Capitolo 14

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Allyson White

Come mi sento? Emotivamente instabile.
Perché? Non ho una risposta sensata.

Entro subito in bagno per farmi una doccia, sperando che l'acqua calda riesca a rilassarmi. Inoltre, credo di essermi presa una leggera influenza: il mio corpo è stanco e la mia mente sembra diventare sempre più pesante. Mi avvolgo in uno dei miei morbidi pigiami e raccolgo i capelli in una veloce treccia. Mi piace trascorrere il sabato sera nel letto, con un buon libro, una serie televisiva o un film. Mi avvicino alla mia grande libreria e, come sempre, la mia "mensola della vergogna" – piena di libri mai letti – mi guarda in silenzio. Forse dovrei davvero iniziare qualcosa di nuovo.

Mi giro verso il letto e trovo Otto, il mio cane, seduto che mi fissa.

«Sai, Otto, non so davvero cosa fare!» esclamo, mentre lui mi guarda inclinando leggermente il muso.

Mi siedo sul letto proprio quando il telefono inizia a vibrare. Lo sblocco e vedo che le mie amiche si stanno già chiedendo se andrò alla festa. Il gruppo Team Cinque Spiccioli è inondato dai loro messaggi.

«Ally! Dove sei?» scrive Rachelle.

«A casa» rispondo, allegando una foto di me con un libro in mano.

«Come a casa?» ribatte Rose, aggiungendo una faccina con il broncio, seguita da una sua foto insieme a Sandra, scattata davanti allo specchio.

«Dai, raggiungici!» scrive Kate.

«Penso che passerò. Oggi non sono in vena di feste o travestimenti,» rispondo, accompagnando il messaggio con una piccola emoticon.

«Non puoi mancare! Ti prego,» insiste Rachelle, inviando una foto di lei vestita da sexy vampira.

«Non ho nemmeno un passaggio, Richard è già andato via da qualche minuto. Tranquille, sarà per la prossima. Ho un buon libro che mi terrà compagnia per tutta la serata.»

«Io ti sto cercando un passaggio. Apri subito l'armadio e metti la prima cosa che trovi!» scrive Rachelle. Sbuffo, sicura che stia davvero cercando un modo per farmi arrivare alla festa. Blocco il telefono e, per qualche secondo, fisso il soffitto. Poi guardo l'armadio, indecisa. Potrei scegliere un film, leggere un libro e affrontare il viso deluso dei miei amici per qualche giorno, oppure potrei sfilarmi il pigiama e renderli felici.

Ma perché metto sempre la loro felicità prima della mia?

Sospiro e mi sfilo il pantalone del pigiama, avvicinandomi all'armadio. Cerco lo scatolone con i vestiti che usavo per le competizioni di pattinaggio sul ghiaccio. Quando lo trovo, mi blocco. Ho smesso di pattinare quasi un anno fa, da quando non mi sono presentata al saggio del Ringraziamento. Ricordo ancora quella giornata: ero in macchina con mio fratello Antony. Stavamo cantando le nostre canzoni preferite, e ogni tanto si girava verso di me per prendermi in giro sull'abito scelto per la coreografia.

Avevo scelto di esibirmi sulle note di "You Don't Own Me", cantata da Saygrace con G-Eazy. Indossavo un outfit ispirato a Harley Quinn: calze a rete, pantaloncini blu e rossi, la sua classica giacca e l'iconica maglietta. I miei capelli erano raccolti in due codini e le mie labbra tinte di rosso brillante.

Ricordo ancora lo schianto.
Ricordo la luce accecante dei fari dell'altra macchina che ci veniva incontro, le urla, la mia testa capovolta, gli occhi chiusi di Antony accanto a me. E poi le sirene, le mie preghiere, e lo sguardo devastato dei miei genitori all'ospedale.

Le mie mani iniziano a tremare. Chiudo in fretta lo scatolone. Non doveva essere lui a portarmi quel giorno, ma ero in ritardo e avevo bisogno di un passaggio. Si era offerto lui, con quel solito sorriso.

IL GIOCO DEI COLORIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora