capitolo 42

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Pov. Andrea

Ritornammo indietro velocemente, non volevamo perdere tempo... Quando rientrammo, Federico, Michele e gli altri ci sgridarono perché era pericoloso per noi andare in giro nelle nostre condizioni, sgridarono anche Nicola per averci fatti andare via... Ma lui non riusciva a guardarmi in faccia e non rispose a nessuna domanda sul perché non ci avesse fermati. Recuperai la fiducia di Federico dicendo che avevamo trovato Bianca... Era una mezza verità... Pensavamo fosse in quella casa, ma non ci siamo avvicinati abbastanza da poterne sentire l'odore... Radunammo un gruppo ben disposto a combattere e tornammo al covo dei vampiri... Inizialmente Nicola non ci seguì... Poi ce lo ritrovammo alle spalle... Diceva che non voleva che io e Stefano andassimo da soli... Ma non gli credevo. Ci fermammo nel bosco per la notte... Attaccarli in quel momento sarebbe stato un suicidio... I vampiri sono al massimo delle loro forze durante la notte... Aspettammo la mattina per avvicinarci e attaccare. Federico non capiva il perché fossi freddo verso mio fratello, non volevo che sapesse cosa pensava di Bianca... Probabilmente lo avrebbe ucciso con le sue mani... E' pur sempre sua figlia. Non mi fidai neanche a lasciarlo andare da solo a cercarla... Non volevo che la uccidesse per poi riferirci che l'aveva trovata morta. Così lo misi nel gruppo che doveva creare un diversivo e uccidere più vampiri possibili per liberarci la strada... Io, Stefano, Giovanni e Sophia andammo a cercare per le stanze... Erano loro gli unici di cui mi fidavo.

Come ordinato, il gruppo del diversivo iniziò a far fuori i primi vampiri... Sembravano deperiti, come se non mangiassero da tempo... Nel dubbio li uccisero per evitare che dessero l'allarme. Noi quattro entrammo subito in casa e iniziammo a guardare dentro le stanze e a fiutare l'odore di Bianca... Ma non lo sentivamo. Ci trovammo subito Dario alle spalle... Non capii perché fosse venuto con noi, ma doveva stare fuori a uccidere assieme agli altri. <<Dobbiamo controllare nella soffitta... Se, come ci avete detto, Chris è rimasta bloccata li per anni, quel posto è ben attrezzato... Sarà sicuramente li>> disse lui facendoci segno di salire le scale. Così andammo al piano superiore... Ma mi resi conto di essere un vero idiota... I vampiri fuori non hanno dato l'allarme, ma quelli all'interno hanno sentito l'odore del sangue... Non avevamo risolto nulla. Chiamai Federico e gli dissi del problema... Lui rispose che fuori avevano finito e, in pochi secondi, ci raggiunsero e iniziarono a combattere con tutti quelli all'interno... Io non potevo ancora trasformarmi in sicurezza, perciò Stefano e Giovanni rimasero al mio fianco per proteggermi. Nicola ci liberò il passaggio e iniziammo a cercare la porta della soffitta... In realtà trovai una rampa di scale ma, prima che potessi salire, sentii una voce. <<Non ti consiglio di andare... Resta ancora un po' con me a giocare>> disse quella voce... Rideva, mi prendeva in giro... Massimo si era salvato da quel casino. Mi girai a guardarlo, ero furioso... Mi aveva morso, aveva riempito il mio corpo del suo veleno e voleva usarmi come sua scorta personale di cibo. <<Sai... Sono felice di vedere che sei ancora vivo... La mia scorta personale di cibo è resistente>> disse lui iniziando ad avvicinarsi... Volevo fare qualcosa, qualsiasi cosa... Ma il mio corpo non rispondeva ai comandi... Non riuscivo a muovermi, ero pietrificato dalla paura... Stefano lo notò e si mise davanti a me per proteggermi. <<Adesso hai anche il cane da guardia? Curioso, considerando che era messo peggio di te>> commentò ridendo. <<Tu va, ci pensiamo noi a lui>> disse Giovanni mettendosi anche lui davanti a me. <<Ora sono in due? Pazienza... In ogni caso non ti consiglio di spostarla... La ragazza ha fatto un errore e adesso ne pagherà le conseguenze... Se la sposti, morirà>> disse lui alzando le spalle. <<Tu vieni con me>> dissi a Dario che, intanto si era messo al mio fianco... Nonostante fosse umano, aveva capito che quello era un vampiro antico, che lo avrebbe ucciso con poco... Volevo evitare che Bianca perdesse anche suo zio, così lo portai con me. Giovanni e Stefano si fiondarono su Massimo, io e Dario salimmo le scale di corsa... Entrammo nella stanza che c'era in cima, la soffitta. Mi guardai intorno... Flebo, macchinari di tutti i tipi... Alcuni per la creazione della droga di cui parlava Chris, a giudicare dalla puzza, altri sembravano creati per torturare. <<E' li>> disse Dario tirandomi per un braccio. Mi girai e vidi Bianca distesa su un letto... Era pallida, tremava... Ma il suo odore... Non era lei, le era successo qualcosa... Rimasi bloccato sentendo quell'odore così diverso dal suo... Poi riuscii a collegare... L'odore della sua maglietta... C'era anche quello di Massimo sopra... Adesso, però, io percepivo solo l'odore di Massimo su quel letto... Vedevo Bianca, ma l'odore era di Massimo... Sentii il lupo scivolare sottopelle, era incazzato come non mai... L'aveva toccata, l'aveva stuprata... Le aveva fatto del male. Io avevo paura che la uccidesse... Ma questo era peggio. Il mio lupo la vedeva, ma non la riconosceva... E per questo era fuori di testa. <<Vieni qui... Abbiamo un problema>> disse Dario, impallidendo visibilmente. <<Lo percepisco fin troppo bene il problema>> dissi io, la furia nella mia voce... Era il lupo a parlare, non io. <<Di cosa stai parlando? Non hai ancora visto questo>> Chiese Dario confuso, indicando Bianca. <<Lei ha il suo odore addosso... Ha l'odore di Massimo addosso... L'ha stuprata, Dario... Sento solo l'odore di quel vampiro la dove è distesa Bianca... E non so se riuscirà mai a toglierselo di dosso>> dissi io iniziando ad allontanarmi... Era questo che voleva e l'ha ottenuto... Mi ha allontanato da lei. Ma è questo quello che succede quando senti l'odore di un altro sulla tua compagna... Ti allontani automaticamente, la isoli... Ma io non posso farle questo... Non posso allontanarla perché quel bastardo le ha fatto questo... Dovevo riuscire ad isolare l'impulso di allontanarla da me, dovevo aiutarla a riprendersi da questa storia. Così, con molta fatica, mi avvicinai. Dario mi guardò dispiaciuto, vedeva che mi stavo sforzando per fare quei pochi passi verso di lei. Poi mi indicò la sua spalla... La maglietta era strappata e sporca di sangue, aveva dei buchi enormi... Era stata morsa. <<Perché deve succedere tutto a lei>> commentai io. Provai a toccarla, dovevo riuscirci... Ma, non appena sfiorai la sua mano, la ritrassi subito. <<Sai che, quando si sveglierà, la ucciderà vederti reagire così... Vero?>> chiese Dario. <<Lo so... Ma è più forte di me... E' come se avessi un rigetto per lei, in questo momento... Ma non è colpa sua... So che non è colpa sua... Devo dominare il mio istinto>> dissi triste io... Sapevo perfettamente che dovevo toccarla, rassicurarla... Ma riuscivo a stento ad avvicinarmi a lei... Non sapevo cosa avrei fatto dopo. <<Abbiamo dei problemi, sbrigatevi>> disse Federico di fretta... Poi si bloccò... Sentì anche lui ciò che sentii io una volta entrato. <<Non l'ha fatto realmente>> disse lui furioso... Non mi resi conto di aver iniziato a piangere, finché lui non mi vide e si avvicinò per rassicurarmi. <<Non puoi portarla tu... Rischieresti di perdere il controllo>> disse avvicinandosi alla figlia... La prese in braccio e si avvicinò alla porta... Lo seguì Dario e poi io... Questo cambiamento non sarebbe passato inosservato... E neanche il suo odore. Ritornammo al piano di sotto di corsa e uscimmo velocemente dalla casa seguiti dai miei fratelli... Tutti sentirono l'odore di Massimo su Bianca, nessuno mi disse niente... Si limitarono a fissarmi con gli occhi sgranati, pronti ad una mia scenata... Ma non l'avrei fatta... Bianca non meritava questo, io mi sarei impegnato per poterle stare vicino. <<Andiamo, ha bisogno di cure>> dissi iniziando a camminare verso casa... Il silenzio che seguì fu la mia rovina.

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