Capitolo ventidue

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POV Eva
Sono circa le dieci quando ricevo un messaggio:"Ciao Eva, sono Silvia. Oggi sono stata a casa di Marina e abbiamo parlato. Non la smetteva di dire che aveva fatto una grandissima cazzata a lasciarti ma che avrebbe trovato il modo per riconquistarti." Sono letteralmente senza parole. Non so se essere felice o incazzata. Possibile che dopo una settimana che non si fa sentire, devo venire a sapere dalla sua migliore amica che ha sbagliato e vuole rimediare!? Però la felicità prevale in me e non riesco a far altro che sorridere. Decido di rispondere a Silvia:"Ti ringrazio per avermi informata, ma lei adesso come sta? Gli esami come stanno andando?" La risposta non tarda ad arrivare:"Lei sembra stare bene anche se sai com'è fatta, difficilmente fa trasparire qualcosa. Gli esami stanno andando bene, domani abbiamo la seconda prova." Le rispondo:"Si, lo so troppo bene com'è fatta. Comunque ho intenzione di fare qualcosa di speciale per lei perché già so che non avrà mai il coraggio di fare il primo passo e io la rivoglio con me." Silvia subito risponde:"Oddio si! Hai tutto il mio appoggio. Ti aiuterò ad organizzare qualsiasi cosa tua abbia in mente." La ringrazio e le dò la buonanotte. Dopo una settimana vado finalmente a letto felice e mi addormento con la consapevolezza che tra qualche giorno la riavrò con me.

POV Marina
Stamattina la sveglia non ha suonato ma ho scoperto subito il perché. Mi sono svegliata con mezz'ora di anticipo e stranamente mi sento anche riposata. L'aver fatto pace con il mio cervello e l'aver capito che l'unica cosa che voglio nella mia vita è Eva, mi hanno aiutata a stare meglio sia fisicamente che emotivamente. Al momento sono molto più rilassata e serena di quanto non fossi ieri. A volte fa veramente bene parlare dei propri problemi con delle persone fidate. Anche se è presto, decido comunque di alzarmi e prepararmi un caffè. Sono stranamente pronta per affrontare questa seconda prova il che quasi mi stupisce. Dopo essermi cambiata e sistemata, esco di casa e visto che è presto, opto per andare a prendere Silvia e proseguire insieme così almeno possiamo parlare ancora un po'. Durante il tragitto le dico che mi sento molto meglio e che non vedo l'ora di riavere Eva con me mentre lei si limita a sorridere più a se stessa che a me. Arrivate a scuola, parcheggio l'auto, scendiamo e percorriamo le scale che portano al nostro piano. Dopo aver consegnato i cellulari, prendiamo posto nei banchi e il presidente dà il via alla prova. Le ore sembrano volare e a stento riesco a finire il compito quando ci viene dato lo stop. Tutto sommato però sono sollevata perché anche questa è andata e il diploma è sempre più vicino. Visto che prima della terza prova abbiamo circa tre giorni, io e Silvia abbiamo deciso di andare a pranzo fuori e concederci una pausa dallo studio. Siccome il mare è a due passi dalla scuola, ci viene la fantastica idea di pranzare in uno dei lidi che ci sono sulla spiaggia, perciò prendiamo la mia macchina e dopo cinque minuti siamo già arrivate. Anche se noi non ce ne siamo ancora accorge, per tutte le altre persone ormai è già estate, infatti la spiaggia è molto affollata. Ci dirigiamo verso il lido e chiediamo al responsabile se c'è un tavolo libero per due. Per fortuna la risposta è affermativa e ci fanno accomodare in una sala molto tranquilla e dopo aver ordinato, iniziamo a parlare del più e del meno. Ci confrontiamo sulla prova di oggi, Silvia mi chiede se sono pronta per la terza prova e poi io le confesso che sono terrorizzata dall'orale. Non so perché ma l'orale è l'incubo di ogni studente anche se alla fine è quello che incide di meno, perché l'importante è far bene gli scritti. Anche Silvia è terrorizzata ma la conforto dicendole che insieme supereremo tutto. Intanto gustiamo il nostro pranzo che è veramente squisito e continuiamo a parlare. Appena tocchiamo l'argomento "Eva", Silvia sembra irrigidirsi. È da stamattina che si comporta in modo strano quando nomino Eva e non riesco a capire il perché... Decido di indagare. "Silvia hai per caso fatto qualcosa di cui non sono a conoscenza ma che dovrei sapere?" le chiedo. Lei mi guarda e per un attimo è titubante, poi parla:"potrei aver parlato con Eva".
"COSA HAI FATTO!?" urlo in preda al panico e tutta la sala si volta nella nostra direzione. Cerco di darmi un contegno ma non riesco a trattenere la rabbia. "Come hai potuto parlare con Eva senza dirmelo!?" esclamo. Silvia è in difficoltà, lo vedo dalla sua espressione. "Marina lo so che non mi sarei dovuta impicciare perché non sono affari miei, ma non potevo permettervi di separarvi. Stavo solo cercando di aiutare" mi risponde lei visibilmente dispiaciuta. Sono talmente infuriata che non riesco nemmeno a risponderle. Finiamo di mangiare e la accompagno a casa; prima di scendere però mi dice:"può anche essere sbagliato quello che ho fatto, ma sappi che l'ho fatto solo perché ti voglio bene e voglio vederti felice insieme alla donna che ami". Al momento sono così arrabbiata che non riesco a pensare in modo lucido. Una volta arrivata a casa, mi faccio una doccia e cerco di chiarirmi le idee. So bene che le intenzioni di Silvia erano buone, però non doveva permettersi di immischiarsi in cose che non la riguardano. Solo ora mi rendo conto di non sapere cosa Silvia ha detto ad Eva perciò la chiamo immediatamente. "Cosa hai detto esattamente ad Eva?" le chiedo senza darle nemmeno la possibilità di dire "pronto". "Le ho detto solo che ti sei pentita di averla lasciata e che la rivuoi con te" mi risponde lei. "E lei cosa ha detto?" le chiedo io. "Ha detto che anche lei ti rivuole con sé e che troverà un modo per riconquistarti" mi risponde Silvia. La saluto e riaggancio. Sono piacevolmente sorpresa da queste parole e non riesco a smettere di sorridere. Anche se sono stata io a lasciarla e dovrei essere io a farmi perdonare, Eva è sempre pronta a fare il primo passo e questo non può far altro che dimostrarmi quanto mi ami.

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