capitolo 12

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Pov. Giovanni

Alla fine Bianca e sua sorella sono state così gentili da ospitarmi per la notte... Per loro posso restare finché voglio, ma non voglio sfruttare la loro gentilezza... Devo riuscire a trovare un lavoro e poi una casa... E magari, una volta che inizierò a guadagnare per bene, potrei anche riuscire a ripagare ciò che loro hanno fatto per me... Potrei pagare le spese extra che stanno avendo a causa mia... Andrea mi ha detto che la loro situazione economica non è delle migliori ma che comunque riescono a farcela... Avermi a casa loro significa, probabilmente, spese che normalmente non potrebbero sostenere. Quando mi svegliai, era già mattina... Non dormivo così bene da anni... Forse non ho mai dormito così bene in vita mia, visto dove ero costretto a stare... L'odore che aleggiava in quella stanza era fantastico, non avevo neanche bisogno di aprire gli occhi per sapere che Bianca stava cucinando... Sentivo ancora il respiro di Sophia nell'altra stanza, stava ancora dormendo. Alla fine decisi di alzarmi da quel comodissimo letto anche se avrei preferito passare la giornata a dormire. <<Ben svegliato... Scusa se il divano non è il massimo della comodità, ma non pensavamo che avremmo avuto ospiti... Quel coso ce lo comprò Andrea la prima volta che ci chiese di ospitarlo per la notte... E' li da qualche anno ormai>> disse Bianca con un sorriso nostalgico in faccia. <<Non è un problema... In realtà è molto comodo... Non ricordo neanche quando è stata l'ultima volta che ho dormito così>> dissi mettendomi seduto. <<Non avevi un tuo letto nel tuo branco?>> chiese lei. <<Non esattamente... E' una lunga storia>> risposi io, sperando che non andasse a chiedere altro... Prima o poi sapranno la verità, ma al momento non sono ancora pronto a parlarne. <<Se ti può consolare, anche io so cosa significa vivere in un branco dove non si è ben accetti... Vivo qui da sette anni ormai e soltanto Andrea non mi tratta come uno scarto>> disse lei... Non so perché lei venga trattata così, non so perché Andrea lo permetta, ma si vede che ne soffre. <<Cosa avresti fatto se non fossi venuta in questo branco?>> chiesi. <<Non lo so... Avrei finito la scuola, prima di tutto... Magari avrei studiato moda... O forse fotografia... Ma è inutile pensarci, la mia vita è in questo branco e quando finirà, perché sono sicura che finirà, mi ritroverò a dover ricominciare la scuola da dove mi sono fermata... Sarò fuori corso e non avrò un motivo ben preciso da spiegare a chi non è un licantropo... Probabilmente non riuscirò a fare nessuna delle due cose che mi piace e dovrò lavorare in qualche negozio con uno stipendio ridicolo>> disse lei, con una punta di stizza nella voce. <<Perché pensi che il tuo ruolo nel branco avrà fine? Descrivi il tutto come se fosse solo un errore da non rifare... Qualcosa di cui ti penti>> dissi io... Ero grato che avesse cambiato argomento quando le feci capire che non volevo continuare a parlare di me, ma non pensavo saremmo arrivati a questo punto. <<Lo rimpiango solo in parte... Io sono nata qui vicino e tornare in questa zona è stato difficile per me... Ma non avevo scelta, era mio zio che decideva per noi... Se non fossi venuta qui non avrei conosciuto Andrea... Ma almeno avrei avuto una vita normale... Prima o poi Andrea troverà la sua compagna e mi manderanno via... Sarò solo un peso per loro e secondo te cosa mi faranno? Mi lasceranno andare consapevoli che so di questo mondo nascosto sotto la luce del sole? Mi lasceranno andare via e, se non sarò abbastanza veloce, mi uccideranno così che io non possa dire niente... La vita è questa>> disse lei con un'alzata di spalle e tanto, tanto rancore nella voce... Non pensavo che questa fosse la sua vita... Non credevo che fosse consapevole della sua morte, non così... Ma è evidente che lei non ha notato niente... Sarà Andrea a parlarle a tempo debito... La vidi mettere a tavola un piatto con dei muffin, così mi alzai per andare in bagno a lavarmi. <<Appena finisci sveglia mia sorella, per favore>> disse lei... Questa volta non c'era rabbia nella sua voce, ne tristezza... Niente... Era rassegnata al suo destino, stanca di quella vita che la intrappolava... Annuii e mi chiusi in bagno.

