I Malfoy sono tutti uguali

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L'adulta spostò lo sguardo sul bimbo e lo vide serissimo –Non puoi- ribadì irritato, vedendo la donna alzare perplessa le sopracciglia –Di cosa parli, Lynx?- e si mise in piedi, facendo per sedersi sul suo di letto ma una parete di vetro glielo impedì.

Il bimbo sapeva usare la magia!! Una fortuna che potessero usarla liberamente alla villa anche se tutti evitavano per non rischiare che qualche intruso entrasse in casa e li vedesse intenti a sfruttarla.

-Non vogliamo avere nulla a che fare con voi. Non mi importa se una sciocca mezzosangue come te ci trova teneri, non mi interessa nemmeno se sei riuscita a convincere nostro fratello. Noi non vogliamo la vostra commiserazione o la vostra pena. Draco ci ha odiati sin dal primo momento, senza nessuna motivazione e questo non cambierà perché tu sei riuscita ad obbligarlo. Solo perché ora vi siete davvero innamorati, non pensate di poter giocare a fare i genitori con noi. Non ve lo permetterò-

Scandì gelidamente, mostrando una rara e particolare maturità per essere solo un bimbo.

Hermione era sconcertata, ma era anche arrossita alle sue parole –Io vorrei solo che la vostra famiglia si riunisse. Loro è vostro fratello e...-

-...E ci odia- ultimò il bimbo per lei che lì scosse il capo –Sai anche tu che non è vero, Lynx, lui non è...-

-...Cattivo? Malvagio?- le domandò il bimbo, ridendosela subito dopo –Sei solo un'illusa, ti consiglio di stare attenta perché lui è e rimane un Malfoy. I Malfoy sono di natura cattivi, non cambieranno mai-

Hermione scosse il capo ancora ma il bimbo levò una mano su di lei –Adesso vattene, non provate ad avvicinarvi più in quel modo ad Aries, nemmeno se ve lo chiede. Non meritiamo di essere presi in giro, oltre che odiati-

Hermione indietreggiò, iniziando ad avvertire una strana pressione spingerla verso la porta –Non capisci, Lynx, non sai quello che ha passato tuo fratello, davvero... si tratta solo di parlare e chiarirsi, non...-

-FUORI!- urlò il bimbo perentorio ed Hermione non poté fare altro che obbedire quando venne sbalzata fuori dalla camera, da una strana onda d'urto.

Draco che, sentendoli discutere aveva deciso di salire le scale e raggiungerli, poté assistere solo a quella scena e infatti fece, sorpreso –Ehi, Granger, stai bene?- quella annuì, indolenzita per l'aver sbattuto la schiena contro la parete –Sì... sto bene- e si lasciò aiutare a tirarsi su.

Draco le accarezzò il capo e sospirò pesantemente –Non avresti dovuto insistere, non toccava a te farlo...-

-Lui non sa niente, Draco. Però... penso che potrebbe capire, è molto intelligente.- e lo guardò speranzosa, vedendolo scuotere il capo –Non funziona così, Granger, quelli come noi hanno bisogno di gesti, non parole.- fece, inserendosi per la prima volta in una cerchia che comprendeva anche i fratellini. Le parole di Lynx le aveva sentite molto bene e... non poteva evitare di pensare che si sarebbe comportato esattamente nello stesso modo se fosse successa a lui una cosa simile, anzi, probabilmente avrebbe persino minato la missione, pur di fargli un dispetto.

Hermione sospirò e mormorò –È impaurito... penso che non sia pronto a perdere qualcun altro-

Draco assunse un'aria perplessa, poi capì che si riferiva a lui –Molto difficile pensarlo...-

-Andatevene!- si lamentò il bimbo, che sicuramente li aveva sentiti oltre la porta e Draco roteò gli occhi, replicando a denti stretti –Moccioso...- scosse il capo infastidito e poi si rivolse ad Hermione, più pacifico –Ceniamo?-

Draco era rimasto sul divano nell'attesa che i bimbi finissero, visto che non era intenzionato a mangiare con loro.

La bionda annuì pensosa e gli chiese, mentre facevano le scale affiancati. Il Malfoy sembrava stare davvero meglio. –Che intenzioni hai per sabato?-

Draco, pensoso, si portò le mani dietro il capo e replicò –Non ha senso andare a cena da loro, opto per andarcene in albergo da Peonia. Tanto ci tocca comunque, dobbiamo stringere i rapporti e ancora non siamo riusciti a combinare niente. Dobbiamo informarli della nostra situazione, senza farlo apposta...-

Hermione annuì, convinta dalle sue parole e prese a scaldare una padella, avrebbe fatto una frittata.

Draco invece apparecchiò, chiedendosi che cosa poteva farsi venire in mente –Forse ho un'idea, approfitteremo dell'invadenza di Peonia...-

Hermione lo guardò e assunse un'aria curiosa –Mh, come?-

E lì il Malfoy tirò fuori un ghigno perfido che divertì Hermione, oltre a farla rabbrividire.


Venerdì mattina giunse in fretta e la ex-Grifondoro, lamentosa a causa di un incubo iniziò a muoversi sul letto, attirando l'attenzione di Draco che si stava svegliando, proprio in quel momento. Volse il capo verso la compagna, con aria sonnacchiosa e la chiamò –Ehi, Granger...-

La sentì scuotere il capo, da una parte e poi dall'altra, ancora mugugnante e sbuffò, avvicinandosi un po' a lei e chiamandola più deciso –Ehi! Granger!-

E stavolta gli arrivò una bella manata in faccia che, a causa della scempiaggine mattutina non riuscì ad evitare, anzi...

-AHI!!- lamentò dolorante e stavolta la bionda aprì gli occhi dorati in un istante, spalancando poi la bocca sconcertata –Oh, cielo! Sono stata io!? Perdonami! Non ti ho fatto male, vero?!- e si avvicinò immediata a lui, sostituendo le mani del compagno e accarezzandogli il viso cercando i segni del suo passaggio –Ti ho tagliato con un'unghia! Scusa!!- fece, preoccupata che potesse prendersela con lei come suo solito e non si accorse che solo con il suo arrivo era riuscita ad ammutolirlo, la scrutava con attenzione.

Davanti al suo silenzio decise di incrociare i suoi occhi argentei, mentre con un pollice umettato della propria saliva gli puliva il sottile taglietto sullo zigomo –Ti fa male?- domandò poi, quasi in un pigolio e il biondo lì, trattenne un sorrisino –No...-

Stavolta la donna arrossì brutalmente e allontanò immediata le mani dal suo viso –Ehm... okay, beh, meglio così.- e gli sorrise appena mentre lui rimaneva in silenzio solo per bearsi del suo imbarazzo, anche se, a quel punto, gli venne proprio da ridere e la vide presto prendersela –Ma quanto sei scemo?!- e iniziò a dargli pappine sul torace mentre lui se la rideva –Sei una sciocca, Granger... stanotte ti lego.- e le lanciò una nuova occhiata, stavolta colma di malizia. Peccato che non la imbarazzò, anzi, la vide fare spallucce e scendere dal letto –Devi solo provarci...- e con aria compiaciuta si mosse in bagno, non vedendo l'espressione divertita di lui.


Spazio Autore

Eccomiiii!! Spero che anche questo capitoletto vi sia piaciuto! Spero anche che la notifica vi arrivi perché con l'altro capitolo della promessa ho avuto dei problemi U.U cooooomunqueeee!! Voglio ringraziarvi tutte una ad una perché mi fate sepre compagnia! Grazie davvero!! Soprattutto a: book_lovers92, a_r_i_a_n_n_a, comecartabianca, fandomcomedroga, GaiaBaioniButtafarro, GIRLintheCLOUDS2004, EstefaniaPaola1, maryketta, Fra13312, Marika278, Mezzosangue17, DoraGrosu, HermioneBella_Cullen, GrattastinchiBurfoot, CristStefy, _death_eather_, taniaconlai, nonsmetterodisognare, antopod, Ele_Felton.

Un bacione e un grazie a tutte! Ciaooooo!! <3 

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