Capitolo nove

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Questa domanda mi ha spiazzata completamente, non so cosa rispondere. Lei aspetta tranquillamente una mia risposta che tarda un po' ad arrivare ma alla fine scelgo di dirle la verità. "È la prima volta che mi sento veramente a mio agio con una persona, non mi era mai capitato prima ma mi sembra di conoscerti da sempre. Non so se per te è la stessa cosa o se sto facendo tutto da sola, probabilmente mi starò solo illudono però sento che tutto ciò di cui ho bisogno se tu. È per questo che ho accettato di uscire con te stasera, perché quando non sono con te mi sento persa, nulla ha più senso, mentre quando sono con te sento di aver trovato finalmente il mio posto nel mondo". Capisco dalla sua espressione che non si aspettava di sentirmi dire certe cose ed io non mi ritenevo capace di dirle. Mi sto iniziando a preoccupare perché continua a fissarmi senza dire nulla. "Mi dispiace se ti ho spaventata o altro con le mie parole, non era mia intenzione però non riuscivo più a tenermelo dentro, è stato più forte di me" le dico sperando di muovere una qualche reazione in lei. Eva si alza all'improvviso dalla sedia e prendendo le mani e fa alzare anche me. Non riesco nemmeno a realizzare cosa sta succedendo che sento le sue labbra morbide sulle mie. Le nostre lingue si sfiorano ripetutamente, le sue mani mi accarezzano i fianchi e io la stringo a me con tutta la forza che ho. Questa donna è tutto ciò di cui ho bisogno per essere felice. Quando ci stacchiamo per riprendere fiato dal bacio, lei poggia la sua fronte contro la mia e mi sorride. "Marina, cosa mi stai facendo?" La sento chiedere più a se stessa che a me. Io la bacio di nuovo perché in questo caso le parole sono superflue, bastano i nostri corpi per dirci tutto. Alla fine siamo costrette a ritornare al tavolo perché è arrivato il primo. Considerando che sono le dieci e che non ho toccato niente tutto il giorno, ho resistito fin troppo senza svenire. Dopo varie portate, la cena giunge al termine perciò ci alziamo e dopo aver ammirato un'ultima volta il panorama, ci incamminiamo verso l'uscita. Prima di andare via, vedo Eva pagare e ringraziare il cameriere che ci ha assistite per tutta la serata. Fatto ciò, mette un braccio intorno alle mie spalle e andiamo verso la macchina. Il tragitto verso casa sembra più corto, infatti dopo poco siamo di ritorno. Guardo l'orologio e noto che è mezzanotte passata; non mi ero accorta che fosse così tardi anche perché domani devo andare per forza a scuola. Eva parcheggia di fronte il portone di casa mia e spegne la macchina. "È stata una delle serate più belle della mia vita" mi dice con il suo splendido sorriso stampato in faccia. "È stata una serata perfetta" affermo a mia volta. "Senti, ti volevo dire che ho apprezzato molto la tua sincerità stasera, le tue parole mi hanno riempita di gioia. Ti devo confessare una cosa... Quando ti ho incontrata, ero un po' scettica, soprattutto per la differenza d'età che c'è tra noi, poi però mi sono accorta che in alcune cose sei molto più matura tu di me e quindi ho deciso di darci una possibilità." Mi dice queste parole senza staccare mai i suoi occhi dai miei. Mi faccio coraggio e le confesso anch'io una cosa:"Visto che siamo in vena di confessioni, ti devo dire anche io una cosa. Quando mi capita di pensare alla differenza d'età che c'è tra di noi, finisco per ritenere che sia una cosa davvero molto eccitante". Il mio sorriso assume una curvatura perversa. "Ah sì? È questo che pensi?" Mi chiede lei assumendo la mia stessa espressione. "Si" confermo io. "Ti va di entrare?" Non riesco a trattenermi dal chiederglielo. Lei mi guarda con aria sorpresa e poi mi risponde:"Non è un po' tardi? Domani devi andare a scuola". "Non ti preoccupare, sono abituata a fare tardi la sera" le dico io. "Fare tardi in che senso?" Mi chiede e posso giurare di aver sentito una nota di gelosia nella sua voce. "Di solito studio fino a tardi perché il pomeriggio ho sempre altro da fare... Che credevi?" Le chiedo ammiccando. "No no, niente" mi risponde sorridendo e leggermente sollevata. "Allora vieni dentro con me?" Le richiedo sperando in una sua risposta positiva. "Va bene, ma mi fermo giusto dieci minuti" mi risponde e dentro di me sto facendo i salti di gioia.

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