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capitolo 99: le catene rotte di un silenzio.

Un'altra parte di me spera ancora una volta di poter risolvere tutto con un bel discorso, qualche bella parola ed il gioco é fatto!
Invece no, far ragionare una persona come Marcus e come tentare di far ragionare una persona senza una mente aperta, una persona con i pensieri organizzati, chiusa nelle sue opinioni.
Certe persone non sono neanche fatte per pensare a parer mio.
Certe persone potrebbero avere una bella mente ma neanche la userebbero.
"Credi che importerebbe a Cameron se ti uccido adesso?"
Ma che cavolo di domande sono?
Certo, se lui mi uccidesse,Cameron lo ucciderebbe a sua volta.
"Mi ama, certo che gli importerebbe".
"Cameron non è fatto per amare piccola illusa".
Ignora i suoi pugni che battono forti contro la porta e mi porta il coltellino alla gola, facendolo passare su tutto il mio collo senza premere del tutto, graffiandomi solamente.
Sento la lama affilata e un brivido di freddo e di paura mi attraversano tutto il corpo.
"A Cameron non frega niente di te cara Jessy. Vuole solo una ragazza figa da potersi scopare e divertirsi come vuole lui, non una difficile a cui importa troppo di come vada la relazione. Vuole una ragazza con un bel culo, delle belle tette e le gambe magre tesoro".
Ma sono quelle ultime parole a ferirmi, anche se sono dette da lui.
Non sono grassa, sono giusta.
Non ho un quarta di reggiseno, ma una seconda.
Non ho un culo grande ma normale.
Non sono come quelle, e si, sono felice di non esserlo.
"Cameron è cambiato, non è come prima. E tu non mi conosci!"
"Quelli come Cameron non cambiano!".
Si sente un tonfo alle spalle di Marcus e subito dopo vedo la porta della cucina sul pavimento e Cameron correre verso di me, dandogli un pugno e facendolo allontanare da me.
Il coltellino cade a terra e io mi fiondo tra le sue braccia, piangendo,versando così tante lacrime che neanche io so da dove arrivino.
"Ci sono io adesso, ci sono io".
Non so dire o specificare quanto i suoi abbracci mi aggiustino anche in momenti come questi.
"Povera illusa".
Dice ridendo Marcus, con la schiena appoggiata al muro e con il sangue che esce dal naso, fino a sporcargli le labbra e i denti.
"Se credi che Lory venga via con te, ti sbagli. Lei mi ama!".
Dice continuando a ridere e aspettando una sua risposta.
"Vero amore?".
Guardo Lory quasi rannicchiata in un angolo della stanza, e attendo in silenzio che dica tutto quello che vuole davvero dirgli, ma senza paura questa volta.
Tra la melodia di quel silenzio, i suoi passi echeggiano nella stanza quasi vuota se non fosse per la cucina, il tavolo e quelle due vetrine con i vetri sporchi.
Si avvicina a Marcus e si china a terra. Per un momento credo che le sue labbra si poggino sulle sue, quando con la mano gli accarezza la guancia sinistra; ma poi, é l'eco del suo schiaffo a rompere la melodia del silenzio questa volta.
Con il cuore distrutto, l'anima scomposta, scarica tutta la sua rabbia e questi anni passati nella penombra in quel dannato schiaffo e subito dopo, quelle attesissime parole, escono dalla sua bocca come vento:
"Hai ancora il coraggio di chiamarmi amore dopo avermi ridotta così? Dopo avermi tolto i miei anni di adolescenza legandomi a te con una catena?
Hai il coraggio di dire di amarmi dopo avermi umiliata, portato via i miei sogni e fatto del mio corpo un tappeto da poter calpestare?
Perché tu mi hai ridotta così!
E nel profondo del tuo cuore lo sai e non hai neanche il coraggio di giardarmi dritta negli occhi in questo momento!
Perché tutto ciò non fa di te un uomo!".
Avrei descritto Lory con un dipinto di arte astratta, disegnato da un pittore in uno dei suoi momenti piu confusionari.
Avrei descritto Lory come un ultimo saluto d'addio dato ad una persona attraverso una lettera, dove alla fine il contesto é tutto incasinato perché tra tutte le cose che vorresti dire, tre quarti rimangono chiusi nella tua testa.
Lory non aggiunge altro, esce dalla porta di casa, con la consapevolezza di essere uscita per sempre anche dalla vita di Marcus.

Do you trust me?||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora