Viviamolo, qualunque cosa sia.

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Pensava, mentre si muoveva verso la propria camera da letto. Aprì la porta Draco, vedendo Hermione affacciata alla finestra chiusa, mentre fumava una delle sue sigarette.

-Ah, hai scelto il momento peggiore per iniziare...-

-Dubito ci sarà mai un momento migliore- replicò lei gelidamente, inquietandolo appena.

Le si avvicinò, affiancandola nell'appoggiarsi alla finestra e volgendo lo sguardo verso di lei, che guardava fuori in preda ai suoi pensieri mentre ancora veniva percorsa dai brividi. La osservò in silenzio, pensando a quanto stesse trattenendo il terrore che le aveva portato credere che Aries avrebbe potuto anche morire quel giorno.

-A che pensi?- le domandò piano, guardando il portacenere sul bureau e vedendo due mozziconi spenti, non suoi.

Passò qualche istante e la sentì replicare -Sei stato così freddo e calcolatore. Lei poteva...- si fermò la bionda, mordendosi un labbro e scuotendo il capo, strizzando gli occhi –Vorrei sgridarti ma la colpa è solo mia! È solo mia cazzo!-

Lui la vide schiacciare sul vetro la sigaretta e lasciarla cadere per terra, muovendosi per la stanza furibonda –Sarei dovuta rimanere fredda come te! Io... io credevo di poterlo essere! Credevo di poter essere così lucida! Io... io invidio tanto come riesci a mantenere i nervi saldi! Sempre! Non... non ti scuote niente! Tu...-

-Non sento niente- mormorò lui, senza guardarla, mentre teneva lo sguardo assente verso la finestra.

Lei lì si fermò improvvisamente, non capendo se si sentiva insultato o meno dalle sue parole –Io... avrei così bisogno di essere come te! Non immagini quanto lo vorrei in questo momento Draco!- continuò, sperando di fargli capire che non voleva insultarlo. Sapeva cosa aveva passato e non voleva ricordarglielo, ma forse stava ottenendo l'esatto effetto contrario.

Draco non le rispose e chiuse gli occhi, sospirando appena.

Afferrò i lembi della maglia e si mosse verso la cabina armadio, per cambiarsi ma lei sgranò gli occhi, sorprendendosi della sua reazione –Sei... sei arrabbiato? Io...- lo vide sparire e si portò una mano agli occhi, sentendosi davvero una stupida –Non volevo ferirti, io...-

-Non l'hai fatto Granger, ma è meglio se te ne vai a dormire adesso...-

La bionda sgranò gli occhi allibita e lo vide uscire dalla cabina, nei pantaloni del pigiama –Aspetta, no... voglio parlare-

Gli disse, cercando di interporsi davanti a lui che dunque incrociò il suo sguardo, fissandola irritato a questo punto –Parlerai da sola allora. Spostati.-

E fece per afferrarla per le spalle e allontanarla per oltrepassarla, ma lei piantò i piedi a terra e gli afferrò le braccia –NO! Aspetta per favore! Mi dispiace! Non volevo che ti offendessi, io so che questa tua insensibilità è una difesa! Lo so benissimo! Invidio che tu riesca a usarla così bene mentre io no!- gli disse tutto d'un fiato, guardandolo negli occhi e iniziando a sentirsi in colpa –Ti prego non allontanarmi come fa lui, ti prego Draco...- borbottò per la seconda volta, riferendosi a Lynx, sentendo gli occhi lentamente gonfiarsi di lacrime e il setto nasale surriscaldarsi. Lui deglutì, molto sorpreso stavolta dalle sue parole e scosse il capo –Sei una sciocca...- le disse appena, vedendola imbronciarsi paurosamente, pronta ormai al pianto –Mi dispiace...- e fece dei passetti indecisi verso di lui, che aveva smesso di stringerle le spalle, per lasciarla avvicinarsi al suo petto singhiozzante. A quel punto si sentì quasi costretto ad abbracciarla, cosa che la spinse a piangere sonoramente –È che quando l'ho vista a terra io...- balbettò rumorosamente, sentendo lui accarezzarle il viso –Lo so, buona...-

La sentì continuare –Alla fine non ci sono riuscita Draco... voglio bene ad entrambi! Anche a Lynx anche se mi...- e singhiozzò forte –Mi tratta sempre male!-

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