capitolo 28

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Pov. Bianca

Furono mio padre e Andrea ad andare a prendere mio zio... Io cercai di evitare mio fratello in tutti i modi... Ammetto che il tono usato da Andrea mi ha spaventata, ma ero anche felice del fatto che ci fosse qualcuno che tenesse a me... In questi anni, Tob non ha fatto altro che darmi la colpa per qualsiasi cosa ci fosse successa... Io ho sempre sopportato tutto nella speranza che smettesse di trattarmi in quel modo... Quando mio zio mi portò in questo branco, fu una liberazione per me... Non dovevo più sentire tutte le cattiverie che diceva il mio stesso fratello. Passai tutto il tempo a guardare mia sorella che si allenava con Giovanni, ogni tanto Tob cercava di sedersi vicino a me... Ma io mi allontanavo sempre da lui... Forse Adrea aveva ragione... Forse è la mia insicurezza dovuta a tutto ciò che dice mio fratello su di me a non farmi trasformare... Per cercare di risolvere il problema, devo allontanare la fonte... Devo allontanare mio fratello.

Quando anche mio zio ci raggiunse, iniziò a parlare prima con i miei fratelli... Poi notò anche me, che mi nascondevo dietro le spalle di Andrea. <<Ho già visto questo comportamento... Hai trovato il tuo compagno>> disse mio zio ridendo... Mise una mano sulla spalla di Andrea e lo strattonò un po'... Sorrisi al comportamento di mio zio... Non lo vedevo da anni, ma almeno aveva conservato lo stesso carattere. <<Ho portato qualcosa per voi>> disse lanciando al centro della stanza un borsone nero... Intanto lui continuava a girare per la stanza tirandosi Andrea, che intanto cercava di liberarsi dalla sua presa senza fargli male. Vidi Giovanni tirare fuori dal borsone dei pugnali... Ma io conoscevo quei pugnali... Guardai mio fratello che, stranamente, ricambiò il mio sguardo incredulo e poi, entrambi, ci portammo una mano al viso imbarazzati da ciò che conteneva quel borsone. <<Qualcosa mi dice che voi conoscete bene questi cosi>> disse mio padre prendendone uno. <<Fin troppo bene>> commentai io in un bisbiglio... <<Prova a pugnalare qualcuno>> disse, invece, mio fratello. Mio padre, non capendo, portò la lama al pavimento per provare a graffiarlo... La lama rientrò nel manico del pugnale... <<Sono pugnali di gomma>> disse Sophia incredula. <<E come dovremmo usare questi cosi? Con la forza del pensiero?>> chiese Giovanni seccato. <<Interessante proposta... Ma no... I pugnali veri li avrete solo quando sarete abbastanza bravi da usare quelli finti... Quei cosi, come li chiami tu, li usavano i miei nipoti da bambini>> disse indicando me e i miei fratelli. <<Perché io non me li ricordo?>> chiese invece mia sorella. <<Perché ciò che combinavamo con quei cosi era abbastanza imbarazzante... E' bello sapere che almeno uno di noi abbia dimenticato>> commentammo in coro io e Tob... Tutti ci guardarono scioccati. <<Cosa? Legame tra gemelli>> commentammo nuovamente in coro. <<Non ci sopportiamo>> iniziai io. <<Ma il nostro legame è uguale a quello di qualsiasi altra coppia di gemelli esistente>> finì lui. <<Inquietante>> bisbigliò Giovanni. <<Ma fantastico... Ora, prendete ciò che vi serve... Vi insegno a combattere con quei cosi>> disse mio zio, mollando finalmente la presa su Andrea. <<Bianca si allena solo con quelli, ultimamente... Lei si allenerà con il lupo>> disse mio padre, permettendomi di continuare il percorso con il mio lupo. -Quel tipo è matto... Dovrebbe stare al manicomio- disse Andrea. <<Non è poi così fuori di testa... Lui è fatto così>> risposi io... Ma qualcosa non andava... Tutti si girarono a fissarmi, Andrea compreso. <<Finalmente>> disse lui buttandosi su una poltrona messa in fondo alla stanza. <<Finalmente cosa?>> chiesi io. Tutti mi stavano ancora fissando come se fossi ammattita di colpo. <<Sono giorni che cerco di comunicare con te telepaticamente... Come con qualsiasi lupo... Dopo non so bene quanti tentativi, sei finalmente riuscita a sentirmi>> disse lui soddisfatto. Quindi lui ha dato del matto da manicomio a mio zio nella mia testa... Quindi io ho... <<Ti ho risposto senza che nessuno sentisse ciò che hai detto?>> chiesi io, cercando di trattenere l'imbarazzo. <<Esattamente>> rispose lui... Mi portai le mani al viso, come se questo potesse farmi sparire... <<Almeno sappiamo che il lupo si sta fidando di lei>> disse Giovanni.

