*Driiiiin*
Suona la sveglia e appena apro gli occhi, un raggio di sole proveniente dalla finestra mi acceca; istintivamente mi porto le mani sugli occhi, strofinandoli leggermente. Solo dopo qualche minuto mi accorgo che Eva mi sta ancora abbracciando e non posso fare a meno di sorridere. Le accarezzo lentamente il viso, tracciando i suoi lineamenti con un dito e le sussurro un "buongiorno principessa" avvicinando le mie labbra al suo orecchio. La sento mugolare qualcosa finché non apre gli occhi e mi sorride di rimando. Perché è bellissima anche appena sveglia? Le lascio un dolce bacio sulle labbra senza dire altro e mi alzo anche se Eva sembra non avere nessuna intenzione di lasciarmi andare. "Ti prego, altri cinque minuti" mi supplica. "Lo sai che vorrei tanto, ma non posso... Stamattina ho la simulazione della prova d'esame e devo essere in orario per forza" le rispondo con tono rammaricato. "Ti lascio andare solo se mi permetti di accompagnarti" mi dice lei tenendomi ancora afferrata per la vita. "Va bene, però ora fammi andare a preparare sennò non ci arrivo nemmeno per la seconda ora a scuola" le rispondo ridendo. Alla fine mi lascia andare e salgo al piano di sopra. Per prima cosa mi lavo i denti, poi la faccia ed infine mi trucco. Vado nella mia stanza e scelgo qualcosa di comodo da indossare, opto per un pantalone blu è una maglietta a maniche corte bianca con una maglia aperta da sopra. Torno nel bagno, mi pettino e scendo di nuovo giù ma con mia sorpresa Eva non è più sul divano. Subito sono pervasa da un profumo di latte caldo e caffè, perciò mi dirigo verso la cucina dove trovo Eva intenta a preparare la colazione. "Siediti e mangia" mi dice senza nemmeno girarsi verso di me. "Agli ordini dottoressa" le rispondo scherzando. Eva si gira di scatto con un sorriso stampato sul volto e viene verso di me. Mi cinge i fianchi con entrambe le mani avvicinando i nostri corpi, poi inizia ad accarezzami un fianco. "Lo sai che mi fai impazzire quando mi chiami dottoressa?" Mi chiede continuando ad accarezzarmi. "Ah sì?" Le chiedo io a mia volta. "Si e anche tanto" mi risponde lei alzandomi il mento per incrociare i nostri occhi. Le nostre labbra sono così vicine che posso sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle. Questa donna mi fa impazzire. Mi avvicino quel poco che basta per unire le nostre labbra in un dolce bacio ma quando sto per staccarmi da lei, Eva mi afferra la testa con una mano impedendomi di muovermi e approfondisce il bacio. Sento la sua lingua sfiorare la mia ed esplorare ogni zona della mia bocca. Le nostre lingue si scontrano all'infinito in una battaglia che sembra non avere un vincitore. Continuiamo così per un bel po' finché è proprio Eva a staccarsi dicendomi:"Ora mangia che sennò fai tardi, io vado a vestirmi" ed esce dalla cucina lasciandomi lì imbambolata. Dopo essermi ripresa, bevo il latte che ormai è diventato quasi freddo e poi raggiungo Eva nel soggiorno. "Sei pronta?" Le chiedo. "Si, prendo la borsa e andiamo" mi risponde mentre indossa la giacca. Così usciamo insieme di casa ed entriamo nella sua macchina. Durante il tragitto non parliamo, ci limitiamo a tenerci per mano e a scambiarci sguardi eloquenti. Dopo poco arriviamo davanti al portone della scuola e visto che sta per suonare la campanella, è pieno di gente tra cui anche i miei compagni di classe e Silvia, la mia migliore amica che finalmente è ritornata a scuola dopo il brutto infortunio. Saluto Eva con un bacio sfuggente sulle labbra e mentre sto scendendo mi chiede:"A che ora esci?" "All'una e mezza" le rispondo. "Va bene, ti passo a prendere io, ci vediamo dopo" e così dicendo va via. Attraverso la strada e mi avvicino al gruppo dei miei amici che non perdono tempo e subito cominciano a farsi gli affari miei sommergendomi di domande sulla donna misteriosa ma soprattutto sexy che mi ha accompagnata a scuola. Non posso evitare di irritarmi a causa di alcuni commenti troppo volgari per i miei giusti che gli unici quattro maschi non si sono limitati a fare. Gli rispondono dicendo che è un'amica che ho conosciuto in ospedale quando Silvia stava male ma non faccio che alimentare la loro curiosità infatti cominciano a chiedermi quanti anni ha, che lavoro fa, come si chiama e altre cose fin troppo personali per andare a raccontarle a loro. Per fortuna la campanella suona e mi salva da quell'interrogatorio. Le ore scolastiche passano velocemente anche perché le abbiamo impiegate tutte e cinque per fare la simulazione. Al suono dell'ultima campanella, prendo le mie cose e mi dirigo velocemente verso l'uscita con l'intento di evitare i miei amici in modo tale da non permettergli di farmi altre domande su Eva. Appena esco mi guardo intorno ma non riesco a vedere la macchina di Eva, così deciso di chiamarla ma non mi risponde. Spero solo che non sia stata trattenuta in ospedale per qualcosa di grave. Ma mentre sono assorta nei miei pensieri, i miei amici mi spuntano alle spalle e mi chiedo cosa sto facendo. Gli rispondo che sto aspettando una persona ma loro subito iniziano a fare gli stupidi riferendosi ad Eva con espressioni poco carine. Sto per perdere le staffe quando vedo la macchina di Eva avvicinarsi. Appena arriva di fronte a me, abbassa il finestrino per salutarmi e farmi cenno di salire in macchina. Alle miei spalle sento quei cretini dei miei amici che cominciano a fischiare e che le urlano complimenti come dei disperati. Decido di ignorarli e mi dirigo verso l'auto. Appena salgo in macchina, Eva nota che c'è qualcosa che non va infatti mi chiede:"Cos'è quella faccia?" "Niente, non ti preoccupare" le rispondo io sperando che lasci perdere. "Adesso tu mi dici cosa c'è che non va. Sappi che non ci muoviamo da qui finché non parli" mi dice lei con tono autoritario. Sbuffo ma alla fine le racconto quello che è successo e non riesco nemmeno a finire di parlare che Eva scende dalla macchina e si dirige verso il gruppo dei miei amici. Oddio!

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Passion
RomanceMarina, 19 anni, è una normale adolescente che frequenta l'ultimo anno del liceo. Eva, 35 anni, primario di ortopedia. Le loro vite verranno completamente scombussolate dopo il loro primo incontro. Come lo affronteranno? [ATTENZIONE: CONTENUTI FOR...