Nella foto Nicola
Pov. Andrea
Era stanca, aveva il fiatone... Era ferita, forse aveva corso nel bosco... Ma almeno era a casa, al sicuro... Dovevo trattenermi, non dovevo far capire che lei era la mia compagna... Ma non ci riuscivo... Non quando ho passato tutto il giorno a temere che fosse morta. Così la baciai... Non volevo farle del male, cercavo di contenere la mia forza... Ma sentivo l'odore dell'adrenalina che stava facendo impazzire non solo il mio lupo, ma anche quelli di Federico e di Giovanni... Sono che il mio ringhiava proprio perché sentiva l'agitazione di quei due... Sarebbe una preda facile, se non ci fossi io a proteggerla. Continuai a stringerla a me fino a quando non smise di tremare... Riuscì a regolare il respiro e a calmarsi... Aveva ancora la testa poggiata sul mio petto e gli occhi chiusi... Non aveva ancora visto che suo padre era a casa sua. La coccolai finché non fu pronta a separarsi dal mio calore... Era questo che cercava, lo sentivo. Quando finalmente prese coraggio e si guardò intorno, lo vide... Vide suo padre che la guardava preoccupato. Lei però si bloccò... Non si muoveva, aveva iniziato a stringere la mia maglietta a cui si era aggrappata in quei minuti in cui sembrava essersi ripresa... Ma è bastata la vista del padre per destabilizzarla di nuovo. La vidi perdere leggermente l'equilibrio e la tirai a me per non farla cadere... Lo guardò ancora per qualche minuto, poi ritornò ad appoggiare la testa sul mio petto... Questa volta, però, per non farsi vedere da nessuno mentre piangeva... Fu in quel preciso istante che lanciai uno sguardo carico di odio verso quell'uomo che aveva distrutto non solo la mia famiglia, ma anche quella della mia compagna. Lui chiuse gli occhi, sapendo di essere colpevole di tutto ciò di cui lo accusavo in modo silenzioso in quel momento. Era come se il tempo non passasse mai e la mia voglia di farlo sparire dalla faccia della terra aumentava sempre di più. Giovanni, percependo tutto ciò che provavo, si mise davanti a Sophia temendo una mia reazione... Ma non feci niente... Era la mia compagna la mia priorità in quel momento... E lei stava soffrendo, aveva bisogno di me per non crollare del tutto. Passarono minuti interminabili prima che si staccasse nuovamente da me... E quando lo fece aveva lo sguardo spento.<<Vado a farmi una doccia>> disse allontanandosi verso la sua stanza... Lanciai un'altra occhiataccia a Federico... Se lui le fosse stato vicino, non sarebbe accaduto niente... Aveva fallito nel proteggere la mia famiglia, almeno poteva tentare di proteggere la sua.<<Perché ha reagito così quando lo ha visto?>> chiese Sophia preoccupata per la sorella. <<E' normale... Lei probabilmente pensa che vi abbia abbandonati... E in un certo senso ha ragione... Aspettiamo che si sia clamata, poi parleremo di cosa è successo realmente>> disse Federico guardando con tristezza la porta della camera di Bianca.
<<Io vado da lei>> dissi lasciandoli tutti li, non dovevo spiegazioni a nessuno... Dovevo imparare ad ignorare ciò che gli altri pensavano di me e permettere più spesso al mio cuore di agire... Mi misi seduto sul letto ad aspettarla... Aveva chiuso a chiave la porta del bagno... Ne uscì qualche minuto dopo, con un telo che la copriva a stento e i capelli totalmente bagnati... I graffi che aveva in viso avevano finalmente smesso di sanguinare... Ammetto di essermi perso a fissarla per troppo tempo... Ma alla fine è la mia compagna... Non sarà di certo l'ultima volta che la vedrò così. Quando lei si accorse di me diventò tutta rossa... Corse a chiudersi in bagno e io iniziai a ridere per la buffa reazione che aveva avuto. <Potresti passarmi la tuta che ho preparato sul letto?>> mi chiese da dietro la porta, la voce lasciava trapelare tutto il suo imbarazzo. <<Carino questo completino in pizzo... Lo usi spesso?>> chiesi rigirandomi tra le mani l'intimo. <<Cafone>> disse strappandomi di mano i suoi vestiti. << Guarda che non sarà di certo l'ultima volta che ti vedrò così... Anzi, spero che la prossima volta non ci sia il telo a coprirti>> dissi ridendo. Dopo essersi vestita, mi raggiunse sul letto. <<Mi dispiace aver detto quelle cose su tuo padre... Avrei dovuto essere più delicato sull'argomento>> ammisi alla fine. <<In fondo so che avevi ragione... Doveva scegliere se essere un beta o un padre... E ha fallito su entrambi i fronti>> rispose lei abbracciandomi... Io iniziai a darle dei baci leggeri sulle ferite che aveva sul viso... Non volevo farle male, ma volevo che sentisse che ero al suo fianco... Dopo un po' mi decisi a chiedere... Dovevo sapere. <<Cosa è successo?