Capitolo 35

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Allyson White

La luce del sole entra dall'enorme finestra della mia stanza. Spengo la sveglia che suona insistentemente da qualche minuto e lascio subito scivolare i miei piccoli piedi fuori dal letto, appoggiandoli sul pavimento gelido. Accarezzo Otto, il mio cane, e poi mi ributto per qualche secondo con la testa sul cuscino.

Non sono pronta per affrontare questa giornata.

«Ally!» urla mia sorella. La faccio salire sul letto, riempiendola di baci e carezze. «Piccola pulce.»

«Ashley! Vieni subito qui!» risuona la voce di mio padre. Dal tono, capisco subito che l'ha fatta arrabbiare o infastidire. Ashley mi afferra per il braccio e si nasconde sotto le coperte, facendomi sorridere.

«Ashley!» ripete papà entrando nella stanza.

«Che succede?» domando, sbadigliando e guardandolo con occhi assonnati.

«Ha avuto un po' di febbre durante la notte e sono comparse delle papule rosa pruriginose sul viso.»

«Ha la varicella?» chiedo, e lui annuisce. «E perché sta scappando?»

«Perché vuole farmi una puntura...» sussurra Ashley, sollevando appena la coperta. Non riesco a trattenere una risata.

«Non voglio farti una puntura!» esclama papà, visibilmente esausto. Ashley è sempre così: ogni volta che sta male, è convinta che i nostri genitori vogliano ricoverarla in una clinica.

«Davvero?» domanda, dubbiosa, e quando papà annuisce di nuovo, le apre le braccia per farla saltare giù dal letto. Mi alzo anche io, iniziando a prepararmi per la giornata. Mi do una rinfrescata veloce sotto la doccia, pettino i miei capelli aggiungendo una buona dose di balsamo per renderli morbidi e boccolosi, e poi mi risciacquo rapidamente.

Una volta asciugata, indosso una salopette di jeans, una felpa bianca e delle scarpe sportive abbinate. Leggo i capelli in due trecce strette, fissandole con degli elastici a forma di fiorellino.

Scendo in cucina e trovo papà dietro ai fornelli, mentre Ashley è già incollata alla TV a guardare un cartone animato. «Buongiorno a tutti!» dico con un sorriso, dirigendomi verso il tavolo. «Sempre un piacere svegliarsi con i vostri teatrini.» Ashley mi risponde con una linguaccia.

«La mamma lavora oggi?» domando a papà, mentre verso del latte e prendo dei biscotti.

«Sì, tornerà verso le tre o le quattro del pomeriggio.»

«E tu lavori di pomeriggio?»

«In teoria sono libero, ma in pratica è molto probabile che mi chiamino.»

«Fantastico,» mormoro, finendo di mangiare e tornando in camera per completare la mia preparazione.

L'autunno è la mia stagione preferita; adoro i suoi colori caldi, le temperature fresche e il modo in cui le giornate iniziano ad accorciarsi. Mi piace la leggera brezza fredda che invade l'aria, portando con sé il profumo delle foglie secche.

Visto che sono vicina di casa di Richard, spesso ci organizziamo per andare a scuola insieme. Quando sento il campanello, mi precipito al piano inferiore.

«Ciao amico! Scusa per il ritardo!» esclamo, sistemandomi la sciarpa e lo zaino.

«Tranquilla, tanto andiamo in macchina,» risponde lui, rubando un biscotto a mia sorella.

«State attenti, le strade sono ancora scivolose, e stanotte le temperature sono scese sotto lo zero,» ci avverte papà, chiudendo la porta dietro di noi.

La Jeep Wrangler di Richard è di un intenso blu elettrico, una macchina classica che un tempo apparteneva a suo padre. Ora, però, è diventata ufficialmente sua.

«Oggi sembra più in ordine del solito,» osservo, guardandomi attorno. Di solito è già piuttosto pulita, ma oggi sembra proprio impeccabile.

«Sto cercando di uscire con una ragazza, quindi devo tenerla a posto anche per questo,» ammette lui, ridacchiando.

«Come scusa?» esclamo, sorpresa ed euforica. Richard è dolce e sensibile, oltre a essere un ragazzo attraente, con il fisico allenato, i ricci ribelli e gli occhi chiari.

«Ho conosciuto una ragazza irlandese, molto carina e simpatica, anche se un po' testarda. Non ha ancora accettato il mio invito, ma sono sicuro che lo farà presto.»

Sono sorpresa che non mi abbia detto niente prima.

«Se qualcuna non fosse troppo presa da Josh, forse si sarebbe accorta che stavo messaggiando anche domenica,» aggiunge con un sorriso malizioso.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. «Io non sono presa da Josh,» borbotto, fulminandolo con lo sguardo.

«Ah no? E ieri non sei uscita dalla palestra con lui?» chiede, ridendo sotto i baffi.

Rimango a bocca aperta, confusa. «Come fai a saperlo?» domando, cercando di nascondere l'imbarazzo.

«Ti ha visto mio padre.»

«Tuo padre?» chiedo, incredula. Ho un bellissimo rapporto con i suoi genitori, essendo stata battezzata da loro.

«Proprio lui.»

«Non è successo niente.»

«Quindi... volevi che succedesse?» domanda con aria provocatoria.

«Rich!» lo richiamo, cercando di sembrare seria, ma lui continua a ridere.

«Sai Ally, sono proprio curioso di scoprire chi ammetterà per primo di avere una cotta.»

«Ma quale cotta! Siamo solo amici.»

«Certo, amici...» ripete lui, ironico.

«Perché ultimamente finiamo sempre a parlare di Josh?» sbuffo, cercando di cambiare discorso.

«Perché vi conosco da quando eravamo bambini, e sono stufo delle vostre scenette. Litigate, vi offendete per battute stupide, e vi gelate se l'altro ha un interesse per qualcun altro. Vi piacete, si vede da un miglio.»

Mi fermo, mordendomi il labbro.

«E se mi piacesse davvero?» confesso sottovoce.

«E qual è il problema?»

«Non voglio rimanerci male.» Mi stringo nelle spalle.

«Ti stava per baciare.»

«Non solo...» ammetto, abbassando lo sguardo.

Richard spalanca la bocca. «Come scusa?»

«Okay, basta, dobbiamo andare!» dico, cercando di cambiare argomento.

Ciao a tutti amici di Wattpad!
Ho una super notizia per voi: sto scrivendo la storia di Richard!
Vi aspetto su IG e al prossimo capitolo!
XOXO
ChichiScrive

IL GIOCO DEI COLORIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora