Capitolo trentacinque

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Marina P.O.V

Eccoci qui.

Il momento tanto atteso è finalmente arrivato.

Mentre scendo le scale per dirigermi al piano di sotto, sento già il brusio di persone che chiacchierano tra loro in attesa che inizi la cerimonia e la mia ansia persistente non può che aumentare.

Mio padre è al mio fianco e mi sta aiutando a sistemare il vestito che si è aggrovigliato mentre scendevo le scale.

"Figlia mia sei bellissima" afferma mio padre con gli occhi lucidi.

"Papà ti prego, così mi farai piangere ancora prima del previsto" gli rispondo cercando di cacciare indietro le lacrime.

"È solo la verità. Sei semplicemente splendida.
Sai, mi è capitato spesso di immaginare questo giorno, di quando mi sarebbe toccato accompagnarti all'altare e non ti nascondo che non me l'ero proprio immaginato così. Fino a questo momento tu sei stata sotto la mia ala protettrice e sotto quella di tua madre, ma oggi sento che ti sto per lasciare completamente nelle mani di qualcun altro e ho il terrore che quelle mani possano farti del male.
Come sai, ho cercato di essere il meno invadente possibile nella tua via perché è giusto che i figli crescano facendo tutti gli errori di cui hanno bisogno prima di imparare la lezione, ma tu non ci hai mai dato modo, né a me né a tua madre, di dubitare delle tue scelte o di temere che qualcuno ti facesse del male.
Ci siamo sempre fidati ciecamente di te e ovviamente continueremo a farlo.
Nella mia vita mi sono promesso una cosa sola, che non avrei mai permesso a nessuno di farti del male e che ti avrei affidata in moglie a qualcuno solo se fossi stato sicuro al 100% che quella persona sarebbe stata degna di una donna speciale come te.
Non puoi biasimarmi se davo per scontato che avresti sposato un uomo, però non sono mai stato felice come in questo momento di sapere che sposerai una donna e che quella donna è Eva.
Ti dico questo perché sono certo che Eva non si permetterà mai di ferirti in nessun modo, perché è una persona seria, di sani principi, una donna che è abituata a lottare contro il tempo per salvare le vite delle persone.
E poi sono sicuro di un'altra cosa:
che Eva ti ama più della sua stessa vita perché ti guarda nello stesso modo in cui io guardavo e guardo tuttora tua madre dopo 25 anni di matrimonio".

Dopo le bellissime parole di mio padre, non riesco a fare altro che riversare fuori tutte le lacrime che ho cercato di trattenere fino a questo momento.

"Papà non so come esprimere tutta la gioia, il bene e la gratitudine che provo nei tuoi confronti.
Forse non te l'ho mai detto abbastanza ma ti voglio bene e te ne vorrò sempre.
Farò in modo di continuare a non deludervi mai, perché l'ultima cosa che vorrei vedere nei vostri occhi è proprio la delusione" gli rispondo tra le lacrime per poi abbracciarlo.

"Visto? Ora hai fatto piangere anche me" mi dice mio padre ridendo leggermente.

"Credo sia arrivato il momento di andare" affermo guardando fuori dalla vetrata e notando che tutti gli invitati hanno preso posto.

"Sei pronta?" mi chiede papà.

"Ho paura" è l'unica cosa che riesco a dire.

"Va bene avere paura, ma pensa che dall'altro lato di questi vetri c'è Eva che non vede l'ora di averti tutta per se" mi tranquillizza mio padre facendomi l'occhiolino.

Sorrido e gli faccio cenno di procedere.

Eva P.O.V

Sono vicino l'altare e mi sto intrattenendo a parlare con gli invitati nell'attesa che arrivi Marina.
Ho talmente tanta ansia che sto tremando e infatti mi madre se n'è accorta.

"Eva la vuoi smettere di tremare? Mi stai facendo innervosire" mi rimprovera lei.

"Scusami mamma se sto provando delle emozioni" le rispondo facendole una smorfia.

"Non cambierai mai" afferma lei disgustata.

"Spiegami una cosa, dovrei cambiare solo per compiacere te?" le chiedo irritata.

"Eva non voglio che cambi per compiacere me, non voglio nemmeno che cambi perché sei perfetta così, l'unica cosa che ti chiedo è di ridimensionare il tuo astio nei miei confronti perché anche se a te non può sembrare, voglio solo il tuo bene" mi risponde lei lasciandomi senza parole.

È la prima volta in tutta la mia vita che mia madre dice di volermi bene e sembra veramente sincera.

In risposta la abbraccio stringendola forte a me.

"Ti ci è voluto il mio matrimonio per farti dire che mi vuoi bene" le dico scherzando.

Lei ride insieme a me e mi accarezza il viso.

"Eva sei la cosa più preziosa che ho e sarei devastata nel sapere che qualcosa o qualcuno possa farti del male, però Marina sembra proprio una brava ragazza e devo ammettere che sono felice che voi due vi sposiate" dice mia madre sorridendo.

Le lacrime iniziano a scendere prima che me ne possa rendere conto e in un secondo la stringo di nuovo a me.

Mia madre non mi ha mai riservato parole dolci, anzi posso affermare che fino a questo momento non mi ha mai rivolto la parola se non per dirmi cosa dovevo o non dovevo fare.
È sempre stata una persona estremamente gelida e maniaca del controllo e ciò ha finito per rovinare il nostro rapporto, ma sto iniziando a pensare che non tutto è perduto.

Mio padre vedendoci così affiatate si avvicina a noi.

"Ragazze cos'è tutta questa bontà tra voi due? Avete finalmente sepolto l'ascia di guerra?" scherza mio padre mettendo un braccio intorno alle mie spalle e uno introno a quelle della mamma.

"Diciamo che mamma non è poi così senza cuore come pensavo" gli rispondo facendo l'occhiolino a mia madre che mi rivolge un sorriso.

Mentre stiamo chiacchierando tra di noi, il prete ci invita a prendere posto perché la cerimonia sta per iniziare ed ecco che la sensazione di ansia che prima sembrava essersi affievolita, si è di nuovo impossessata di me.

Mi posiziono vicino l'altare facendo attenzione a non inciampare e mi volto verso la vetrata.

Lei è lì, bellissima come sempre e sta aspettando solo me.

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