>> chiesi io. <<Lucas... Lucas mi ha rapita e mi ha portata nella stessa stanza in cui tiene i tuoi fratelli... Nel seminterrato della sua casa>> disse alzandosi e andando a prendere un foglio dai pantaloni che indossava quando è tornata. <<Questa è la pulsantiera che controlla le loro catene... Nicola dice che quegli affari danno la scossa e che, a volte, capita che restino privi di sensi per diversi giorni... Io ho avuto il tempo di disegnarla, ma non di studiarla per liberarli>> disse mostrandomi il disegno. <<La maggio parte dei pulsanti da l'allarme, tre danno la scossa e tre attivano le catene>> mi spiegó lei... <<Tre? Ma loro sono due>> dissi io pensieroso. <<Nicola pensa che le ultime catene siano per te>> ammise lei. <<Quindi anche io finiró lì sotto>> dissi sovrappensiero. <<Non se lo impediremo... E poi dobbiamo liberare i tuoi fratelli... Glie l'ho promesso>> disse lei stringendo i pugni. <<Sta sicura che lo faremo... Li rivoglio al mio fianco>> dissi con voce dura. Continuammo a parlare ancora un po' di ció che accadde li sotto... Poi mi venne in mente una cosa... <<Tuo padre non se ne andrà così facilmente per la notte... Dove lo mettiamo a dormire?>> chiesi. <<Nel divano-letto... Giovanni dormirà con mia sorella>> disse distendendosi su un fianco. <<Non hai paura che perda il controllo del suo lupo? Difficilmente si riesce a ritornare lucidi una volta che gli istinti animali prendono il sopravvento>> spiegai preoccupato per la ragazzina. <<Tranquillo... Mia sorella dorme con una padella sotto il letto... Se fossi in te mi preoccuperei di più per il tuo beta >> rispose ridendo... Una padella sotto il letto... Meglio evitare di fare domande.
Andai in cucina dove trovai Sophia e Federico che discutevano animatamente... E Giovanni vicino ad una finestra con gli occhi totalmente gialli... Meglio evitare una strage per questa sera. <<Calmati amico... Il lupo sta prendendo il sopravvento... Mi spieghi cosa succede?>> chiesi preoccupato. <<Non lo so... Mi irrita che quello parli con Sophia... So che è suo padre, ma è come se fosse sbagliato>> mi spiegó lui. Vuoi vedere che... <<Amico... Quello è suo padre... Non è che il legame tra compagni sta iniziando a farsi sentire?>> chiesi. <<Scherzi vero? Quella ragazzina ha tredici anni... Come puó svilupparsi con una tale differenza di età?>> chiese lui scioccato. <<Se il legame nasce, non guarda in faccia l'età degli interessati... Se nasce segnerá per sempre i due compagni anche se ci sono cinquant'anni di differenza>> spiegai io... <<E come faccio a capire se è lei la mia compagna?>> chiese lui guardandola... <<Credo che lo scoprirai questa notte>> dissi allontanandomi e andando verso Federico. <<Sophia... Tua sorella dice che Giovanni dormirá con te questa notte... Federico, a te il divano-letto>> dissi indicando il divano. <<Cosa?>> dissero in coro Giovanni e Sophia arrossendo... Che questa volta ci abbia visto giusto? <<Grazie>> rispose invece Federico. <<Amico mio... Fai attenzione... Il demone dai capelli castani dorme con una padella sotto il cuscino.... Demone dai capelli castani, evita di uccidere il mio beta nel sonno>> dissi con una punta di divertimento nella voce. <<Che significa che hai una padella sotto il cuscino?>> chiese Giovanni alla ragazzina... Lei, in risposta, gonfió il petto e fece un sorriso malefico. <<Credo sia meglio non dire niente>> commentó Federico al quanto confuso. Li lasciai nella loro confusione... Io avevo Bianca a cui pensare... Quando rientrai nella stanza, lei si era già addormentata... La guardai un attimo e poi mi distesi al suo fianco. La tirai a me è la abbracciai, dandole il calore di cui aveva bisogno in quel momento.

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Amore Proibito
Hombres LoboBianca, una ragazza semplice che vive in un mondo che non la accetta. Il branco che la ospita non è ben disposto ad averla nel territorio ma lei ha un compito da quando vive con loro: tenere al sicuro il giovane Alpha che li guida. Andrea, diventato...