Dopo essermi lavato ed essere riuscito a svegliare Sophia, iniziammo a fare colazione... Ma l'aria era tesa, Bianca era cupa in volto... La conversazione di prima deve averla riportata alla realtà, deve averle riportato la consapevolezza di ciò che sarà la sua vita ancora per pochi anni... Sophia aveva notato questo cambiamento nella sorella, ma aveva deciso di non dire nulla per evitare di peggiorare la situazione... Continuammo a mangiare in silenzio, finché non sentii strani rumori provenire da fuori... Mi fermai e mi misi ad ascoltare. <<Se senti rumori provenienti da fuori, sta tranquillo... E' quell'elefante del tuo nuovo Alpha>> disse Sophia attirando la mia attenzione. <<Quell'elefante?>> chiesi scioccato. <<Mia sorella dice sempre che ha la delicatezza di un elefante>> rispose lei indicando Bianca che, per tutta risposta, sembrò ritrovare finalmente il sorriso. <<Ma perché non sento i rumori da quel lato?>> chiesi indicando la porta. <<Perché lui non sa cosa sia una porta... Entra dalla finestra>> rispose lei girandosi verso la finestra in questione e, pochi secondi dopo, vidi spuntare la sua testa. Andrea, vedendo che lo fissavamo tutti, alzò le spalle e venne a prendere uno dei muffin rimasti. <<Dalle vostre facce deduco che si sia allarmato>> disse iniziando a mangiare. <<In ogni caso... Preparati che andiamo a fare un giro>> disse e io annuii in risposta.

Mi vece visitare gran parte del territorio, anche se lo avevo già visto quando stavamo cercando Sophia, ma mi descrisse tutto ciò che mi serviva sapere in caso di scontro... Continuammo a girare per qualche ora, poi ci fermammo vicino ad un laghetto a parlare.<<Allora... Hai trovato la tua compagna?>> chiesi io, anche se sapevo già la risposta... A questa domanda il suo sguardo si perse nel vuoto. <<Si... Ma non è un licantropo... Non le posso dire niente o farle capire niente... Non posso stare con lei altrimenti verrebbe uccisa>> disse con tristezza. <<Uccisa? Come mai?>> chiesi io scioccato... Ora mi spiegavo molte cose, ma è un'assurdità. <<Perché gli Alpha devono essere di sangue puro... Immagina che casino se un futuro Alpha fosse un ibrido... I miei antenati hanno deciso così, ne hanno fatto una delle leggi principali da seguire... E anche a me tocca seguire questa stupida legge>> disse lui. <<Ma non è giusto>> dissi io, incapace di capire cosa provava. <<Lo so... Siamo costretti a fare delle scelte... O le uccidiamo e ci sposiamo con persone di cui ci importa poco e niente... O decidiamo di stare con loro e veniamo cacciati dal branco... Poi ci sono i geni che sviano le scelte sposandosi con qualcuno nella stessa situazione ma continuano a frequentare la persone che amano veramente>> mi spiegò << E prima che tu dica qualsiasi cosa... No... Non lo farò... Facendo in questo ultimo modo sarebbe una sofferenza... Non ci possiamo sposare ne avere figli perché, se venissero scoperti, verrebbero torturati e lasciati morire>>aggiunse. <<Insomma voi odiate uccidere le persone>> dissi ironicamente. <<Prima non era così... È cambiato tutto quando mio padre lasciò il posto a mio fratello Nicola>> mi spiegò... Ma questa frase attirò la mia attenzione... <<Ehm... fratello?>>chiesi. <<Si... Lucas e Marta non sono i miei veri genitori... Loro mi hanno adottato quando tutta la mia famiglia è morta>> ammise lui... Non oso immaginare cosa ha passato in questi anni... <<Posso sapere come sono morti? Sempre se te la senti di parlarne>> dissi, ma non rispose subito... Rimanemmo per qualche minuto in silenzio poi iniziò a parlare.

<<Mio padre è morto poco prima che nascessi combattendo contro un vampiro... Mio fratello Nicola divenne Alpha essendo il più grande fra i tre, aveva diciassette anni, mio fratello Stefano divenne il suo beta a tredici anni... Mia madre cadde in depressione e si uccise un anno dopo... Quando avevo tre anni i vampiri ci attaccarono nuovamente... Come avrai capito il mio branco è il più forte e di conseguenza una minaccia per loro... I miei fratelli avevano rispettivamente venti e quindici anni... Inutile dire che non furono in grado di affrontarli e vincemmo solo grazie ad i nostri combattenti, ma entrambi i miei fratelli morirono in battaglia. Una volta stabilizzata la situazione divenni io l'Alpha, Lucas e Marta mi adottarono... Imparai a combattere fin da bambino. Tutte le perdite in questi sedici anni sono il motivo per cui non voglio dire a questa ragazza che è la mia compagna... Perché non potrei sopportare di perdere anche lei>> mi spiegò lui... Ero consapevole che avesse raccontato la storia grossolanamente, magari questa storia gli è pure stata raccontata da altri e lui non ricorda cosa è successo veramente... Ha sofferto molto e credo che questa sia la prima volta che ne parla con qualcuno... <<Tranquillo Bianca non lo scoprirá>> dissi alla fine. Volevo aiutarlo e per ora l' unica cosa che posso fare è aiutarlo a capire come stare con lei senza cedere alle leggi del branco... <<Come fai a sapere che è lei?>>chiese impallidendo notevolmente. <<Si capisce da come la guardi... Comunque oltre a me non lo sa nessuno... Sono troppo occupati a cercare di esserti "utili" in qualche modo>> dissi ridendo e lui si unì a me subito dopo... Forse avrà bisogno di più aiuto di quello che pensavo, ma sono pronto a fare qualsiasi cosa per lui.

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