Capitolo tredici

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Scendo anche io dall'auto e la seguo, ho paura che vada lì e li prenda tutti a schiaffi; per fortuna Eva è una persona molto intelligente e non farebbe mai una cosa del genere. Alla vista della mia donna, si perché è la mia donna ormai, quei cretini dei miei amici si irrigidiscono e smettono di parlare, scambiandosi sguardi complici nonché leggermente impauriti. Eva arriva di fronte a loro, scrutandoli dall'alto al basso e potrei giurare che stesse per sotterrarli di cattiverie se non la conoscessi così bene come in realtà la conosco. Infatti si limita a chiedergli se c'è qualche problema e i miei amici pronunciano in coro un sonoro "no, signora!" Dio quanto sono ridicoli! Eva però, non soddisfatta della risposta, gli dice:"Bene, perché se oserete infastidire solo un'altra volta Marina allora dovrete vedervela con la me infuriata e non penso vi convenga; perciò vi consiglio di chiudere quella stupida boccuccia che vi ritrovate e di lasciarla in pace! E detto tra noi, è meglio se vi concentrate sugli esami che sulla vita degli altri". Detto ciò Eva gli dà le spalle e si incammina verso la
macchina. Io sono rimasta leggermente indietro rispetto al gruppo di ragazzi perciò passando Eva mi prende la mano e mi accompagna alla macchina, mi apre la portiera e mi fa accomodare. Sale anche lei e mette in moto, incamminandosi a tutta velocità verso casa mia. Durante il tragitto non riesco a dirle nulla anche perché il suo discorso mi ha completamente spiazzata, non riesco a capire perché lo abbia fatto o forse l'ho capito ma non vorrei illudermi troppo. Alla fine non riesco proprio più a trattenermi e le chiedo:"Perché lo hai fatto?" Lei sembra sorpresa dalla mia domanda e infatti per un momento non sa cosa rispondermi ma poi si ricompone e mi dice:"Ancora non l'hai capito perché l'ho fatto? L'ho fatto perché ci tengo troppo a te e nessuno deve osare farti soffrire! Sono stata chiara?" Quelle parole escono dalla sua bocca come una cascata d'acqua gelida e si infrangono sulla mia pelle. Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me quindi Eva ci teneva veramente al nostro rapporto e me lo aveva appena dimostrato. La prima cosa che l'istinto mi porta a fare è quella di prenderle la mano e incrociare le nostre dita. Lei sembra ancora infastidita dal comportamento di quei cretini ma appena le nostre mani si uniscono, il solo tocco basta a farla calmare e a farla diventare la donna pacata e serena che ho conosciuto un po' di tempo fa. "Sai, ho avuto molte delusioni in questi anni, delusioni che mi hanno portato a soffrire parecchio e anche a non fidarmi più delle persone che mi circondano, ma quello che hai fatto poco fa mi ha fatto capire che di te posso fidarmi al 100%, ma soprattutto mi ha fatto capire che ci tieni veramente a me e di questo ne sono davvero molto felice". Pronuncio queste parole senza sapere nemmeno dove ho trovato il coraggio di farlo ma ormai non posso fare altro che attendere una sua reazione, sperando di non aver detto qualcosa di eccessivo, calcolando che comunque ci conosciamo da poco. Ovviamente la reazione di Eva non tarda ad arrivare e in risposta alle mie parole, lei accosta al lato della strada, si slaccia la cintura di sicurezza e si fionda sulle mie labbra, baciandomi con passione. Ogni volta che le nostre labbra si scontrano sembra la prima volta, provo sempre la stessa sensazione di vuoto nello stomaco, come se fossi sulle montagne russe e solo lei fino ad ora è stata capace di farmi provare simili sensazioni. Dopo vari minuti, ci stacchiamo e Eva mi accarezza la guancia dicendomi:"Tesoro, sei entrata nella mia vita per caso ma non smetterò mai di ringraziare il caso per questo, perché tu sei una persona davvero speciale e io non ho intenzione di lasciarti scappare". Nell'udire quelle parole, sento delle lacrime minacciare di cadere sul mio volto ma provo con tutte le mie forze a trattenerle. Inutile dire che tutti i miei sforzi sono vani e che inizio a piangere come una bambina. Eva mi abbraccia e mi dice che lei è qui per me e che ci sarà sempre. Visto che siamo in vena di confessioni, le confido un'altra cosa:"Lo sai vero che se continui così mi farai innamorare perdutamente di te?" Pronuncio queste parole anche per alleggerire un po' la situazione che si è creata. Eva scoppia a ridere e mi risponde:"Correrò il rischio" e dopo rimette in moto l'auto e riprende a guidare con un sorriso enorme stampato sul volto. Più la guardo e più realizzo quanto sono felice in questo momento. Alla fine è questo quello che voglio nella mia vita, una donna che mi ami per quello che sono, che voglia stare con me, ma soprattutto una donna che mi renda felice solo guardandola e penso proprio che Eva sia questa donna. Dopo poco giungiamo di fronte il portone di casa mia e non voglio che Eva vada via perciò le chiedo:"Ti va di darmi una mano a studiare per l'esame?" Lei mi guarda negli occhi e mi risponde:"Lo sai che se deciderò di entrare in casa con te, finiremo per fare tutt'altro che studiare..."
"Lo so ma... Correrò il rischio" le dico, pronunciando apposta le sue stesse parole di poco fa. Lei mi sorride e mi lascia un bacio sulle labbra per poi spegnere il motore e scendere dall'auto. Viene ad aprirmi la portiera e mi prende la mano dicendomi:"Sei la prima persona che riesce a piegarmi al suo volere, prima di te non c'era mai riuscito nessuno. Ma... So essere una donna molto autoritaria, sai?" Mi dice, rivolgendomi uno sguardo eloquente. "Oh certo che lo so, dottoressa". Le rispondo a pochi centimetri dalle sue labbra. Pronuncio di proposito la parola "dottoressa" in modo sensuale perché so che effetto le fa e mi piace tantissimo vedere le sue pupille dilatarsi nello sforzo di trattenersi dal saltarmi addosso. All'improvviso sento le sue mani cingermi i fianchi e le parole:"Apri subito quella porta" che Eva mi sussurra piano all'orecchio.

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