capitolo 13

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Pov. Andrea

Riprendemmo il giro dopo aver discusso ancora un po' dei miei fratelli, ma questa volta trasformati in lupi... Giovanni sembrava capire ciò che provavo, gli dispiaceva veramente per me... Ero più che sicuro che non fingesse, come invece fanno tutti i membri del mio branco... Tutti pensano che io non capisca quando fingano, pensano che sia ancora spezzato da ciò che accadde... E forse è così, ma ho imparato a rialzarmi... Ho imparato che non posso mostrarmi debole davanti a loro perché ne approfitterebbero per distruggermi... Un branco serve ad aiutare, a proteggere... Ma nel mio caso non è così, non lo è mai stato... Aspettano la prima occasione, il mio primo passo falso per tirarmi giù dal mio ruolo... E Bianca è quel passo falso... Se ci scoprissero, se scoprissero cosa provo per lei, è finita... Ormai credo sia chiaro a tutti che lei ha interesse per me anche se non dice mai niente e nega sempre tutto... Ma non sanno che io  ricambio ciò che prova... Se lo sapessero sarebbe la fine. Continuammo a girare finché non arrivammo in uno dei miei punti preferiti per stare in pace... Una radura poco lontano dal nostro villaggio. Giovanni guardò un po' intorno e poi si distese al mio fianco e ricominciammo a parlare ancora, questa volta di Bianca... Finché non si addormentò. Era la prima volta che riuscivo a parlare della mia famiglia... Fin ora ho sempre evitato l'argomento, oppure Lucas e Marta lo prendevano non rendendosi conto che mi faceva male parlarne... E' come se a quei due non importi realmente se sto bene o meno... Come se il branco fosse l'unica cosa importante, mentre io no... Certe volte mi chiedo come sia effettivamente avere una famiglia che ti voglia bene, io non mi ricordo molto della mia e, guardando tutti quelli intorno a me, sembrava fantastico avere qualcuno che ti volesse bene... Peccato che io ricordi ben poco.

Non mi accorsi di essermi addormentato... Almeno fino a quando non sentii qualcuno picchiettarmi la testa con un dito. Aprii pigramente un occhio e mi guardai in giro... Era Giovanni... Era tornato nella sua forma umana... Ma aveva ancora i suoi vestiti, strappati ovviamente... Ma li aveva. Alzai la testa e lo fissai sbalordito, che io sappia non è possibile recuperare i vestiti dopo una trasformazione. <<Questo è un trucchetto che impari quando non hai niente da fare tutto il giorno... E' questione di allenamento... Se vuoi ti insegno>> disse lui, capendo che stavo guardando proprio i suoi vestiti. <<Comunque... Ti ho svegliato perché si sta facendo tardi... Dovremmo rientrare>> disse facendo un cenno del capo al cielo che stava lentamente diventando sempre più scuro. Si ritrasformò in lupo in pochi secondi e aspettò che mi sgranchissi le zampe e che mi riprendessi dal pisolino fuori programma... Dopo di che ritornammo a casa di Bianca. Quando entrammo, però, vidi che Giovanni si stava guardando intorno... Non capii cosa stesse cercando, così mi trasformai velocemente, seguito da lui... Mi misi addosso i vestiti che avevo preparato la mattina prima di uscire e poi concentrai l'attenzione su di lui. <<Qualcosa non va?>> chiesi guardandolo preoccupato. <<Abbiamo sporcato per terra>> rispose guardando il pavimento. <<Mi hai fatto preoccupare... Pensavo che fossimo sotto attacco>> dissi ridendo, guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua. <<Io qui dentro ci vivo... Non vorrei che Bianca e Sophia mi caccino da qui... Quel tizio... Lucas... Non sembrava particolarmente felice della mia presenza qui... E neanche del fatto che mi hai dato il posto di beta>> mi rimproverò lui. <<Lucas è così... Credo che odi tutti indistintamente... Vivo con lui da sempre ma non credo che mi abbia mai sopportato... Piuttosto penso che mi abbia adottato solo per elevarsi di rango davanti agli altri>> risposi io. <<E comunque mi stai facendo sentire in colpa... Vai a prendere scopa e paletta>> dissi cercando di fargli togliere quello sguardo di rimprovero dalla faccia... Avrei pulito ugualmente senza che me lo dicesse lui... Farei di tutto per togliere qualche peso a Bianca.

Pov. Bianca

Mentre Andrea e Giovanni si facevano un giro del territorio, io e mia sorella andammo a fare la spesa... In realtà ci siamo fermate anche in diversi negozi visto che lei aveva bisogno di vestiti nuovi... Ma principalmente dovevamo comprare del cibo visto che anche Andrea sarebbe rimasto a cena da noi... La nostra casa stava diventando piccola.<<Sai sono contenta che Andrea abbia trovato un amico di cui fidarsi... Con me molte cose non le può dire... Inizio a rendermi conto di quanto io sia un peso per lui... Ormai è grande e non ha più bisogno di me... Prima o poi ce ne andremo>> dissi a Soph. <<Io invece penso che non tu sia così inutile come pensi... Voglio dire... Lo hai visto come ti guarda? Secondo me gli piaci>> disse allegra lei. <<Cosa dici? Lo sai che è la cosa più stupida che tu abbia mai detto? Lui che si interessa a me... Ma finiscila... Non è possibile e non lo sarà mai... Lui è un Alpha e ha dei doveri verso il suo branco... Appena capirà che sono un peso e una distrazione, mi manderà via... Come è giusto che sia>> dissi io... L'ultima frase la dissi in un sussurro, ma sono sicura che i licantropi intorno a noi mi abbiano sentita ugualmente... Magari loro hanno intuito che io provo qualcosa per lui e non parlo di semplice amicizia... Ammetto che Andrea mi piace, e non poco, ma non posso stare con lui... Lui ha bisogno di una persona come lui, di una lupa forte che lo aiuti a guidare il branco... E io non sono quella persona, in realtà non sono neanche un licantropo... Io non posso stare con nessuno, accettando di stare nel branco non posso avere un fidanzato, a meno che non sia anche lui nella mia stessa situazione... Ma non accadrà e, come ho detto a mia sorella, prima o poi mi manderanno via... Solo che, in quel caso, farò in modo che mia sorella riesca a mettersi al sicuro... Lei non ha idea del perché facciamo fatica ad arrivare a fine mese... Ho messo da parte abbastanza soldi da comprare un appartamento in un'altra città, magari più grande di questo posto e senza licantropi... Quando arriverà il momento, comprerò la casa e farò in modo che lei ci vada a vivere... Almeno, se proprio dovranno farmi fuori, lei sarà al sicuro da loro. 

Non dissi più una parola, tanto ero persa nei miei pensieri... Ultimamente mi succede spesso... Non mi resi conto di essere già arrivata a casa e, con un sospiro, aprii la porta... Ma la scena che mi si presentò davanti aveva un che di comico... <<Da quando ti abbassi a lavare il pavimento?>> chiesi mentre mia sorella iniziò a ridere come una matta... Quei due, Andrea e Giovanni, erano con scopa e paletta in mano e... Quello era uno straccio con dell'acqua pulita in un secchio? <<Lui mi ha fatto sentire in colpa>> disse Andrea, scaricando la colpa sul beta.  <<Non scaricare tutta la colpa su di me... Entrambi abbiamo sporcato per terra>> iniziarono a litigare come dei bambini e mi misi a ridere pure io... Ringraziavo che quei due riuscivano sempre ad alleggerire i miei pensieri che, ultimamente, si erano soffermati su una sola cosa... La legge del branco che mi avrebbe uccisa. Passammo una serata tranquilla, cenammo tutti insieme e scherzammo come un normalissimo gruppo di amici... Dopo cena, Andrea dovette tornare a casa, mentre Giovanni mi aiutava a pulire i piatti.<<Da quanto conosci Andrea? >> mi chiese di punto in bianco. <<Sette anni circa... Quando mi sono trasferita qui la prima persona che ho conosciuto, oltre a Lucas, era proprio lui... Lo dovevo tenere a bada>> dissi io... E' strano pensare che ormai siano passati sette anni... <<Cosa? Perchè?>> chiese lui scioccato. <<Perchè soffriva la mancanza dei fratelli e si comportava da ribelle... Si cacciava nei guai costantemente... Mi dissero di tenerlo fuori dai guai, ma penso che a lui abbiano detto la stessa identica cosa perché, da quello che ho capito, è diventato più responsabile >> dissi. <<A proposito dei suoi fratelli... Oggi mi ha raccontato di loro, di quando li ha persi>> disse lui cauto... Sorrisi. <<Finalmente ne ha parlato con qualcuno... Ogni volta che qualcuno prende l' argomento lui cerca di tirarsene fuori con scuse assurde... Sono contenta che finalmente abbia parlato a qualcuno di ciò che è successo... Penso che gli ricordi uno dei suoi fratelli perché altrimenti non avrebbe detto niente neanche a te... Adesso ti chiedo solo una cosa... Lui si è fidato di te e ti ha raccontato di loro, ma non tradire la sua fiducia>> dissi seria, ero preoccupata per il mio amico e non sarei rimasta al suo fianco per sempre. <<Tranquilla... Non succederá>> rispose lui.  <<Bene... Buonanotte allora>> dissi alla fine con il tono più duro che possedessi... Ero delusa che ne avesse parlato prima con lui, ma sollevata che lo avesse fatto... Ero delusa che c'era un'altra persona che stava prendendo il mio posto, ma sollevata di sapere che avrebbe avuto qualcuno di cui fidarsi quando non sarei più stata al suo fianco... Insomma... Delusione e sollievo si mescolavano e, insieme, creavano una grande tristezza che si depositava proprio nel petto.

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