Capitolo sedici

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Entriamo in casa e mentre io mi butto a peso morto sul divano, Eva sistema il cibo nel congelatore. Credo di essermi addormentata per un po' perché quando apro gli occhi vedo la tavola imbandita e sento un profumino delizioso provenire dalla cucina. Mi alzo dal divano e seguo il mio olfatto che mi conduce direttamente dalla mia Eva intenta a preparare la pasta al pesto e degli involtini di carne, formaggio e prosciutto. Questa donna non smetterà mai di stupirmi. "Ma c'è qualcosa che non sai fare?" Le chiedo io in modo sarcastico. "Mmh... Non lo so, dimmelo tu" mi risponde lei voltandosi verso di me e dando le spalle ai fornelli. "Sei perfetta" le dico la sciandole un dolce bacio sulle labbra e cingendole la vita con le mie braccia. "No, tu sei fantastica" mi risponde Eva baciandomi a sua volta. "Lo sai che potrei continuare così per le prossime due ore come minimo?" Le chiedo con un ghigno divertito. "È una sfida?" Mi chiede lei a sua volta stando al gioco. Come fa ad essere così dannatamente perfetta? Ancora non riesco a realizzare che una donna del genere sia nella mia cucina a prendersi cura di me. "Comunque è pronto, siediti a tavola" mi dice Eva risvegliandomi dai miei pensieri. Faccio come mi dice e prendo posto in attesa di assaggiare questo delizioso pranzo. Qualche minuto dopo, io ed Eva siamo sedute una di fronte all'altra a gustarci queste meravigliose pietanze preparate da lei. Finiamo velocemente di pranzare anche perché Eva insiste perché io vada a studiare... In effetti ha ragione, manca poco più di una settimana alla prima prova e devo ancora finire di scrivere la tesina e ripetere alcuni programmi. Quando mi alzo per aiutarla a sparecchiare, mi guarda male e dice:"non ci pensare nemmeno, me la vedo io qui, tu fila immediatamente a studiare e non accetto obiezioni". "Sai, ho scelto di andare a vivere da sola perché così potevo fare tutto quello che volevo..." le rispondo lasciando la frase in sospeso. "Oh no signorina, con me non funziona così" aggiunge lei dirigendosi verso di me. Mi prende i polsi e me li conduce dietro la schiena tenendoli intrappolati nella sua mano impedendomi così di fare qualsiasi movimento. Con l'altra mano mi accarezza il viso mettendomi alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio. "Mio dio cosa ti farei in questo momento!" esclama Eva a qualche centimetro dalla mia bocca. Come risposta, mi lascio sfuggire un gemito. È possibile che mi faccia eccitare solo con qualche semplice parola? Mentre mi tiene ferma, il suo ginocchio lo stuzzica l'interno coscia fino ad arrivare al centro del mio piacere. Riesco a sentirla fare pressione contro il tessuto dei jeans. Odio ammetterlo, ma questo suo modo per farmela pagare sta funzionando! Sento che potrei venire anche così. Inizio ad ansimare più forte ed Eva percepisce che sono quasi vicina all'orgasmo, perciò si allontana da me e mi dice:"ora vai a studiare, si sta facendo tardi". Ma che stronza! "Questa te la farò pagare, oh sì se te la farò pagare" le rispondo io dirigendomi verso il soggiorno e cercando un po' di voglia di studiare. Non so quante ore siano passate ma ho finalmente terminato di scrivere la tesina, il che è un grande passo per me. Inutile dire che sono letteralmente esausta e ho la testa che mi fa malissimo. Metto via tutto e salgo in camera mia per distendermi un po'. All'improvviso sento la porta aprirsi e comprare un'Eva con un'espressione diversa dal solito. Non me la conta giusta e infatti non riesco nemmeno a mettermi seduta sul letto che mi spinge giù per poi sedersi a cavalcioni su di me. "Visto che oggi sei stata molto brava e hai studiamo tanto, ho deciso di farti un regalo" mi dice con un sorriso malizioso. Intanto inizia a togliersi la maglia con un fare sexy che mi rende solo più difficile non saltarle addosso. Io poggio le mie mani sui suoi fianchi nudi e lei inizia ad ondeggiare su di me facendo pressione sul centro del mio piacere. Continua ad muoversi lentamente ma allo stesso tempo è una sensazione così bella che vorrei continuasse all'infinito ma all'improvviso si ferma e scende dal letto. Molto lentamente, per farmi godere ogni istante, si sfila le scarpe e poi sbottona i pantaloni, apre la zip e li tira giù facendoli scivolare lungo le sue bellissime gambe. Ora ha solo l'intimo addosso mentre io sono ancora completamente vestita ma lei vi pone subito rimedio. Al contrario di quello che aveva fatto lei, mi spoglia velocemente, la sciandomi completamente nuda e poi mi fa distendere di nuovo sul letto. Amo questo suo lato da dominatrice. Si risiede su di me e ricomincia quello che aveva interrotto prima. Quanto vorrei strapparle via questi ultimi pezzi di stoffa per poterla ammirare in tutta la sua bellezza. Eva sembra leggermi nel pensiero infatti mi sussurra:"perché non me li togli tu questi ultimi indumenti?" Non me lo faccio ripetere due volte che le sfilo subito il reggiseno e gli slip. Vorrei tanto prendere il controllo e baciare ogni centimetro del suo corpo ma lei non me lo permette. Si rimette a cavalcioni su di me ma adesso le nostre intimità possono finalmente incontrarsi senza altri ostacoli. Sembrano combaciare perfettamente. A quel contatto mi lasciò sfuggire un gemito ma è quando Eva inizia a fare pressione e a muoversi in senso circola che mi dà il colpo di grazia. Le sue mani vanno a cercare i miei seni mentre le mie le cingono i finché assistendola nel suo movimento. Iniziamo a gemere entrambe mentre Eva accentua i movimenti e io la seguo. Veniamo urlando ognuna il nome dell'altra ed Eva si stende su di me esausta. "Ti amo" mi sussurra prima di baciarmi. "Ti amo anch'io" le dico stringendola tra le mie braccia.

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