FRANCESCA
Ok, non era andata esattamente come immaginavo a scuola, almeno, non per la maggior parte. Sicuramente venivo vista con occhi diversi, ma rimasi sorpresa dal fatto che tutti conoscessero il mio nome e mi chiedessero qualcosa della gravidanza, principalmente se era maschio o femmina e se lo tenevo.
Quello che sconvolgeva realmente ogni persona era scoprire che era Manuel il padre, e che invece di scappare aveva deciso di starmi affianco, e chiedermi in moglie.
Già, anche quella notizia si era sparsa in fretta, credo grazie a Patrizia, ma non ne sono molto sicura.
In compenso, Noemi giura di averla vista piangere nei bagni, e questo mi è leggermente dispiaciuto per lei. Saranno gli ormoni a farmi provare compassione per una come Patrizia, ma ognuno si merita un ragazzo che la ami e la rispetti.
*
Sono passati una ventina di giorni dal mio grande ingresso a scuola, ormai non fa quasi più scalpore.
Quello che invece mi ha sorpreso è che quando hanno saputo che mi sarei sposata hanno iniziato a chiedermi di tutto.... E io non avevo la più pallida idea di quello che avrei fatto.
Non avevamo nemmeno una data, un giorno, bhe, il mio bouquet si: rose bianche e rosa, gigli (i miei fiori preferiti) e peonie. Lo avevo scelto con mia madre e Noemi la settimana prima, ma con Manuel.... Eravamo talmente presi che ultimamente ci vedevamo solo la sera ed eravamo talmente stanchi che la conversazione era praticamente inesistente.
Dovevo assolutamente cambiare la situazione, e anche se il matrimonio non era d'urgenza, non volevo rimandare a chissà quando.
Così, sabato pomeriggio, passammo tutto il giorno a discutere su chi invitare e chi no, e visto che i soldi non erano un problema (grazie al nonno di Manu, che possa egli riposare in pace!), potevamo farlo come sia io che lui avevamo sempre sognato. Per poi scoprire che lui non aveva mai immaginato di sposarsi e che io avevo le idee talmente confuse che se non ci fossero state Giulia e Noemi probabilmente avrei preso un vestito rosso per sposarmi!
"Allora, i familiari li invitiamo tutti?" chiese Manuel, giocando con la penna e fissando la lista di nomi che stavamo stilando.
Sospirai, accarezzandomi la pancia e sentendo Nicolò scalciare. Era sempre così agitato! Speravo solo che quando nascesse non fosse così, era ancora mia intenzione tornare a scuola e finire la quinta!
"Manu, è sempre tuo padre, e Viola aspetta il tuo fratellastro. Poi magari non accettano, ma l'invito lo mandiamo"
Lo vidi sbuffare, ma non si azzardò a contestare, cosa che fece sorridere Giulia, intenta a cercare sul computer il numero della chieda dove si erano sposati i miei genitori, grande e bellissima, e a cui Manuel aveva già dato il consenso.
"Ok, di amici di scuola invitiamo qualcuno?"
Sbuffai " A questo non ci avevo pensato! Se invitiamo qualcuno poi gli altri si sentiranno esclusi! Ah, non pensavo fosse così difficile!"
" Invitiamo solo gli amici stretti!" propose Manuel " Facciamo qualcosa di più intimo"Mi lasciai andare sul letto, appoggiando la testa sul cuscino e sentendo un peso schiacciarmi la pancia. Dall'ultima ecografia era risultato di un peso approssimativo a 1, 8kg, più tutta la placenta avevo un bel peso!
Mi alzai la maglietta mostrando la pancia, l'ombelico praticamente fuori. " La pianti di scalciare!" protestai accarezzandomela.
Giulia mi fu accanto in meno di un secondo. "Posso toccare? Non l'ho ancora sentito!"
Annuii e Giulia mi toccò la pancia con un dito, un tocco delicato, ma Nicolò lo sentì di certo, visto che poco dopo sentii un calcio più potente degli altri in quella direzione.
La pelle della pancia si rialzò leggermente,e Giulia rise, questa volta appoggiando la mano.
Nicolò iniziò a tirare calci nemmeno fosse un calciatore, eh, magari da grande potrebbe esserlo! "Se continua di questo passo mi sa che invece di lanciare la pancia con le mani lo farà con i piedi!" commentai, voltandomi verso Manuel.
Manuel alzò lo sguardo dai foglia, guardandomi con quei bellissimi occhi e facendomi sentire unica, come solo lui era in grado di fare. "No, lui sarà un giocatore di basket!"
"Calciatore" intervenne Giulia "Così lo accompagnerò alle partite! C'è un ragazzo niente male che fa da allenatore!"
"Giulia!" esclamai divertita. Lei sorrise e scrollò le spalle. " Ehi, ho quattordici anni ormai!"Alzai gli occhi al cielo e mi accarezzai la pancia, cercando di calmare la belva. "Hai trovato il numero del prete?"
Giulia annuì e si alzò per poi portarmi un foglietto. "Don Salvatore. Ha una funzione fra una mezz'ora, chiamalo ora o dopo"
"Dobbiamo prima decidere la data" e mentre lo dicevo mi giravo verso Manuel, ancora intento a fissare il nome di suo padre sulla lista degli ospiti.
"Manu!"
"Qualsiasi cosa va bene" commentò lui, e presi il cuscino più piccolo e glielo tirai in testa, facendolo protestare.
" La data!"
Lui prese il cuscino e me lo tirò delicatamente sul volto, per poi prendermi e baciarmi. Sentii le sue labbra scontrarsi con le mie e poco dopo nulla ebbe più importanza. Era così bravo a farmi dimenticare tutto!
Giulia tossicchiò. "Già non sopporto quando lo fanno mamma e papà, ma non mi piace fare la terza in comodo!"
Sorrisi contro le labbra di Manuel e mi tirai su, con una leggera fatica.
" Scusa. Ci dai una mano a decidere la calligrafia degli inviti?"
Giulia annuì al settimo cielo e si buttò nel letto, prendendo il portatile e iniziò a cercare su internet.
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L'errore Più Bello Della Mia Vita
Teen FictionAvete presente le minchiate tipiche degli adolescenti, o quelle che gli adulti chiamano così per giustificare i nostri comportamenti non maturi, be', io credo di aver fatto la peggiore, una di quelle che ti rovinano la vita, e allo stesso tempo l...