capitolo due

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CAPITOLO DUE

FRANCESCA

Scesi dal pullman guardandomi intorno, e mio malgrado lo cercai con lo sguardo, come ogni mattina.
Era una cosa più forte di me, e non credo di essere l'unica ragazza che appena arriva da qualche parte cerca lui, il suo sguardo o semplicemente la sua figura.  Magari poi non ci parlo ne nulla, ma vedere che c'è mi rende la giornata... sopportabile.
Appena arrivammo in classe Noemi si irrigidì improvvisamente vedendo qualcosa sul suo banco, accanto al mio.
" Cos'è?" chiesi curiosa.
Lei alzò le spalle e adagiò la cartella a terra per poi prendere la rosa rossa, e bellissima, posata sopra una busta, leggermente più grande del normale.
Mi tolsi la felpa e presi la rosa per annusarne l'odore, delizioso.

" Fra, leggi!" urlò e quando alzai lo sguardo vidi che aveva gli occhi lucidi e stringeva la lettera al petto.

Presi il contenuto e lessi il bigliettino. " Regalo una stella alla costellazione a cui appartiene. Buon compleanno. Ti amo Noemi. Sempre tuo, Simone."

"Wow, non pensavo che un ragazzo potesse essere così romantico!" commentai sbalordita, e anche leggermente gelosa. Perché io non avevo un ragazzo così?

Noemi, nel frattempo, aveva già preso il cellulare per inviargli chissà quanti cuori e Ti Amo a Simone.

" Ciao ragazze! Auguri Noemi!" salutò Ilaria andando a lasciare tutte le sue cose al banco. " Cosa succede?"

" Guarda cosa mi ha lasciato Simone!" esultò Noemi facendole vedere la rosa e la lettera, con l'attestato che le aveva comprato una stella e l'aveva chiamata –Noemi-.

"Wow! È dolcissimo!"

" Vero! E con questo si è fatto di sicuro perdonare per la prossima stupidata che farà!" scherzò la ragazza. " Ila, tu oggi vieni alla festa?"

" Certo, ma devo andarmene per mezzanotte, domani sono interrogata in filosofia e non posso saltare scuola"

" Sai se anche Tere viene?"

Ilaria scosse la testa. "Ha detto che i suoi non la lasciano uscire di casa fino a quando non recupera un quattro in scienze o qualcosa del genere"

Mi sedetti e iniziai a tirare fuori la prima ora: matematica.

Ascoltai prendendo più appunti possibile, ma la prof parlava come un fulmine e starle dietro era praticamente impossibile! Per fortuna poi passammo a fare esercizi e fù più facile.
" Fra, se usciamo ora becchiamo Manuel!" mi sussurrò Noemi durante lo scambio della seconda ora.
La guardai perplessa. " E tu come lo sai?"
Indicò il cellulare e sospirai. Una parte di me volva scendere e salutarlo, per modo di dire, mentre l'altra era convinta a farmi rimanere sulla sedia.
Non ero come Noemi, lei era molto più aperta e sciolta con la gente, sapeva coinvolgere le persone e aveva un carattere mica male, ma se la conoscevi a fondo scoprivi che era una delle persone più buone e dolci di questo mondo.

Ma non era sicuramente timida come me con i ragazzi, soprattutto quelli appena conosciuti (ok, non è il caso di Manuel ) e che mi piacciono! (Questo è il caso di Manuel)

" Dai, devo ancora chiedere quella cosa a Rizzi! La prof ci lascerà andare dal vicepreside, e poi noi due siamo le rappresentanti di classe, non si insospettirà! Nessuna delle due fuma e quindi ci lascerà andare!" iniziò a pregarmi, elencando tutte ragioni che non permettevano repliche.
Sbuffai ma alla fine acconsentì, sistemandomi i capelli in modo da non sembrare un completo spaventapasseri. Poi,  naturalmente,  Noemi mi prese l'elastico e mi obbligò a scioglierli. 
" Buongiorno prof, io e Francesca potremmo andare un attimo dal vicepreside per la questione dell'assemblea?"
Sorrisi cercando di camuffare il più possibile il mio nervosismo mentre la donna ci esaminava per valutare se stavamo dicendo la verità o inventandoci di sana pianta una bugia per saltare i primi minuti della lezione.

L'errore Più Bello Della Mia VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora