Il Signor Divano

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Festeggiarono per i successivi venti minuti, poi Hermione avvicinò il viso alla spalla del compagno, che ascoltava distrattamente i commenti dei commensali, attirando la sua attenzione –Hai sonno? Andiamo?-

La vide annuire appena, senza alzare gli occhi su di lui che le chiese –Va tutto bene?-

La domanda le parve davvero superflua, visto che nessuno li stava calcolando ma sapeva bene che avrebbero potuto benissimo spiare le loro conversazioni simil-private.

-Sì, è solo che mi dispiace ricordarlo, mi dispiace ricordarti di aver rinunciato a tutto solo per... me- ultimò, a voce molto bassa, ma abbastanza alta perché lui potesse sentirla.

-Solo?- ridacchiò lui divertito –In questi anni mi hai dato tutto ciò che desideravo, al contrario di mio padre. Ad oggi non potrei essere più felice, Leona- sottolineò il suo nome, forse per ricordarle che mentiva, che mentivano entrambi, che quello era solo un sogno, una finzione. Glielo ricordava perché aveva notato il suo colorito farsi più roseo ai suoi baci, aveva notato la sua pelle rabbrividire al suo tocco e i suoi occhi illuminarsi alle sue affettuose parole. Aveva notato delle reazioni che lei non poteva controllare, reazioni che si sarebbero acquietate con l'abitudine e di cui non avrebbero mai parlato, protetti dalle mura domestiche. Mai.

-Nemmeno io, Vladimir. Te lo assicuro.- sottolineò lei, sorridendogli tenera e vedendolo tornare ad avvicinarsi alla sua bocca, sancendo un tenero e umido contatto che, come sempre, provocò i brividi di lei.

Schiusero gli occhi, si guardarono ancora così vicini e si sorpresero di vedere la reciproca luce negli occhi. Sfavillante ma fugace.

-Andiamo- ribadì lei, con voce ferma ma in un sussurro e lui annuì, accarezzandole i capelli e iniziando ad alzarsi.

I vicini tentarono di trattenerli ancora un po' lì con loro, ma si arresero in fretta. I bambini erano crollati e dovevano trasportarli a casa.

...

Uscirono dalla villa con un nuovo invito per il sabato successivo, se non erano impegnati e loro avevano ovviamente accettato volentieri.

Mentre si muovevano verso casa, Hermione con Aries fra le braccia fece –Sono stata bene, sembrano simpatici e... spontanei.- ridacchiò, sentendo anche Draco ridere, mentre teneva Lynx in braccio –Sì, Leo. Spontanei è il termine più diplomatico che mi viene in mente...!- si sentì di commentare lui, ricevendo l'occhiata furba della bionda –Meglio persone sincere e con poco tatto che false e ipocrite.-

-L'ipocrisia mantiene in piedi i rapporti sociali e politici della maggior parte delle nazioni tesoro, non sottovalutarla. Fosse per te dovremmo tutti sputarci in faccia quello che pensiamo.-

La bionda lì alzò ambedue le sopracciglia, interessata all'argomento e guardò il biondo –Davvero? Non mi pare che ti sia mai lamentato...!-

E Draco scese su di lei, perfidamente –Certo, perché trovo adorabile questa tua spontaneità.-

E lì la bionda spalancò la bocca, quasi oltraggiata. Praticamente l'aveva comparata a Peonia.

-Fantastico, grazie amore.-

Il biondo scoppiò a ridere, anche se cercò di trattenersi a causa dei bimbi –Dai, piccola, non fare così, sto scherzando!- e fece per accarezzarle la schiena ma lei lo evitò, con fare offeso –No, no... ho capito benissimo, Hastings. Oggi conoscerai il divano.-

-Amore, nel divano non ci stiamo...- fece lui bonario, continuando a provocarla ma lei replicò senza colpo ferire –Infatti ci starai da solo, se non l'avevi capito...-

Lo sentì ridacchiare ancora e commentare –Se la metti così, potrei anche decidere di andare a vedere se il letto di Melody è abbastanza grande.-

A quelle parole la vide guardarlo sconcertata, per poi però tagliare corto gelidamente -Già, sicuramente lo è.- e lui sgranò gli occhi, notando che stavolta si era offesa davvero –Dai, non fare la scema... ehi, Leo!- la richiamò, vedendola accelerare il passo e raggiungere in fretta la villa, decise di non rincorrerla, anche perché Lynx dormiva.

Lei invece svegliò Aries che sbadigliò –Che chiasso, uffi...-

Hermione baciò il capo della piccola e le sorrise appena –Scusami, tesoro- e nel mentre tirò fuori le chiavi, aprendo rapidamente la porta di casa ed entrandovi, muovendosi in fretta su per le scale.

Draco tirò un sospiro di sollievo quando anche lui fu dentro casa e poté chiudere la porta. Appoggiò il bimbo sul pavimento e fece –Hey, Granger! Vieniti a prendere anche il moccioso!- urlò, senza farsi troppi problemi e la vide sbucare dalla camera dei bimbi senza nemmeno guardarlo. La scrutò passargli affianco rapida e scalza. Di certo non era abituata a usare scarpe con i tacchi.

-Oh, ti ha svegliato. Mi dispiace, Lynx.- fece pacifica verso il bimbo, che replicò freddamente, mentre si alzava in piedi dal pavimento gelido –Non me ne importa niente, mezzosangue.- Hermione abbassò le spalle, guardando il bimbo risalire le scale con le manine in tasca mentre Draco lo osservava freddamente.

Hermione lì abbassò il viso e sospirò e guardò pensosa il salone "Dovrei dormirci io sul divano..."

-Domani andremo tutti a fare una passeggiata nei boschi, dillo a tua sorella.- fece Draco sulle scale e verso il bimbo che gli aveva già dato le spalle, per poi chiudersi in camera.

Hermione sospirò pesantemente e scosse il capo, salendo anch'essa la rampa "Non gliela darò vinta così facilmente!"


Spazio Autore

Saaaalveee! Eccoci con un altro capitolettooo!! Sarà un po' il tramite con quello che succederà nel prossimo! So che è un po'cortino ma purtroppo questo è uscito così ahahahah!! Consiglio sempre a tutte di leggere anche "La Promessa" che, benché sia più lunga e un attimo più complessa a causa dei numerosi personaggi, è ben più intrigante (a mio giudizio XDXD) A domenica! Baciii!! Ovviamente non perdo l'occasione per ringraziarvi tutte, in particolare: HermioneBella_Cullen, nonsmetterodisognare, CristStefy, StregaDivergente, MissReader14, maryketta, EssePi29, marti090, taniabascucci, Ele_Felton, a_r_i_a_n_n_a, SternbildPegasus, nina_fiorito, book_lovers92, Giuly_Malfoy-Jackson,  mmariareitano, Marika278, fandomcomedroga, antopod

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