45 Capitolo

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Era Damon,lui sarà il mio secondo capo...Non potevo crederci,non potevo far altro che sorridere,d'altronde non mi sarebbe dispiaciuto per niente vederlo ogni giorno.Luke tossì e rimase piacevolmente sorpreso,mi fece l'occhiolino mentre io provavo a trattenere le risate
"Faye,ormai ci incontriamo ovunque" Disse ammiccando,io sorrisi e mi misi una ciocca di capelli dietro l'orecchio ero abbastanza nervosa "Damon,Faye è la nostra nuova giornalista, si occuperà del settore cosmetico quindi dovrai portarla al suo ufficio e parlare del settore,come sempre" Damon ascoltó ben poco di quello che aveva detto il capo perché era fermo a fissare me e la cosa mi imbarazzava parecchio,mi tese il braccio "prego signorina" sorrise e poggiai la mano sul suo braccio,mi girai verso Luke che mi fece i pollici in su ed io risi,andammo verso l'altra ala dell'edificio tutti i dipendenti si girarono per guardare Damon,c'era d'aspettarselo era magnifico "ti stanno guardando tutti " sussurrai "credimi,stanno guardando te" disse sorridendo e guardandomi,abbassó il braccio e mi prese la mano stringendola,questo gesto mi rassicurò parecchio,quindi lo lasciai fare,mentre passavo in mezzo a quei sguardi indiscreti "ecco,questo è il tuo ufficio,sfortunatamente è accanto al mio,quindi ci vedremo spesso" disse facendo il finto dispiaciuto,gli diedi un colpo amichevole sulla spalla e passai in rassegna tutti i mobili dell'ufficio,aveva una vetrata che dava su New York,era uno splendido panorama,la scrivania era in vetro e sopra di essa c'era un telefono che era collegato a tutti i telefoni dell'ufficio per passare le chiamate e un computer apple su cui lavorare,c'era un angolo fatto a salottino,dove vi erano due divani bianchi in pelle, un tappeto bianco e un piccolo tavolino con delle riveste uscite oggi,ma la cosa che mi attiró di più fu un quadro appeso alla parete a sinistra accanto alla scrivania, prendeva l'intera parete e ritraeva un bellissimo mare azzurro e una signora con sua figlia girate di spalle che guardavano l'orizzonte,mi scese una piccola lacrima che asciugai subito,il dolore per la mia sterilità continuava a risalire e faceva ogni volta sempre più male,Damon notò la lacrima e si preoccupò "ehi ti senti bene?" Disse venendo di fronte a me,distolsi lo sguardo dal quadro e mi concentrai su di lui,"per favore quando puoi dì a qualcuno di togliere quel quadro da lì e di metterne un altro,non voglio vederlo" dissi con un tono duro,quasi come se non avessi più emozioni,mi portai le mani al ventre mentre trattenevo le lacrime "d'accordo ,quando vorrai potrai dirmi cos'è che ti tormenta così tanto" annuì e abbassai lo sguardo,lui uscì dall'ufficio e io sospirai,scesero altre lacrime che non asciugai,non potevo bloccare il dolore,bisognava solo lasciarlo uscire,il resto sarebbe venuto da se...posai la borsa sul divano e il cellulare sulla scrivania mi sedetti sulla sedia,accesi il computer,organizzai un po' le applicazioni e ordinai alcuni documenti,lessi i vecchi articoli che erano stati salvati sul pc per avere uno spunto dopo visto che si era fatta ora di pranzo,presi la borsa e il cellulare e uscì dall'ufficio per andare a pranzare,mentre controllavo i messaggi sul telefono, andai a sbattere contro Damon per la seconda volta in quella settimana"dio mio che sbadata che sono" dissi ridendo,lui ricambiò,mi abbassai per prendere le cose che erano appena uscite dalla borsa e lui mi aiutò,le nostre mani si sfiorarono e io sentì una leggera scossa,lui alzò lo sguardo e ci guardammo l'uno dentro l'altro,i nostri occhi stavano parlando e stavano dicendo cose che noi non avremmo mai detto,sembrava che lui stesse sostenendo un peso più grande di se stesso,era tormentato,ferito...non sapevo da cosa ma avevo intenzione di scoprirlo.
"Come può una ragazza così giovane aver sopportato così tanto dolore" disse improvvisamente,la frase mi stordì un po' ,mi aveva seriamente letto dentro..."oh perdonami" disse sorridendo,era imbarazzato "io ammiro molto gli occhi di una persona,sono così sinceri,celano tutte le emozioni,i tormenti che vengono nascosti agli occhi altrui...e tu ne hai tanti" disse corrugando le sopracciglia,abbassai lo sguardo mentre rammentavo il mio passato così brutto e oscuro "ora devo andare " dissi ancora ipnotizzata dai suoi occhi,lui si fece da parte per farmi passare e a passo svelto andai verso la caffetteria, quando aprì la porta che mi separava da questa tutti gli occhi si posarono su di me,sentì dei strani bisbigli ogni volta che passavo accanto ad un tavolo,non capivo cosa avevano da blaterare,presi un insalata e mi sedetti al mio tavolo,risposi ai vari messaggi delle mie amiche e a quelli di Harry,rimasi bloccata alcuni minuti prima di rispondere al suo messaggio,ogni volta che pensavo a lui mi sentivo sporca,lui aveva rinunciato a tutto,al suo passato,al suo presente pur di avere un futuro con me e io? Io ero ancora tormentata dal passato e dovevo farci ancora i conti,non mi stavo comportando in un modo corretto e lo sapevo bene,sapevo che lo stavo prendendo in giro...lo prendevo in giro come avevo sempre fatto con tutti...non ero degna di lui.
***
"Faye questi sono gli appunti per il tuo articolo lo vogliamo pronto entro domani,c'è la fai?" Disse col suo solito sguardo sexy "se me lo chiedi così certo" dissi sussurrando sperando che non mi avesse sentito mentre guardavo le carte con aria indifferente "cosa hai detto?" Disse ridendo,aveva sentito. "certo,c'è la faccio" dissi sorridendo e facendo finta di nulla,sorrise e uscì dall'ufficio in tutta la sua sensualità,mi morsi il labbro inferiore e scossi la testa,iniziai l'articolo e quando arrivai a metà,mi presi una pausa,mi feci portare un caffè dalla segretaria e girai su me stessa con la mia sedia ,il mio sguardo si soffermò su quel quadro,ecco, di nuovo le stesse emozioni; rabbia,tristezza,malinconia e tanto tanto dolore,quel quadro ritraeva tutto ciò che sognavo di poter avere quando portavo in grembo mia figlia...entró la segretaria facendomi uscire dallo stato di trans in cui ero caduta " ecco a lei signorina Rooney " sorrisi e presi il caffè gentilmente io guardai lei e poi di nuovo il quadro "Felicity prendi il quadro e portalo via,cambialo con un altro non so fa tu,ma per favore non farmelo vedere mai più " dissi girandomi con la sedia verso il panorama "si signorina"
***
Arrivai a casa ma Harry era a lavoro,mi feci una doccia calda e mangiai una fetta di pizza,mi buttai sul divano ma mi arrivò un messaggio che non mi diede la possibilità di rilassarmi "Fa quello che ti ho detto,ora" era un messaggio di Sam,voleva che andassi al ritrovo,per rientrare nel clan ed estirpare informazioni per la sua vendetta...con tutto il coraggio che avevo mi alzai e andai di corsa a vestirmi ,uscì ed entrai in auto ,presi un bel respiro e guidai fino al ritrovo,il posto era sempre uguale,due edifici quasi distrutti con una stradina chiusa e malfamata,su un quartiere altrettanto malfamato,mi ero fatta chilometri e chilometri al giorno in passato per arrivare fino a qui,all'epoca non mi importava volevo solo sentire qualcosa,qualsiasi emozione non mi importava purché non pensassi a mia sorella...mi ritrovai davanti a quell'edificio che mi aveva portato alla deriva,Ben tornato  demone del passato.

Demon or Angel...?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora