Capitolo ventinove

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"Come scusa?" mi chiede Eva incredula.

"Voglio avere un figlio con te. Finalmente l'ho capito!" le dico guardandola negli occhi.

Mi sistemo meglio sul letto e le prendo le mani prima di continuare:
"Amore, dalla nostra discussione in aereo, non ho fatto altro che pensare a questa cosa. Devo ammettere che all'inizio ero terribilmente spaventata all'idea di avere una vita che dipendesse totalmente da me, ma poi ho capito che non sarò sola nell'affrontarlo, perché tu sei qui con me e nostro figlio sarà il bambino più fortunato del mondo ad averti come mamma perché sei fantastica. Finalmente potremo avere la famiglia che abbiamo sempre sognato" affermo con le lacrime agli occhi.

Eva non smette di fissarmi, sembra essere sotto shock ma poi vedo una lacrima rigarle il volto e subito dopo mi porge uno dei suoi sorrisi più sinceri.

"È una delle cose più belle che potessi dirmi, ma sei sicura al 100%?" mi chiede assicurandosi che non stia delirando.

"Si, sono sicurissima. È questo quello che voglio" affermo convinta e bacio le sue soffici labbra.

"Allora dobbiamo festeggiare!" mi risponde con sguardo malizioso.

Dopo aver passato gran parte della giornata a letto, io ed Eva decidiamo di andare a fare un giro per visitare la città.

Qui è tutto così bello, sembra di essere in paradiso. Lungo i vicoli ci sono dei negozietti caratteristici che vendono souvenir e molti ristoranti con terrazza sul mare. Decidiamo di prendere un gelato e optiamo per fare una passeggiata sul lungomare.

"Amore stavo pensando ad una cosa" afferma Eva mentre stiamo passeggiando.
"Non abbiamo ancora deciso la data del matrimonio".

"Hai ragione! Tra la vacanza e tutto il resto non ci avevo fatto caso" le dico dandole ragione.

Ci sediamo su una panchina e guardando il mare iniziamo a pianificare il nostro matrimonio.

"Credo che sarai d'accordo con me nel fare una cerimonia intima, solo con i parenti più stretti" mi chiede Eva.

"Assolutamente si, solo i parenti stretti" affermo.

"Eva sai cosa mi è sempre piaciuto? Quei matrimoni all'aperto tipo in spiaggia o in campagna. Che ne pensi?" le chiedo.

"Amore è una bellissima idea! Potremmo sposarci nella nostra villa, che ne dici? C'è un giardino enorme, si potrebbe organizzare lì sia la cerimonia che il pranzo" mi risponde Eva eccitata all'idea di sposarci nella nostra casa.

"È fantastico! Sii, davvero! Andata" confermo facendole l'occhiolino.

"Bene, sugli invitati siamo d'accordo, sulla location anche, dobbiamo decidere chi saranno i testimoni e ovviamente la data" dice Eva ridendo.

"Giusto, continuiamo a decidere tutto tranne che la data" dico io ridendo a mia volta.

"Che ne pensi di sposarci appena torniamo?" mi chiede Eva.

"Come facciamo a sposarci appena torniamo? Dobbiamo ancora scegliere i vestiti e organizzare tutto" le chiedo.

"Non intendevo proprio appena torniamo ma che possiamo iniziare ad organizzare fin da subito così appena sarà tutto pronto ci sposeremo" precisa lei.

"Si, sono d'accordo. Allora appena torniamo prenotiamo il catering, andiamo a scegliere gli abiti e vediamo se il sindaco è disponibile" le rispondo cercando di programmare il tutto.

"Mmh Marina, stiamo dimenticando la cosa più importante... Dobbiamo dirlo alle nostre famiglie" mi fa notare Eva.

Oh cazzo! Ha ragione. Le nostre famiglie non sanno niente di noi due.

"Almeno sarà un'ottima occasione per presentarti i miei genitori" mi dice Eva baciandomi dolcemente. "Li conquisterai, vedrai!"

"Mi sta iniziando a venire l'ansia. Ho paura di non piacergli e che non approvino la nostra relazione. Per non parlare della reazione che potrebbero avere i miei! Credo che andranno su tutte le furie quando sapranno la differenza d'età che c'è tra noi" dico dispiaciuta.

"Marina stai tranquilla. Affronteremo anche questa insieme, non ti preoccupare" Eva cerca di tranquillizzarmi tirandomi a se e cullandomi tra le sue braccia.

"Qualsiasi sia la loro reazione, noi ci sposeremo e costruiremo la nostra famiglia. Non permetterò a nessuno di portarti via da me perché ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo e sappi che se dovessi scegliere tra te e la mia famiglia, sceglierei sempre e solo te" afferma Eva.

Delle lacrime iniziano a rigare il mio volto.
Non riesco a credere che una persona così speciale e perfetta come lei stia per diventare mia moglie.
Mi asciugo le lacrime e mi aggrappo ancora di più a lei. Ad oggi non potrei immaginare la mia vita senza Eva. Ormai è diventata il mio tutto e sono felice di ciò perché è quello che ho sempre desiderato, avere qualcuno a cui poter donare tutto il mio amore.
Visto che sta iniziando a calare il sole, decidiamo di avviarci verso l'albergo e intanto ne approfittiamo anche per guardare il tramonto insieme.

Appena arriviamo in camera, Eva mi avverte che devo essere pronta per le 20:00 perché ha prenotato un tavolo in un ristorante sulla spiaggia. Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte e dopo circa mezz'ora sono pronta per andare. Anche Eva è pronta, perciò decidiamo di avviarci un po' prima perché a piedi ci vogliono circa 15 minuti per arrivare.

Il nostro tavolo si trova in una zona più appartata, lontana da sguardi indiscreti e mentalmente ringrazio Eva per essersi ricordata che odio i tavoli al centro delle sale, sono troppo in vista e a me non è mai piaciuto essere al centro dell'attenzione.

Il cameriere ci fa accomodare e nel frattempo prende le nostre ordinazioni e ci porta del vino rosso.

"Allora, ti piace questo posto?" mi chiede Eva mentre sorseggia un po' di vino.

"È bellissimo! Ma come fai a trovare tutti questi ristoranti così belli?" le chiedi ridendo.

"Diciamo che oggi pomeriggio mentre passeggiavamo mi è caduto l'occhio su questo posticino e ho pensato che ti sarebbe piaciuto" mi risponde sorridendo leggermente.

"Lo sai che ti amo, vero?" le chiedo in modo retorico.

"Mmh... Si, lo so e io amo te piccola mia" afferma Eva intrecciando le nostre mani.

"Eva stavo pensando ad una cosa... Chi di noi due partorirà il bambino?" le chiedo leggermente in imbarazzo.

Vedo la faccia di Eva farsi leggermente cupa.

"Se per te non è un problema, vorrei partorirlo io. Sai, ormai ho quasi 36 anni e se non lo faccio adesso poi potrebbe essere troppo tardi" afferma guardando in basso.

"Amore stai tranquilla, se è questo quello che vuoi per me non ci sono problemi. Basta che tu sia felice" le dico sorridendole.

"Dopo quello che hai detto stamattina, pensavo che volessi portarlo in grembo tu e avevo paura di dirti questa cosa" mi confessa Eva.

"Tesoro per me va bene qualsiasi cosa tu decida di fare, sappi solo che io sono qui e sono pronta a tutto e poi possiamo sempre avere due bambini, così uno lo partorirai tu e uno io" la butto lì ridendo.

"Per me va benissimo basta che non li partoriamo insieme sennò finiremo per impazzire" mi risponde Eva ridendo a sua volta.

"No, per carità. Faremo passare almeno un paio d'anni tra l'uno e l'altro" affermo io bevendo un po' di vino.

"Sono felice di aver affrontato la questione" dice Eva.

"Anche io" le rispondo.

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