capitolo sei

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CAPITOLO SEI

FRANCESCA

Avevo fatto la cosa giusta a rifiutare la sua proposta. Se fossi rimasta con Manuel avremmo di sicuro fatto sesso e non era quello che volevo, non completamente.

Non volevo una storia passeggera, ma una seria e avevo capito che Manuel non era il tipo.
Mi piaceva, e anche troppo, mi sentivo vuota quando non ero con lui, sola. Ma finchè non avesse cambiato idea era meglio tentare di dimenticarlo.

Noemi venne a casa mia e passammo il resto del pomeriggio a guardare un film, i passi dell'amore, e finii con il piangere.

Il giorno seguente non lo incontrai a scuola, anche perché rimasi tutto il tempo sigillata in aula ( non volevo uscire), ma verso la fine della settimana venni trascinata fuori, e naturalmente, incontrai Manuel nel corridoio, davanti alle macchinette, e quando Noemi si fermò a prendere il caffè lui mi avvicinò a lui avvolgendomi con un braccio. Non mi aveva più parlato da domenica a casa sua, e io non lo avevo nemmeno cercato. E quel gesto fu talmente naturale che dimenticai tutto il tempo di silenzio.

" Ti va di uscire oggi pomeriggio?" mi domandò e sentii il cuore accelerare, tanto che per qualche secondo pensai che volesse uscirmi dal petto e andarsene.
Deglutii a fatica e valutai tutte le possibilità. Se avessi detto di no cosa ci avrei guadagnato? E cosa perso?

E se avessi accettato?
Noemi, che aveva sentito tutto, mi lanciò uno sguardo significativo. Voleva che accettassi e lo volevo anche io. Mi era mancato in questa settimana e stargli lontana per cercare di non pensare a lui aveva ottenuto il risultato opposto.
Non facevo altro che chiedermi dov'era e cosa stava facendo. Ma soprattutto, con chi. Questa era la domanda che mi infastidiva di più.

Per quanto lo negassi a me stessa lo volevo. E per quante paranoie mentali alla fine avrei accettato e poi avrei avuto la testa incasinata per i giorni a seguire.

Ero stupida e confusa, e anche se continuavo a dire che non sarei uscita con Manuel perché volevo una relazione seria alla fine uscivo con lui, perché mi faceva stare bene, mi faceva sentire bene.

" Va bene" acconsentii, la gola secca e il suo profumo di menta così vicino e così buono.

Manuel mi sorrise e mi stampò un bacio sulla fronte. " Ci vediamo al parco? Per le tre e mezzo?"

" Va bene"

Appena si allontanò per uscire a fumare mi voltai verso Noemi, che mi prese per un braccio trascinandomi verso la classe. " Mica non lo volevi più vedere dopo che avevate fatto sesso?"

" Volevo" confermai sospirando.

Ok, era ufficiale. Ero la persona più incoerente di questo pianeta.

Dovetti impegnarmi al massimo per restare concentrata durante le ore successive, la mia testa era occupata solo da Manuel e dai mille scenari di ciò che sarebbe potuto succedere. Una parte di me sperava che magari avesse cambiato idea e volesse una relazione seria, soprattutto da dopo che Giada, una mia compagna di classe, mi aveva detto, sapendo dalla sorella che andava nella stessa classe di Manuel, che lui non si vedeva ne massaggiava con nessuna da domenica, da quando ero stata a casa sua. Magari avevo veramente la possibilità di fare qualcosa di serio con lui, o non solo sesso. Infondo era successo una volta sola (due in verità, ma era la stessa notte!), non poteva di certo cambiare i nostri rapporti in modo radicale.

*

" Questa mi piace di più!" replicò Noemi passandomi la maglietta nera con il pizzo sul bordo e lo scollo a barchetta.

" Staremo fuori, avremo sopra i cappotti!" replicai girandomi nel letto. Il freddo era sceso improvvisamente e ormai aveva iniziato a piovere tutte le sere, era un miracolo che quel giorno ci fosse ancora il bel tempo.

L'errore Più Bello Della Mia VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora