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Capitolo 38: io lo amo.

Spazio autrice:
Scusate se non è lungo come gli altri...mi rifarò nel prossimo capitolo❤ buona lettura.

Vado dalla sorella e la madre di Cameron,anche se non so proprio cosa voglio dirgli. Voglio magari conoscerle e scambiare quattro parole su cosa penso di questa storia e in un certo senso vorrei anche scusarmi anche se non dovrei perché la colpa è di mio padre.
"Scusate.." entrambe si girano e credo che sappiano già chi sono o hanno una vaga idea di chi posso essere. "Sono Jessy....Bentley" aggiungo,temendo quello che possono pensare.
"Sappiamo chi sei." Rispondono quasi con disgusto. "Cosa vuoi?"
"Aiutarvi a tirare fuori Cameron."
Dico guardandole. "So quello che ha fatto mio padre e non sono d'accordo con lui. Odia Cameron ma io no. Io...io lo amo"
Lo amo. Si lo amo. Non l'ho mai detto ne pensato. Non mi sono mai fermata a pensare ai miei sentimenti per lui ma,sapevo già di essermene innamorata. Mi sono innamorata di lui senza accorgmene e mentre cercavo di starne alla larga mi avvicinavo sempre di più. Non so se ho fatto bene a dirglielo. "voglio aiutarvi,senza che mio padre lo sappia. Voglio che Cameorn esca da qui" concludo.
"Vuoi aiutarci a pagare la cauzione?" Mi domanda sua sorella sorprsa mentre si asciuga le lacrime con un fazzoletto di stoffa azzurro.
"Si,non chiedetemi come ma,troveró il modo"
I miei genitori arrivano e vado verso coloro che mi stanno rovinando la vita e gli urlo contro:
"É tutta colpa vostra se adesso è successo tutto questo!"
Non mi interessa se tutti mi guardano e sentono.
"Jessy calmati" dice mio padre avvolgendomi le sue braccia intorno al corpo per tenermi,come faceva quando da piccola ero arrabbiata ma,ormai non funziona piú. Cerco di togliermi dalla sua forte presa dimendomi e tirandogli calci ma non mi lascia.
"Lasciami papà!" Allenta la presa e mi lascia andare. Non credo di aver mai pianto così tanto in vita mia. Ne da sola ne davanti a qualcuno. Forse perché credevo nella stupida frase che mi diceva mia madre. Corro lungo il corridoio e esco dalla caserma di polizia. Sta piovendo molto piú forte di prima ma non mi importa,voglio solo arrivare a casa,magari con la speranza di potermi sfogare con Nash anche se so che l'argomento non gli importerà più di tanto.

Arrivo alla porta di casa sua suonando il suo campanello ripetutamente mentre la pioggia continua a inzupparmi i vestiti.
Quando mi apre è felice di vedermi ma anche preoccupato.
Lo abbraccio,continuando a piangere.
"Ehy cosa succede?" Mi chiede sollevandomi la testa per guardarlo negli occhi.
"Troppe cose Nash" chiude la porta e ci sediamo sul divano.
"Mi hanno raccontato qualcosa i miei....sai che odio Cameron ma quello che ha fatto tuo padre non mi sembra giusto"
Non la penserá mai come me su Cameron ma starà sempre dalla parte di chi ha ragione. Ma lui pensa che io non abbia ragione. È a metà tra il credergli ai miei genitori e credere a me. Ovviamente crede più a loro.
"Certo che non ha ragione! Ha iniziato lui Nash! Non doveva provocarlo!"
Dico passandomi una mano tra i facendo avanti e indietro per il salotto di Nash.
"Jessy non finirà bene continuerai a vederlo..." mi avverte Nash anche se sa benissimo che lo so.
"Non mi interessa Nash cosa succederà. Io continuerò a vederlo perché....perché lo amo."
Dirlo davanti a Nash è imbarazzante e difficile. Difficile perché so che prova qualcosa per me.
"Tu lo ami?" Chiede con voce tremante.
"Si Nash. Non era una buona idea dirtelo in faccia ma,saresti venuto a scoprirlo prima o poi"

Do you trust me?||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora