S-contatti

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Hermione, dopo essersi scusata, continuava a fissare con gli occhi lucidi e il volto rigato il compagno che non riusciva davvero a capacitarsi del perché la donna se la fosse presa tanto a cuore. Era una situazione drammatica, certo, ma riguardava lui... non lei.

Draco la fissò attentamente, notando che era sinceramente dispiaciuta per lui e le rispose –Perché? Non è colpa tua, è sempre stata solo colpa mia, Hermione- e le sorrise appena, sperando che si calmasse al più presto. La vide slittare in avanti sul divano e raggiungerlo dicendogli, quasi indispettita –Avremmo potuto cercare di aiutarti! Se... se ce ne avessi parlato! Se...-

-Mi avreste riso in faccia. Lenticchia per primo. Non negarlo, Hermione-

Ribadì il suo nome, con aria sconfitta, mentre la fissava e vedeva la sua bocca tremare –Forse! Forse all'inizio! Ma poi ti avremmo creduto! Harry ti ha salvato la vita, quella volta dell'incendio, nonostante fosse convinto che... ci odiassi tutti! Come puoi pensare che ti avremmo voltato le spalle nonostante tutti questi problemi!?-

Draco scosse il capo –Tu, sicuramente, avresti detto che lo stavo facendo apposta per infiltrarmi nel vostro gruppo e poi tradirvi quando meno ve lo sareste aspettato. Hermione, non c'era nessuna soluzione migliore per me. Credimi, le ho pensate davvero tutte. E comunque, anche qualora mi aveste creduto e inserito nel vostro trio, cosa che tutt'ora mi fa venire i brividi, vi avrei messi ulteriormente in pericolo e ovviamente me ne avreste dato la colpa, quindi credimi... è stato molto meglio così.- e con difficoltà tentò di mettersi seduto ma lei lo trattenne per le spalle, notandolo davvero molto caldo. Corse con le mani prima al suo collo, attirando il suo sguardo perplesso e poi alla sua fronte, mormorando –Ma stai scottando! Perché non mi hai detto che hai la febbre!?-

Lui spostò altrove lo sguardo scontento e borbottò –Non sapevo di averla...-

-Ma non ti senti caldo? Non hai mal di testa? Non sei stanco?!- gli chiese a ripetizione, vedendolo socchiudere gli occhi dolorante –Oh, Granger, falla finita...-

-No, adesso chiamo il signor Collins...-

Gli disse alzandosi, ma lui la guardò storto –Non ci ha detto di essere un medico in pensione...-

-Infatti gli chiederò se possono darmi il numero di un medico che possa venire a casa!- gli disse, mettendogli in fretta il panno freddo sulla fronte, che aveva portato per dargli sollievo, non per abbassargli la febbre e gli mise addosso la coperta.

-Così andrò a fuoco, Granger, sta' buona...- si lamentò lui abbassando la coperta e vedendola indicarlo severa –Piantala! Adesso chiamo David!-

Draco non fece in tempo a dirle nulla, che la vide scappare dalla villa in tutta fretta.

Sospirò, sorridendo appena. Quel giorno si era comunque liberato di un peso notevole, quindi il malore era passato completamente in secondo piano.

Era stato uno sfogo lecito, per il momento non si sentiva un idiota per essersi aperto con lei... probabilmente, quando quella terribile febbre e il malore alla pancia gli sarebbero passati, avrebbe cambiato idea ma per il momento non gli importava affatto.

La porta d'entrata si spalancò poco dopo e vide giungere in fretta la coppia in salone. Lui aveva alcuni farmaci in mano –Vladimir, come stai? Leona mi ha detto che hai la febbre...-

Avevano iniziato a darsi del tu dalla cena del sabato precedente.

-Già, cos'è?- domandò poi all'uomo che gliela mostrò –Un antipiretico, ti farà passare la febbre. Sai a cosa è dovuta? Magari hai preso freddo...-

-Freddo?- domandò pensierosa Hermione e Draco la guardò un momento, vedendola raggiungere David –In montagna potrebbe essere successo... hai anche bevuto l'acqua del lago!!-

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