A mio parere è la donna più bella che abbia mai visto, ha i capelli lunghi e castani con qualche riflesso ramato, gli occhi di quel verde intenso che ti fanno mancare l'aria, indossa una camicetta blu scuro leggermente sbottonata, un pantalone blu che risalta tutte le sue curve e un giubbino di pelle color camoscio. Oltre alla borsa che ha sulla spalla, ne porta un'altra un po' più grande. "Deve essere una dottoressa" penso. Entro nell'ascensore seguita da lei. Non so perché ma nessuna di noi due schiaccia un pulsante così mentre sono assorta nei miei pensieri sento una voce vellutata chiedermi:"Lei a che piano va?". Mi volto di scatto, ancora imbambolata dalla sua bellezza e a stento riesco a farfugliare:"Al quinto." Lei mi sorride e risponde:"Anche io."
Ha il sorriso più bello che abbia mai visto e le sue labbra, dio! La mia mente è attraversata da un pensiero perverso che inevitabilmente mi porta a ridere leggermente e lei accorgendosene mi chiede:"Non voglio sembrarti un'impicciona, ma perché ridi?" Presa alla sprovvista dalla domanda, vado quasi nel panico anche perché sono pessima nell'improvvisare conversazioni con degli sconosciuti, però cerco di creare nella mia mente una frase di senso compiuto e le rispondo:"Stavo pensando ad una cosa divertente e mi è venuto da ridere." E lei a sua volta mi dice:"Ti va di condividere questa cosa divertente con me? Oggi avrei davvero bisogno di farmi una risata." Cazzo! E ora come glielo spiego che il pensiero che mi ha provocato la risata riguarda lei e il mio istinto di volerla sbattere conto le pareti dell'ascensore e baciarla come se non ci fosse un domani!? Per fortuna la mia divinità protettrice fa aprire le porte dell'ascensore perché siamo appena arrivate al quinto piano. Usciamo contemporaneamente dalla minuscola apertura e inevitabilmente ci scontriamo. Lei con la sua grazia si fa da parte per lasciarmi passare e io faccio lo stesso con lei. Questa situazione ci porta a sorridere entrambe e alla fine decide di passare prima lei. Sta per allontanarsi quando all'improvviso si volta verso di me e sorridendo mi dice:"Mi devi ancora raccontare quella cosa divertente" e mi fa l'occhiolino. Mi sto letteralmente sentendo male. Le mie gambe non fanno altro che tremare e sento che mi sto sciogliendo lentamente. Appena mi riprendo, cerco di lasciami alle spalle quello che è appena successo e la imbocco il corridoio che porta alla stanza dove è ricoverata la mia amica che, non appena mi vede, inizia ad urlare attirando l'attenzione nonché il dissenso dei presenti. Passiamo circa mezz'ora a chiacchierare perché ovviamente vuole essere aggiornata nei minimi particolari di tutti i pettegolezzi che ci sono a scuola. Sto quasi per andare via quando entra nella stanza la donna che avevo incontrato prima nell'ascensore. Finalmente ne ho la conferma, è una dottoressa. Si è cambiata, al posto del giubbino di pelle ora indossa il camice bianco e ha i capelli legati con un elastico. Appena nota la mia presenza mi sorride e si avvicina. "Come va?" chiede, rivolgendosi alla mia amica. Lei le risponde che va tutto bene e dopo la dottoressa, puntando i suoi occhi verdi nei miei, mi dice:"Signorina può venire un attimo con me?" Accetto di seguirla e appena fuori dalla stanza mi chiede:"Visto che oggi è un giornata abbastanza tranquilla, le va di accompagnarmi a prendere un caffè?" Io sinceramente non so cosa rispondere, non me l'aspettavo una simile proposta, ma alla fine decido di accettare e ci dirigiamo verso il bar dell'ospedale. Prendiamo un caffè e ci sediamo ad un tavolo vicino la finestra. Ora che ci penso, non so nemmeno come si chiama questa donna bellissima che inspiegabilmente mi ha invitato a bere un caffè con lei. Non so perché una donna del genere sia interessata a passare del tempo con una normale diciannovenne come me. Comunque lei sembra leggermi nel pensiero e infatti mi dice:"Non ci siamo ancora presentate, piacere mi chiamo Eva."
"Io sono Marina, piacere mio" le rispondo.
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Passion
RomanceMarina, 19 anni, è una normale adolescente che frequenta l'ultimo anno del liceo. Eva, 35 anni, primario di ortopedia. Le loro vite verranno completamente scombussolate dopo il loro primo incontro. Come lo affronteranno? [ATTENZIONE: CONTENUTI FOR...