Capitolo tre

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Non so dire precisamente per quanto tempo siamo rimaste sedute lì a chiacchierare, so solo che più parlavo con quella donna e più mi sembrava di conoscerla da una vita. Mi affascinava tutto di lei, a partire dai suoi occhi, fino ad arrivare alla cosa più insignificante. Mentre stiamo ancora parlando, le suona il cercapersone ed è costretta a scappare via, però mentre si dirige verso la porta del bar, la vedo tornare indietro e avvicinarsi alla mia sedia. Io mi alzo per poterla guardare negli occhi e lei, sfiorandomi una mano mi dice:"Torna a trovarmi" e mi lascia un candido bacia sulla guancia. Resto imbambolata e in apnea per circa un minuto, senza sapere più neppure come mi chiamo. Alla fine decido di andare via anch'io, ho bisogno di prendermi un momento di pausa per pensare a tutto quello che è successo oggi. "Eva, la dottoressa più figa di questo mondo, mi ha invitato a prendere un caffè e mi ha detto di tornare a trovarla. Due sono le possibilità: o sto sognando oppure è uno scherzo di pessimo gusto. Ma se fosse tutto vero? Oddio! Non ci sto capendo più nulla" penso tra me e me. Una volta arrivata a casa decido di stendermi sul divano a guardare un po' di tv anche perché non ho per niente fame, quindi evito proprio di cucinare. I vantaggi di vivere da sola a 19 anni sono proprio questi, posso tornare a casa quando voglio, posso fare quello che mi pare e inoltre non sono costretta a sentire le solite lamentele che tutti i genitori fanno ai propri figli. La mia indipendenza deriva dal fatto che i miei genitori hanno molta fiducia in me ma anche perché l'anno scorso mio padre ha avuto una proposta di lavoro molto lontano da dove vivevamo e quindi tutta la mia famiglia si è dovuta trasferire mentre io ho preferito finire gli studi qui e poi magari raggiungerli. Sono mezza addormentata sul divano quando sento squillare il cellulare. È Silvia, la mia amica che si trova in ospedale. "Pronto" le rispondo. "Mary ma cos'è successo in ospedale? Che voleva quella donna da te?" mi chiede. Non so se dirle la verità oppure no, ma considerando che sarebbe un po' difficile mentire ad un'impicciona come lei, alla fine opto per la verità. "Ma niente di che... Ci siamo incontrate per caso in ascensore e poi dopo mi ha invitato a prendere un caffè con lei" le spiego. "LO SAPEVOOO! L'ho capito subito che aveva un debole per te! Si vedeva da come ti guardava. Ti stava divorando con gli occhi" mi urla attraverso il telefono. "Ma che dici! Non mi stava divorando con gli occhi e poi una come lei non potrà mai interessarsi ad una ragazza ordinaria come me." le rispondo. "E allora perché ti ha invitata a prendere un caffè con lei?" mi fa notare prontamente Silvia. Ora non so decisamente cosa risponderle. Alla fine le dico:"va beh Silvia, possiamo lasciar perdere questo argomento per il momento? Ti prego, sono già abbastanza sconvolta per fatti miei, non ti ci mettere anche tu." Ovviamente ho peggiorato solo le cose dicendole che sono sconvolta ed infatti mi risponde:"Aaa! Hai appena ammesso di essere stata sconvolta dall'incontro con la dottoressa sexy." Desisto dal controbattere e la saluto. Ho bisogno di un po' d'aria fresca, così decido di prendere la macchina e fare una passeggiata al mare. Si, abito a pochi chilometri dal mare ed è anche per questo motivo che non ho voluto lasciare questo posto. Dopo aver guidato per qualche minuto, parcheggio la macchina e mi dirigo verso la spiaggia. Ci sono alcuni bambini che giocano, altre persone che passeggiano, dei cani che corrono liberi sulla spiaggia e anche delle persone che pescano. Decido di prendere un gelato al chiosco e di togliere le scarpe in modo da poter immergere i piedi nella sabbia. Tutto questo è così rilassante che per qualche ora riesco a non pensare a nulla. Quando sta cominciando a fare buio, ritorno alla macchina e dopo aver indossato le scarpe, accendo il motore e guido verso casa. Non ho voglia di cucinare, perciò ordino una pizza e delle patatine e mentre aspetto che mi vangano consegnate, vado a fare una doccia. Passo la serata a mangiare sul divano mentre guardo la tv e alla fine mi addormento.

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