla spalla.

-Ne riparliamo tra qualche giorno..- replica. Rossa come un peperone mi volto e guardo fuori dal finestrino per il resto del viaggio.

Quando arriviamo entriamo nell'emorme stabilimento e ci andiamo a sedere in un angolo. Osserviamo le prove mentre parlottiamo tra di noi, e solo quando manca poco all'inizio del concerto e i ragazzi si vanno a cambiare, anche noi decidiamo di andare da loro.

my new direction ||1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora