Josh Cooper
Rimane in silenzio a guardare il talk show. Ogni tanto ridacchia per delle parole che i concorrenti stanno sbagliando. Osservo come i suoi capelli ribelli si spargono sul cuscino e come picchietta le mani nervosamente sul ginocchio. Anch'io resto in silenzio, senza mai staccare gli occhi da lei.
«Perché mi fissi?» chiede a bassa voce, senza distogliere lo sguardo dalla televisione. Non le sfugge mai nulla. Penso che, se tutti stessero guardando una corsa di cavalli, lei noterebbe la formica che attraversa il campo.
«Così.» Rispondo, accennando un sorriso.
«Sei inquietante.» Borbotta ridacchiando e finalmente mi guarda di sfuggita.
«Lo devo prendere per un complimento?»
«Mi fissi senza motivo, non è un po' inquietante?»
«Forse ti stavo osservando.»
«E perché?»
«Perché, quando sei così tranquilla, serena... mi piace godermi il momento. Mi piace guardare le tue buffe espressioni, il modo in cui arricci il naso, e come le tue mani non riescono mai a stare ferme.» La mia voce si fa più dolce, ma lei mi interrompe, posandomi un dito sulle labbra.
Si gira verso di me, i suoi occhi azzurri mi trapassano. «Ultimamente mi riempi di complimenti.» Sussurra.
«Davvero?» Dico ironico.
«Perché lo fai, Josh? Perché cerchi sempre di capirmi?» Rimango in silenzio, girandomi di lato per allineare i nostri sguardi. Nei suoi occhi c'è sempre una tempesta, una lotta silenziosa che sembra non trovare mai pace. Lei non è fredda o insensibile come vorrebbe far credere. Quando mi risponde a tono, è solo una ragazza che ha sofferto troppo e non vuole che gli altri lo scoprano.
Chiude gli occhi per un momento e sospira. Ogni volta che mi fa queste domande, ho l'impressione che tema la mia risposta. Sembra sempre voler analizzare ogni singola situazione, come se dovesse avere il controllo a tutti i costi.
«Forse perché mi piaci.» Sussurro.
«Cosa?» La sua voce è un filo di vento.
«Forse mi piaci.» Ripeto, un po' più forte ma ancora sottovoce.
«Ed è per questo che stavi cercando di baciarmi?» chiede, con un misto di imbarazzo e curiosità.
«Io non sto provando a baciarti.» Rispondo con un sorriso ironico.
«Lo pensa anche mio padre.» Dice ridendo piano, mentre appoggia la testa sul mio petto.
«Perché lo pensa?»
«Domenica eravamo molto vicini.»
«E mi avresti baciato?» chiedo, sollevandole il viso con delicatezza.
«Forse.» Sussurra, avvicinandosi sempre di più alle mie labbra.
Ma una voce maschile ci interrompe bruscamente. «Ragazzi!» Mio fratello irrompe nella stanza e Allyson si scosta immediatamente, il viso acceso di rossore.
«Siete impegnati o potete scendere?» Domanda con un sorriso malizioso, ridacchiando.
«Scendiamo.» Rispondo, lanciandogli un'occhiata e indicandogli la porta. Con Scott ho il classico rapporto di amore e odio che solo due fratelli possono capire. Ci separano quasi tre anni, e siamo l'opposto l'uno dell'altro. Lui odia lo sport, mentre io vivrei per farlo. Lui è un giullare, chiacchierone e ostinato; io, al contrario, sono più riservato e pacato. Scott esce dalla stanza urlando: «Stanno arrivando!» Mi giro verso Allyson e borbotto: «Non cambierà mai.»
«Essere invadente?» chiede ironica, mentre si infila le scarpe e si guarda allo specchio.
«Esattamente.» Le sorrido.
«Sei pronta per questa terribile cena?» aggiungo, facendola uscire dalla mia stanza.
«No, sarà sicuramente terribile.» Mi risponde ridendo, mentre scendiamo le scale.
Entriamo in sala e salutiamo di nuovo i miei parenti prima di sederci. Siamo seduti tra i miei nonni, e so già che passeranno tutta la cena a tempestare di domande Allyson. Mia nonna materna inizia a ridere con lei, raccontando aneddoti imbarazzanti di quando ero bambino. Emily, seduta di fronte, lancia un'occhiata fulminante ad Allyson quando nota che indossa una mia felpa.
Scott introduce la famiglia di Ilary. «Il padre si chiama Robert, la madre Jennifer, e la sorella Emily. Mi pare abbiano la vostra età.»
«È un piacere conoscervi!» Dice Allyson, sorridendo.
«Siete fidanzati?» chiede Emily con un tono pungente, e subito Allyson mi dà un leggero calcio sotto il tavolo.
«Amici.» Risponde Allyson con calma.
«Molto amici.» Borbotta Scott tra un boccone e l'altro, mentre io lo fulmino con lo sguardo.
Le domande continuano a concentrarsi su Allyson, e vedo che, nonostante il rossore sul suo viso, risponde sempre con un sorriso gentile. «Perché non mangi?» Le sussurro. Ho notato che tiene le mani nascoste nei manicotti della felpa e che spizzica solo qualche boccone.
«Mi fissano tutti.» Mi risponde a mezza voce. Le prendo una mano e la stringo. Le sue mani sono sempre fredde. Lei mi sorride e ricambia la stretta.
Ilary ci chiede della scuola e del college, e Allyson risponde con naturalezza, ma vedo che l'atmosfera è per lei ancora un po' pesante.
Dopo cena, Scott e Ilary si alzano, cercando di attirare l'attenzione di tutti. «Abbiamo una notizia da darvi.» Allyson si gira verso di me, imbarazzata.
«Ci sposiamo!» esclamano, e subito Ilary mostra l'anello scintillante. L'intera stanza esplode in urla di gioia e congratulazioni.
«Oh santo cielo.» Borbotto, mentre Allyson mi dà una piccola gomitata divertita. Scott e Ilary si sono conosciuti al college due anni fa, ed evidentemente a loro è bastato per capire di essere fatti l'uno per l'altra.
Ma mi chiedo se sia davvero così semplice.
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IL GIOCO DEI COLORI
Ficção Adolescente|In Riscrittura| Vi ricordate l'adolescenza? Quel periodo in cui le emozioni si trasformano in tempeste, i sogni diventano nebbie che avvolgono i pensieri, e gli amori sono come cristalli pronti a frantumarsi al minimo tocco. È un'epoca magica, inte...