Capitolo trentatre

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Mi alzo dal divano e mi dirigo verso la porta di casa.
Appena la apro, vedo il padre di Eva che mi rivolge un debole sorriso prima di chiedermi se può entrare.
Ovviamente mi faccio da parte e gli permetto di raggiungere gli altri in salotto.

"Eva ho parlato con tua madre ed è disposta a tollerare questa situazione solo ad una condizione" ci dice con una faccia dispiaciuta.

"E quale sarebbe?" gli chiede Eva spazientita.

"Che Marina firmi un accordo prematrimoniale in cui afferma di voler rinunciare ad avere parte del tuo patrimonio in caso di eventuale divorzio" rivela il padre di Eva.

Se prima Eva era arrabbiata, ora si è trasformata in una belva feroce pronta a fare a pezzi la madre.

"Come osa quella donna solo pensare di proporre una cosa del genere!? Ma è impazzita?" inizia ad urlare la mia compagna alzandosi dal divano e raggiungendo il padre.

"Eva calmati! Lo so che sembra un'assurdità ma se voi siete sicure della sincerità del vostro legame, non vi costerà molto accondiscendere a tale richiesta" cerca di farla ragionare il padre.

"Io non ho la minima intenzione di far firmare a Marina un accordo prematrimoniale, anche perché conosco la persona che ho al mio fianco e so benissimo che non si permetterebbe mai di approfittare di nessuno, tantomeno di me" afferma Eva rossa di rabbia.

"Amore mio, io sono certo che Marina sia una bravissima ragazza e che non si permetterebbe mai di approfittare di te, però tra dieci o venti anni non sai cosa potrebbe succedere" ribatte il padre.

"Tra dieci o venti anni, sarà sempre la donna di cui mi sono innamorata adesso" risponde Eva urlando contro il padre.

"Amore, se questo servirà per far contenta tua madre e per far sì che lei sia presente al nostro matrimonio così come nelle nostre vite e anche in quella di nostro figlio, io sono disposta a firmare anche ora. Per me non ci sono problemi anche perché non mi approfitterei di te né con né senza un accordo prematrimoniale, perché io ti amo e qualsiasi cosa succeda, sarai sempre il più grande amore della mia vita" mi intrometto nella discussione.

Eva si volta verso di me e mi dice:
"Marina tu sei troppo buona, ma non gliela darò mai vinta."

"Eva ti prego, sono stanca di questa situazione, di questi continui litigi, di quest'aria di tensione. Vorrei solo che per una volta fossimo tutti d'accordo e felici" le dico iniziando a spazientirmi anch'io.

Eva si accorge del mio stato d'animo e inizia a camminare avanti e indietro per il salotto.
Dopo circa dieci minuti in cui nessuno ha osato parlare, Eva ci dice:

"Va bene, firmeremo questo accordo prematrimoniale ma anche io ho una condizione"

"Quale sarebbe?" chiede il padre.

"Che lei smetta di trattare Marina con sufficienza e come se fosse un'estranea perché da ora in poi farà parte a tutti gli effetti della nostra famiglia" dice Eva ferma sulla sua posizione.

"Ma è ovvio che sarà così" risponde il padre sorridendo.

"Con mamma niente è mai ovvio" puntualizza lei.

Finita la discussione, il padre di Eva scusandosi, si congeda per raggiungere la moglie e per aggiornarla su quanto è stato deciso.
Ormai essendo l'una passata, decidiamo di andare a dormire perché domani Eva ha il turno di mattina, mentre io devo recarmi in paese per iniziare ad organizzare il matrimonio.
Sono felice che ci siano anche i miei genitori qui, così mi daranno una mano con tutto questo casino.

"Amore, sei sicura che firmare quell'accordo non ti crei nessun tipo di problema?" mi chiede Eva una volta a letto.

"Quante volte dovrò ancora ripetertelo?" le chiedo scherzando.

"Te l'ho già detto, per me non è un problema, basta che tua madre sia contenta. È pur sempre mia suocera e se iniziamo a litigare già da ora, cosa faremo tra qualche anno?" le rispondo iniziando a ridere.

"Io invece non solo ho avuto la fortuna di incontrare una donna speciale come te, ma ho anche i suoceri più fighi del mondo" aggiunge lei vantandosi.

"Chi? I miei genitori?" chiedo incredula.

"Non sono per niente fighi" le rispondo.

"Certo che lo so! Ma li hai visti? Parlano come se fossero dei trentenni. Nemmeno quelli della mia età hanno una mentalità così aperta" dice ridendo.

"Beh si, potranno anche avere una mentalità molto aperta, ma da quello all'essere fighi la strada è molto lunga" continuo io scherzando.

Ci addormentiamo ridendo e continuando a scherzare sui difetti delle nostre rispettive famiglie.

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Scusate se questo capitolo è un po' più corto dei precedenti ma serviva solo per far calmare un po' le acque prima del gran finale.
Non so precisamente tra quanti capitoli, ma vi posso assicurare che la fine di questa storia è ormai vicina.
Sono pronta però già per iniziarne a scriverne un'altra appena conclusa questa, perché ho delle grandi idee che mi piacerebbe usare ma che al momento non sono attinenti con quanto sto raccontando ora.
Detto ciò, spero che questo capitolo vi sia piaciuto lo stesso.
A presto con il prossimo ❤️

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