Mentre loro imparavano tutto ciò che dovevano sapere sui pugnali, mio padre continuò a seguirmi per la trasformazione... Inizialmente il mio lupo lo voleva allontanare... In realtà stava cercando di allontanare me a causa sua... Ma neanche io ero a mio agio con lui  che mi girava intorno... Fu il lupo stesso a suggerirmi di parlargli e di allontanarlo... Andrea era l'unico di cui tollerava la presenza. Così smisi la meditazione e iniziammo a parlare... Gli chiesi della mamma, di come era la vita quando eravamo tutti insieme... Rispose a tutto, tranne ad una domanda... Quando gli chiesi perché non avesse fatto una scelta quando era possibile invece di mandare a rotoli due vite intere, lui non seppe rispondermi... Fu a quel punto che il mio lupo mi disse di mandarlo via... E così feci. Quando lui si allontanò, evidentemente ferito, ricominciai la meditazione... E questa volta il lupo sembrava essermi più vicino del solito. Venni interrotta da Andrea a fine giornata... Non mi ero accorta che fosse passato tutto quel tempo... Ci andammo a lavare in un fiume che scorreva li vicino, visto che in quella casa non c'era acqua da anni, e poi Andrea mi propose di andare a fare una passeggiata.

Ci distendemmo sotto un albero, a goderci la brezza della sera... Sia io che il lupo bramavamo più contatto... Così poggiai la testa sul suo petto e lui iniziò ad accarezzarmi i capelli. <<Era da un po' che non avevamo momenti del genere>> bisbigliò lui. Io chiusi gli occhi, beandomi di quelle carezze. <<Già>> risposi io, accoccolandomi di più a lui. <<Mi dispiace per oggi... Non volevo farti spaventare... Ma ero stanco del fatto che tuo fratello continuava a trattarti male senza che nessuno facesse niente... Sei la mia compagna, dovrei difenderti da tutto... Anche da lui>> disse dopo minuti di silenzio. <<Non ero poi così spaventata... E' vero, non ti avevo mai visto arrabbiato in quel modo... Ma ero felice che ci fosse qualcuno che cercava di proteggermi>> risposi io. <<Ormai lui ha il pieno controllo del suo lupo... E' un licantropo a tutti gli effetti... L'unico modo che mi veniva in mente per rimetterlo in riga era comportarmi da Alpha>> cercò di giustificarsi. <<Non devi giustificarti... Aveva bisogno di una strigliata>> dissi io, alzandomi sui gomiti e guardandolo in faccia. Lui rimase immobile dopo avermi vista... <<E' vero che sono distrutta... Ma non credo di essere messa così male>> borbottai offesa. <<I tuoi occhi>> disse lui incredulo, alzandosi. Io lo guardai confusa. <<I tuoi occhi sono gialli... Il lupo è più vicino che mai... Presto lo avrai sottopelle e potrai trasformarti>> disse lui felice. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò... <<Credo sia meglio rientrare... Adesso il tuo odore è più forte di prima... Meglio non farci scoprire>> disse sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dandomi un bacio sul naso.

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