CAPITOLO:41

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POV'S HARRY.
Mi sveglio trovandomi nudo, mi giro dall'altra parte e la trovo lì. Dormiva stringendo forte la mia mano e non c'era cosa più bella di svegliarsi in questo modo. Mi alzo e mi avvio verso l'armadio prendendo le prime cose che mi capitano ovvero: jeans e una felpa. Siamo in pieno inverno e qui a Manhattan si sente il freddo.
Dopo essermi lavato e vestito preparo la colazione.
"Buongiorno" mi giro e la trovo lì, aveva ancora il vestito che aveva ieri notte.
"Buongiorno,piccola" sorrido dolcemente mentre si stropiccia gli occhi.
"Hai fame?" domando guardandola, lei annuisce e prende dalle mie mani la croissant che stavo per mangiare.
"Ma hey. Quella è la mia" mormoro mettendo il broncio, lei ridacchia e alza le spalle incrociando le braccia al petto.
"Ora non più" risponde guardandomi, alzo gli occhi al cielo e sospiro mordendomi il labbro inferiore.
"Ma sei sempre così stupido di prima mattina?" continua a guardarmi con un sorrisetto sul volto mentre abbasso lo sguardo.
"Scusami" mormoro andando in camera, tutti me lo hanno sempre detto. Ma sentirmelo dire da lei fa anche più male.
"Harry, per favore" la guardo con le lacrime che minacciano di uscire.
"No, Harry, per favore. Non piangere" la abbracciai, non so neanche io il perché lo abbia fatto. Ma averla qui vicino mi fa stare così bene.
"Hai ragione, sono uno stupido" singhiozzo, ma lei mi stringe tra le sue braccia.
"Non lo sei, piccolo mio."
"Sono un disastro, davvero"
"Te lo dico e te lo ripeto: sei il disastro più bello che mi sia mai capitato" continuo a singhiozzare mentre lei continua a stringermi tra le sue braccia, facendomi così, sentire al sicuro.

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