capitolo 38

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Pov. Bianca

E' passata una settimana da quando Andrea è stato curato, sono passati cinque giorni da quando si è svegliato e solo due da quando ha ricominciato a muoversi... Inizialmente era troppo debole e infreddolito per poter fare qualsiasi cosa... Si raggomitolava appoggiato alla mia pancia e stava ore e ore a dormire beandosi del calore che emanavo... Dal canto mio, però, stavo morendo di caldo... Il mio lupo ha un pelo particolarmente lungo. Andrea si rilassava accarezzandomi, diceva che era il suo passatempo preferito... Quando iniziò a muoversi in giro per la casa, mi permisi di tornare finalmente umana e di farmi una doccia...Erano riusciti anche a far arrivare acqua corrente alle tubature della casa... Non avevo idea d cosa avessero fatto per ottenere l'acqua per poterci lavare, ma ci erano riusciti. Andrea aveva smesso di tremare dal freddo e aveva recuperato parte delle forze... Anche se non del tutto in forma, voleva vedere in che stato era il branco... Gli avevo raccontato della battaglia e dei superstiti. Il processo di guarigione mannaro era ritornato a funzionare quasi perfettamente, adesso del taglio sulla pancia restava poco più che una cicatrice... Secondo Chris sarebbe sparita nel giro di due giorni. Iniziammo anche a passare più tempo isolati dagli altri... Volevamo solo stare insieme. Sapevamo che ci sentivano tutti, anche se tenevamo la porta chiusa, ma non volevamo più stare separati... Il branco mi aveva accettata... O, per meglio dire, ciò che resta del branco. Andrea era felice di questo e ci eravamo permessi di iniziare a far capir loro cosa eravamo realmente... Alcuni lo capirono subito, altri lo avevano intuito... Ma volevamo fare con calma... La maggior parte dei loro cari era stata uccisa e non ci sembrava giusto dire a tutti che eravamo compagni in un momento così delicato.

Quella mattina eravamo rimasti in camera, volevamo solo stare insieme e rilassarci un po'... Mentre parlavamo, sentimmo la porta del bagno chiudersi... Nessuno dei due ci fece caso considerando tutte le persone che stavano in quella casa... Ma poi sentimmo il rumore dell'acqua... Pensavamo fosse normale anche quello... Tutti avevano il diritto di lavarsi. Ma, mentre stavamo parlando, iniziammo a sentire dei gemiti venire dal bagno... Guardai Andrea, imbarazzato quanto me... Non sapevamo cosa fare, non sapevamo neanche chi era entrato in quel bagno... Poi iniziammo a sentire due voci e a quel punto Andrea divenne totalmente rosso in viso... Forse ne aveva riconosciuto uno. Mi fece segno di fare silenzio e andò ad aprire la porta... Lasciò solo uno spiraglio aperto per poter vedere chi sarebbe uscito dal bagno. Passò circa un'ora prima che quei due uscissero... Avevano ricominciato almeno altre due volte... Peccato che noi avevamo sentito praticamente tutto. Quando non sentimmo più il rumore dell'acqua, ci appostammo alla porta per poter vedere... Dal bagno uscirono Nicola e Chris. Andrea spalancò la porta e mi fece cadere a terra... I due si girarono a guardarci... Non potevo essere più in imbarazzo di così... Una cosa era sentirli e basta... Ma ci avevano scoperti a guardarli... Andrea non riusciva a dire niente dall'imbarazzo, io cercavo di nascondermi dietro le mani. <<Voi due... Avete sentito tutto?>> chiese Nicola imbarazzato, facendo saettare lo sguardo tra me e suo fratello... Io annuii in risposta. Chris, d'altro canto, sembrava tranquilla. <<Sentite, ragazzini... Sono quindici anni, forse sedici, che non ci vediamo... Abbiamo dei bisogni da soddisfare e una famiglia da creare... Non rompete le palle e fateci scopare in pace>> ci minacciò lei. Poggiai la fronte a terra, sempre più imbarazzata... Non osavo guardare nessuno. <<Sei la finezza fatta donna... Lasciatelo dire>> disse Nicola con voce rassegnata. <<Scusate il suo linguaggio e anche... I rumori>> aggiunse lui tirandosi dietro Chris che continuava a lamentarsi. <<Non riesco a credere che ho realmente beccato mio fratello a->> disse Andrea... Ma non riuscì a finire la frase... Era realmente in imbarazzo. <<A fare sesso con la sua compagna?>> finii io per lui. <<Non riesco a crederci neanche io>> dissi dopo, alzandomi da terra. <<Era una cosa che speravo di non dover sentire... E' imbarazzante... Soprattutto perché è mio fratello>> disse lui andandosi a sedere sul letto. Commentammo quella strana situazione per un po'... Poi arrivò mia sorella a dirmi che mancavano medicinali... Dovevo andare a comprare... Così salutai Andrea e Sophia e uscii di casa.

Andai al paese attraverso il bosco, dovevo sbrigarmi visto che alcuni avevano urgente bisogno delle medicine. A un certo punto, iniziai a sentire qualcuno che camminava dietro di me... Pensavo fosse Sophia che era venuta ad aiutarmi... Ma non era così. Mi girai di scatto, convinta che avrei trovato mia sorella... Invece mi ritrovai davanti a due uomini... Occhi rossi e canini allungati... Vampiri. <<Mi dispiace ragazzina... Ma non voglio fare il suo stesso errore>> disse una voce. Un altro uomo dietro di me... Non ero abbastanza veloce, non lo sarei mai stata... Subito dopo quella frase, una siringa venne infilata nel mio braccio... Riuscii a girarmi solo dopo che il contenuto venne iniettato nelle mie vene... Fece tutto con una velocità impressionante. Quando mi girai, vidi l'uomo, era lo stesso che era uscito dalla cella dove tenevano Andrea prima che entrassimo a salvarli... Ma iniziò a girare tutto... Mi cedettero le gambe e quell'uomo mi prese per le braccia prima che cadessi a terra... Poi persi i sensi. Quando riaprii gli occhi, vidi che ero stata posata su un materasso... Intorno a me, le pareti sembravano datate ma resistenti... L'uomo del bosco si abbassò alla mia altezza con un'altra siringa in mano. <<Mi dispiace farti questo... Sei pure graziosa... Ma non ho intenzione di finire con la testa staccata dal corpo come hai fatto con Lucas>> disse lui alzandomi la manica del braccio destro... Ero stordita, ma riuscii a fare una domanda. <<Chi sei?>> chiesi debolmente mentre iniziò ad infilare l'ago nel mio braccio. <<Chiamami Massimo, se avrai abbastanza forze per farlo... Devo ancora capire cosa fare con te... Il tuo Alpha ha bisogno di una lezione>> disse lui tranquillo estraendo la siringa ormai vuota... Massimo... Era il complice di Lucas? Non ebbi il tempo di pensarci che persi nuovamente conoscenza... Questa volta non sarei riuscita a fuggire facilmente... Ero sola e drogata.

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