Nella foto Andrea
Pov. Andrea
Nicola è vivo. Stefano è vivo. Lucas mi ha tradito. I vampiri ci attaccheranno. Ecco cosa mi ripetevo... Ero nel bel mezzo di un attacco di panico, non sapevo come uscirne... Non ricordo cosa accadde, ricordo solo che continuavo a ripetermi quelle quattro frasi... Erano anni che non avevo un attacco di panico, ero anche spaventato perché non ero più abituato a star male in quel modo. Bianca, però, ha avuto la pazienza di starmi vicino... Mi ha aiutato a riprendermi. Giovanni, invece, faceva tutto ciò che diceva lei... Non sapeva cosa fare e non voleva sbagliare. Quando mi ripresi, però, stavo continuando a tremare... Nonostante il caldo di quella giornata, mi misero sulle spalle una coperta pesante. Respiravo ancora male, ma andava decisamente meglio... Non riuscivo ancora ad accettare ciò che Bianca mi aveva detto... Lei aveva già visto mio fratello ma non mi aveva detto niente... Sapeva che era vivo, che anche Stefano era vivo, ma non mi aveva detto niente. Non riuscivo a pensare a nient'altro se non a loro... Cosa stavano facendo, se stavano bene... Passarono ore prima che potessi riprendermi del tutto e ascoltare ciò che Bianca aveva da dirmi... Mi disse che erano prigionieri, che Lucas li torturava... Mi disse ogni cosa e anche Giovanni e Sophia ascoltarono. Finito di raccontare ciò che sapeva, sentii il bisogno di stare solo... Così andai nell'unico posto della casa in cui mi sentivo al sicuro... Il balcone della stanza di Bianca.
Persi la cognizione del tempo... Ma, nonostante volessi stare solo, stavo aspettando una persona... E lei non tardò ad arrivare. <<Come ti senti?>> chiese lei preoccupata. <<La verità? Non lo so... Tu sapevi che erano vivi ma non mi hai detto niente>> dissi io... Era una mezza accusa, lo ammetto. <<Non sai quanto sia stato difficile non dirti niente... Tuo fratello voleva evitare scenate da parte tua, voleva che tu sapessi che erano vivi... Ma voleva anche far si che pensassi prima al branco>> ammise lei. <<Hai mai pensato, anche solo per un secondo, di dirmi la verità?>> che chiesi arrabbiato. La vidi sobbalzare, aveva capito che ero arrabbiato con lei. <<Sono stata sul punto di dirti tutto diverse volte... In realtà ogni volta che tu parlavi di loro... Volevo toglierti quell'espressione triste dal viso dicendoti che erano vivi... Ma poi mi tornavano in mente le parole di tuo fratello... Diceva che avresti messo in pericolo la tua vita se avessi saputo che erano vivi e imprigionati>> disse abbassando la testa. <<E ha maledettamente ragione>> risposi passandomi una mano tra i capelli. La abbracciai, per scusarmi, e dopo ricominciammo a parlare <<Mi dispiace averti fatta star male oggi... Non volevo trattarti in quel modo... Ma pensare che Federico avrebbe potuto proteggere sia mio padre... Non lo so, mi ha fatto impazzire... Lui aveva un solo compito, proteggerlo... Gli ho sempre dato la colpa di questo, ma non sapevo l'altra parte della verità... Lui era distratto dal suo ruolo perché aveva voi a cui pensare... Lui non è riuscito a proteggere la mia famiglia perché aveva voi da proteggere... Ed entrambe le cose non riuscivano a coesistere... E questo è il risultato... Non gli sto dando la colpa di niente, adesso so cosa accadde... Almeno immagino sia così... Ma doveva decidere... Doveva scegliere tra il branco o voi... E doveva lasciare il posto a qualcun altro perché, se c'è una cosa che i miei fratelli mi hanno insegnato, è che la famiglia viene prima di tutto>> finii il mio sfogo rendendomi conto di aver accusato suo padre... Ma non mi sentivo in colpa, alla fine ho detto solo ciò che pensavo... La guardai e vidi che il suo sguardo era neutro... Era come se non le importasse. <<Non conosco mio padre se non per foto... Forse hai ragione e avrebbe dovuto scegliere... Ma era sempre fuori casa... Mio zio mi raccontava che, nonostante avesse lasciato il lavoro più importante che avesse mai avuto, quello che sarebbe dovuto essere il suo nuovo capo andava da lui per qualche consiglio quando non sapeva cosa fare... Non sapevo chi fossero realmente, ma non penso che abbia mai realmente lasciato il suo posto di beta... Penso che se avesse scelto, avrebbe scelto voi... Noi non siamo mai stati il suo primo interesse... Perché, se fosse stato così, mia madre sarebbe ancora viva e saremmo tutti in una casa adatta a noi a vivere la nostra vita... Ma ha cercato dei compromessi e ha perso tutto... Ma non riesco ad accusarlo della morte della tua famiglia... Immagino che abbia cercato di fare del suo meglio>> rispose lei. <<Ma se lui fosse stato al suo posto, dove doveva stare, magari mio padre sarebbe ancora vivo>> dissi io.
