capitolo ventisei

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CAPITOLO 26

FRANCESCA

Era il cinque luglio.

Quella mattina mi ero svegliata presto perché con Manuel dovevo andare a casa di suo nonno, per vedere se c'erano altre cose che ci interessavano prima che l'appartamento venisse venduto, e dopo aver preso qualche quadro e vari servizi di lenzuola e di posate, piatte e cose varie, eravamo andati a prendere il gelato, e dopo le patatine fritte.

Era stata la mia prima vera voglia in gravidanza. Abbastanza strana. Ma mai come quella che mi era venuta dopo pranzo: pasta, con dentro la frutta.

Si, avevo attirato parecchie occhiate stranite dalla mia famiglia e da Manuel, ma nessuno aveva detto nulla.

Al pomeriggio eravamo andati nella nuova casa: era ormai verso la fine!

Con l'aiuto di Noemi e di mamma avevo spazzato camera nostra e di Nico, la cucina e la sala ( le uniche ad essere pronte) e pulito il bagno e tutte le finestre.

Non era finita, ma sicuramente abitabile.

Dovevano ancora dipingere, e finire alcune stanze, ma il grosso ormai era fatto. E non avevamo speso praticamente nulla (contando l'eredità di Ludovico).

" Per me dovreste trasferirvi qui appena nasce Nicolò" commentò Noemi, finendo di attaccare uno degli adesivi che avevamo preso, sul muro della cameretta.

" Era la nostra intenzione. Abbiamo ancora un po' di tempo"

Noemi alzò le spalle. " Mi mancherà non averti nella casa accanto!"

La abbracciai e sentii le lacrime premere per uscire. Mi sarebbe mancata anche lei, e anche tanto.

"Vienici a trovare quando vuoi. Anche senza preavviso, sei la benvenuta!"

" Grazie"

Le presi la mano e la fissai, anche lei aveva gli occhi lucidi.

Sentii un calcio, più forte degli altri, come quelli che avevo sentito quando mi ero svegliata di notte, e gemetti per il dolore. " Si, giusto. Dimenticavo" aggiunsi massaggiandomi la pancia " Io e Manuel ne abbiamo parlato. Vorremmo che tu e mio fratello faceste da padrino e madrina quando battezzeremo Nicolò"

" Certo! E me lo chiedi anche! E sappi, che quando avrò mio figlio, tu gli farai da madrina!"

" Ne sarei onorata!"

*

Arrivai a casa stremata. Ora che avevo diciotto anni dovevo pensare di prendere la patente, ma avevo talmente tante cose che mi passavano per la testa che era meglio a rimandare a dopo la nascita, e magari anche dopo il matrimonio.

Avevamo spedito ieri tutti gli inviti.

Era stato così strano, e così reale.

Mi stavo per sposare realmente. E stavo per diventare madre. Wow. Tutto in soli nove mesi!

La vita può veramente cambiare in un battito di ciglia. O con un bicchierino di troppo.

Manuel era ancora al lavoro, sarebbe tornato per le nove, doveva passare a casa di sua madre a caricare gli ultimi scatoloni in macchina e portarli alla nuova casa.

Io avevo già mangiato, anche se non avevo molta fame.

Andai in camera mia e mi sdraiai, prendendo il computer e cercando un film: Big Wedding.

Adoravo quel film, mi faceva sempre scoppiare dal ridere.

Ero alla cena in terrazza quando sentii un dolore acuto, anzi, fortissimo, al ventre.

L'errore Più Bello Della Mia VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora