Capitolo 26: è questa la verità?
Scusate se non ho aggiornato ma non avevo Internet. Ecco un capito abbastanza lungo❤ buona lettura ❤
Il silenzio regna dentro casa. Quando sono sola quasi mi fa paura,sopratutto la porta che si trova alla fine del mio lungo corridoio,quella che vedo appena esco da camera mia. É una stanza che non viene mai aperta e non mi hanno mai detto cosa tengono li dentro. La chiamano 'la stanza dei ricordi', mi hanno solo accennato che li é rinchiusa tutta la mia infanzia. Sfioro la maniglia impolverata con le dita; non viene aperta da parecchio. Purtroppo é chiusa a chiave e non ho la minima idea di dove possa essere. Il campanello della porta suona verso le 8.00 pm ed è Milly che attira la mia attenzione.
"Ciao tesoro" dice mamma dandomi un bacio sulla fronte.
"Ciao..."
Nash compare subito dopo, insieme a Hayes e la piccola Skylynn.
"Ciao Jessy...tutto bene?" Chiede Hayes abbracciandomi.
"Si tutto bene....ciao Skylynn!" La prendo in braccio. "Da quanto!"
Nash mi prende per un braccio e dice a Skylynn di aspettare un attimo.
"Non fare finta come se non fosse successo niente"
"Cosa stai dicendo?" Sa di quello che abbiamo fatto io e Cameron a scuola? O della discoteca?
"Cosa è successo dopo scuola? Con Benjiamin? Perché non mi hai detto niente? Emily mi ha chiamato preoccupata."
Ma Emily non mi ha chiesto niente al telefono.
"Non è successo niente, doveva solo chiedermi se....andavo in discoteca domani." Mento e abbasso la voce per evitare che mi sentano.
"La pizza sta arrivando" dice Hayes raggiungendoci e mettendo un braccio intorno alle spalle del fratello. Subito io e Nash rimaniamo zitti:
"Ho interrotto qualcosa?" Ci chiede Hayes. Prima che Nash risponda dico: "No...mi aiuti ad apparecchiare?"
Nash mi fulmina con lo sguardo mentre vado verso il cassetto della cucina a prendere una tovaglia per apparecchiare la tavola.Non so se chiederlo anche di fronte ai genitori di Nash,però potrebbero darmi più spiegazioni. Dopo aver finito il terzo pezzo di pizza, mi faccio coraggio mentre sono occupati a parlare tra di loro inizio a parlare,con la speranza che sentino ció che dico:
"Consocete la famiglia Dallas?"
Elizabeth,Chad, mio padre e mia madre, smettono di masticare e si scambiano una serie di sguardi prima di rispondermi con arroganza: "si, perché ti interessa?" mi chiede mia madre perdendo il suo linguaggio formale.
"Perché conosco il figlio e ha detto di conoscermi da molto molto tempo. Ha detto che giocavamo insieme quando andavamo in vacanza alla casa al lago"
Tutti e quattro rimangono senza parole per quello che ho appena detto. Anche Nash che sembra aver appena visto una torta al cioccolato gigante.
"Vai nella sua stessa scuola?" Chiede preoccupata Elizabeth portandosi una mano davanti alla bocca. Il suo smalto rosso laccato riflette la luce posta sopra le nostre teste che illumina la tavola.
"Si...Perché? Come mai tutta questa preoccupazione? Cosa ha fatto di male?"
"Cosa hanno fatto di male"
Mi corregge Chad. "È una storia lunga e complicata..."
"Sono qui per ascoltarla." Nash mi da un calcio sotto il tavolo ma faccio finta di niente.
Mia mamma fa un grande sospiro e inizia a parlare:" eravamo in buoni rapporti noi e la famiglia Dallas...prima che entrambi decidessero di lasciare la banca perché volevano avere un livello piú alto. Cosí tuo padre decise di farli salire di livello, non come quello di tuo padre ma, ad un livello abbastanza importante insomma. Non erano soddisfatti.."
Lavoravano insieme? Mi chiedo se qualche volta abbiamo cenato i pranzato insieme. Riprende a parlare:"così, dopo varie discussioni, tuo padre decise di licenziarli e si è scatenato il putiferio. Ci minacciavano,sopratutto il padre. Non hanno mai fatto niente ma,ci sono arrivate diverse notizie negli anni successivi. Da quanto ho capito il padre ha iniziato a spendere i suoi soldi per vari giochi d'azzardo e ha iniziato a vedere la propria vita come una partita di poker. Passava molto tempo fuori casa, senza curarsi della sua famiglia."
Fino a questo punto della storia non so cosa pensare. Non so cosa c'entri Cameron con tutto questo. Non ho ancora trovato la risposta alle mie domande, devo sapere altro.
"Basta? Non c'è altro?"
"Finché....." continua a parlare mio padre "mentre leggevo il mio solito giornale la mattina, il nome di un articolo ha attirato la mia attenzione: uomo arrestato per violenza domestica. Ho iniziato a leggere,finché non sono arrivato a leggere il suo nome. Era suo padre. Il resto della pagina diceva che aveva picchiato la moglie e che i vicini sentendo quella urla strazianti hanno chiamato la polizia che è arrivata subito. Non ha toccato suo figlio perché gli dava ragione. L'assistenza sociale ha affidato Cameron a un'altra famiglia fino a due anni fa,quando lo hanno riportato a casa da sua madre. É stato messo in prigione e non ho idea di quando esca. Il carattere di Cameron è peggiorato con gli anni. Insomma, un bambino di nove anni imita tutto quello che vede ed è proprio quello che ha fatto lui. Chad ci aveva comunicato che il figlio si trovava in un carcere minorile per aver picchiato e scatenato risse con altri bambini, anche più piccoli. Adesso non so che carattere abbia e spero per te che non lo frequenti..."
"No! Io non frequento nessuno!"
Nash tossisce e gli tiro un calcio sotto il tavolo. Non posso credere a tutto quello che mi hanno raccontato. Mettendo insieme le cose che mi hanno detto loro con quelle che mi ha detto Emily, una mezza risposta c'è. Cameron è temuto da tutti perché sanno la loro vita privata e quello che ha combinato all'età di nove anni? Oppure solo per le cose che mi ha detto Emily?
"Vado in camera.." dico alzandomi dalla sedia con sguardo basso e subito dopo Nash si alza e mi segue,con passo lungo e deciso.
Chiude la porta alle sue spalle e urlandomi contro mi mette il telefono davanti alla faccia, aperto su una conversazione.
"Guarda. Guarda tu stessa"
È Emily. Gli ha detto che ho avuto una discussione con Benjamin e che in un certo senso Cameron mi ha difeso. No,Cameron non ha difeso me, ha difeso solo la sua autostima.
"Cameron non mi ha difeso." Dico con tutta calma.
"Non penso che Emily racconta cazzate" inizia a muoversi per tutta la stanza.
"E tu che ne sai? Non la conosci nemmeno! Cameron non mi ha difeso! Io non gli sto simpatica e penso che devi averlo anche capito dall'ultima volta."
"Non voglio che lo frequenti,non voglio che venga più qui per le tue ripetizioni che tanto sappiamo che non gli servono a niente"
"Nash non puoi dirmi cosa devo fare!" Spero che di sotto nessuno senta. Non può dirmi cosa devo fare,sono più grande di lui,anche se di un solo anno.
"Ti dico solo la cosa giusto Jessy! Emily mi ha raccontato le cose orribili che gli ha fatto, non voglio che capiti la stessa cosa a te!"
Faccio un passo verso la finestra e dando le spalle a Nash, guardando fuori,gli dico:
"Pensi davvero che non sappia cosa gli ha fatto? Pensi che farei i suoi stessi sbagli Nash? Inizio a dubitare che tu non mi conosca davvero; non mi metterei mai con Cameron! So cosa vuole e non....lo farei mai."
Forse ho sbagliato oggi ad andare con lui. Non voglio che pensi che sono interessata a lui. Domani non devo avvicinarmi a lui neanche un attimo,dopo tutto quello che mi hanno detto su di lui. Non lo incolpo per il suo passato; un bambino cerca di imitare tutto ciò che vede e lui ha imitato un comportamento sbagliato ma non poteva saperne niente.
"Lo so ma...ho paura. Te non sei una di quelle e lo sai benissimo,glielo hai detto in faccia"
Viene verso di me e anche lui si mette a guardare fuori dalla finestra. "Non farti ingannare perché non voglio che ti faccia del male come ha fatto ad altre ragazze. Non voglio che ferisca i tuoi sentimenti...."
Dopo aver fissato l'albero spoglio davanti alla mia finestra, si gira verso di me e mi fissa come la prima volta che ci siamo baciati.
"Lo so,non c'è bisogno che me lo dici. Non sono così stupi.."
La parola non finisce perché Nash appoggia le sue labbra sulle mie e la mente mi riporta a quando eravamo davanti a scuola e Cameron ci ha visti. Cosa me ne frega di lui?
Nash continua a baciarmi e le sue mani scendono lungo i miei fianchi,stringendomi più a lui. Non provo quelle sensazioni che prova una ragazza innamorata. Non sento quasi niente, è un bacio senza alcuna emozione ma allo stesso tempo non voglio staccarmi. Forse perché la sensazione é bella. Fa dei passi verso il mio letto e ho paura di quello che ha intenzione di fare. Nash è come un fratello e non provo più niente per lui da anni. Mi fa indietreggiare fino a farmi cadere sul bordo del letto,dove si stacca dalle mie labbra e mi guarda senza dire niente. È la prima volta che mi sento imbarazzata davanti a lui. Si siede accanto a me e inizia a baciarmi di nuovo,facendomi sdraiare. Si mette sopra di me,tenendosi con le braccia ai lati della mia testa.
"Scusa" dice staccandosi,proprio come la prima volta.
"Sai che non provo le tue stesse cose..."
"Si lo so.." si mette seduto e io faccio lo stesso. "Solo che mi piaci troppo Jessy."
Dice guardandomi negli occhi.
"Lo so ma..." mi alzo in piedi e inizio a fare avanti e indietro nella stanza che odora di vestiti appena lavati. "Non possiamo stare insime Nash. Non provo nulla per te,sei come un fratello. Siamo cresciuti insieme e l'unica volta che ho provato qualcosa per te è stato a cinque anni ma te neanche mi cagavi."
Rompevo le scatole a mia mamma e a mio papà ogni giorno.
"Ma ero un bambino...Non sapevo neanche cosa significava la parola amare dai Jessy. Adesso che siamo grandi mi sono reso conto di non provare solo una semplice amicizia. Pensa quanto é stato difficile dormire con te ieri sera senza poterti toccare."
Questo è il genere di discorsi che mi imbarazza. Non voglio sapere cosa ha pensato di me ieri notte e se é rimasto sveglio durante la notte a guardarmi.
"Nash,siamo cresciuti insieme! Cioè abbiamo anche fatto il bagnetto insieme dai! Non potremo mai metterci insieme. Mi funzionerebbe."
"Perché non proviamo?" Dice. Non voglio mettermi con lui,so già che lo lascerei il giorno dopo.
"No Nash. Non adesso. Magari con il tempo potrei provare qualcosa per te. Che ne sai.."
Esce dalla stanza sbattendo la porta e lasciandomi con un senso di colpa. Spengo la luce e mi sdraio sul letto sospirando,guardandomi intorno. Questa stanza è piena di ricordi e foto. Prendo il cellulare e apro la rubrica,dove è salvato il numero di Cameron. Schiaccio il tasto elimina e lo rimetto sul comodino accanto alla foto di me e i miei genitori. Prendo anche quella e la osservo. Avevo circa sei anni e un sorriso stampato sulla faccia. Ero la bambina più felice sulla faccia della terra. La poso e mi giro dalla parte della finestra. Chiuso gli occhi e mi addormento.È un rumore costante a svegliarmi alle tre di notte. Confusa mi strofino gli occhi e con il cuore che batte a mille per lo spavento, guardo la finestra. Qualcuno sta tirando dei sassi contro il vetro. Apro la luce e scendo dal letto. E se è un ladro? No,i ladri non fanno rumore. Con coraggio, apro la finestra e vado Cameron.
"Cosa ci fai qui?!" Dico parlando a bassa voce.
"Scendiii"
Scuoto la testa:" no,sei pazzo?! Cosa ci fai qui alle tre di notte"
Non mi sono accorta di essermi addormentata con i vestiti addosso.
"Dai,devo farti vedere una cosa"
"Torna a dormire! Non faccio un' altra cazzata con te!"
"Non è una cazzata. Devo farti vedere un posto. Dai scendi! Non ti rompo più le palle ma scendi!"
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Do you trust me?||Cameron Dallas
FanfictionAvvertenza: I COMPORTAMENTI E I FATTI RIPORTATI IN QUESTA STORIA NON CORRISPONDONO IN ALCUN MODO A QUELLO DEI PERSONAGGI NELLA VITA REALE. Trama: E se i piani per il tuo futuro cambiassero da un momento all'altro? La vita di Jessy Bentley è perfett...