Pov. Bianca
<<Ma se lui fosse stato al suo posto, dove doveva stare, magari mio padre sarebbe ancora vivo>> disse lui... Seriamente sta accusando mio padre? Non mi ricordo niente di lui, non è stato mai presente e non si è interessato a noi dopo che nostra madre è morta... Ma è pur sempre mio padre e se c'è una cosa che ricordo è proprio il giorno in cui è morto il padre di Andrea... L'unico giorno che mio padre ha passato interamente con noi. <<Andrea... Ricordi il giorno della morte di tuo padre? Sapresti dirmi qual è?>> dissi cercando di mantenere la calma... Dovevo farlo ragionare ma sapevo già che non avrei retto un altro minuto con lui... Non così. <<Il sette luglio di diciassette anni fa>> disse lui triste, stringendo i pugni. <<Tu sai il giorno in cui sono nata io?>> dissi guardandolo... Volevo che mi vedesse piangere, doveva capire.<<Ovvio... Il sette luglio... Di diciassette anni fa>> disse l' ultima parte a tratti diminuendo il volume della voce... Ha capito cosa volevo dire... Ha capito che il giorno in cui suo padre è morto, il mio era corso a casa per assistere sua moglie, mia madre, che dava alla luce i suoi figli... Che dava alla luce me e mio fratello... <<Esatto>> dissi dandogli una pacca nella spalla e andandomene lasciandolo a ragionare. <<Vado a farmi un giro... Non ce la faccio più a stare qui>> dissi a mia sorella e a Giovanni uscendo... Non dovevo loro nessuna spiegazione...Sicuramente Giovanni aveva sentito tutto.
Tornai nuovamente nel bosco per calmarmi... Nonostante mio padre abbia fatto molti errori, almeno una cosa l'aveva fatta... Era andato da mia madre... La mia famiglia, per una volta era riunita e lui non aveva alcun diritto di accusare mio padre... Ero talmente distratta dai miei pensieri che non ebbi il tempo di sentire niente... Non sentii nessuno avvicinarsi eppure un colpo secco alla testa arrivò inaspettatamente e mi fece perdere i sensi.
Quando riaprii gli occhi, iniziai a vedere tutto sfocato... Inizialmente li tenevo chiusi, c'era molto buio in quel posto, poi mi abituai e iniziai a guardarmi intorno... Pian piano la vista tornava normale e vidi Nicola che mi guardava dispiaciuto... Era seduto a terra in modo scomposto, forse demoralizzato, aveva i polsi legati a delle catene di argento... Un altro ragazzo, incatenato come Nicola, era seduto al suo fianco ma privo di sensi... Che sia Stefano? Ma se loro sono qui... Cercai di muovermi, ma ero legata con delle corde... Non riuscivo a muovermi. Sentii una porta aprirsi e mi girai... Lucas era sulla soglia che mi guardava come se avesse vinto un trofeo.
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Amore Proibito
LobisomemBianca, una ragazza semplice che vive in un mondo che non la accetta. Il branco che la ospita non è ben disposto ad averla nel territorio ma lei ha un compito da quando vive con loro: tenere al sicuro il giovane Alpha che li guida. Andrea, diventato...