#98

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capitolo 98: Marcus.

Infondo cosa potevo aspettarmi dalla casa di Marcus? Una casa con ogni cosa al suo posto che odora di panni appena stesi?
Certo che no.
Quando superiamo la porta di casa, il forte odore di sigaretta e di alcool mischiato insieme, mi stuzzica le narici, quasi fino a farmi starnutire.
Guardo la faccia di Lory diventare quasi rossa per la vergogna, come se sapesse che questo forte e nauseante odore da fastidio a chiunque entri a casa sua.
Mi guardo attorno e noto dei quadri appesi totalmente a caso sulla parete in cui é appoggiato il divano rosso fiammeggiante. Quadri con paesaggi di montagna e di mare messi li senza un senso e un significato; come se Marcus attribuisse un significato alle cose che lo circondano. 
Non lo conosco bene ovviamente  e non dovrei giudicare o parlare. Ma é quel tipo di persona che appena la guardi e la giudichi in un modo, appena la conosci, bhe, resta uguale.
Dentro al lavabo c'è una pila di piatti sporchi e riesco a intravedere qualche bottiglia di birra vuota.
"Accomodatevi" ci dice mentre prende posto sul divano disordinato, le cui coperte puzzano anche esse di fumo.
Mi siedo sulla poltrona vicino al divano e tamburello le dita su uno dei due bracciol strappati, in attesa che qualcuno dica o faccia qualcosa.
Questo silenzio è imbarazzante. 
Cameron resta in piedi, di fianco a me, con il suo sguardo sempre piú protettivo, pronto a difendermi,da non so cosa, in qualsiasi momento. 
"Fumate qualcosa?"
Ci chiede tirando fuori delle piccole buste trasparenti da sotto i cuscini del divano.
"No, grazie" dice cortesemente Cameron, il che mi lascia stupita dato che non ringrazia mai, infatti riesco a riconoscere quella vena di sarcasmo nei suoi ringraziamenti.
"Dov'è finito il buon vecchio Cameron?".
Inizia a prepararsi quella che dovrebbe essere una canna e io resto a guardare, quasi curiosa, come farebbe una bambina quando vede qualcosa di nuovo.
"Davanti a te".
Il buon vecchio Cameron cambiato sotto alcuni punti di vista, aggiungo. 
"Simpatico, simpatico. Dai,prendi e goditi la vita".
Gli passa la canna già accessa e Cameron la prende. Ad un certo punto sembra che si lasci quasi convincere, ma poi vedo che la butta sul pavimento e la schiaccia con la scarpa e mi ricordo che lui é Dallas: fa quel che vuole.
Ma a Marcus non sembra fare neanche la differenza, anche se gli avrà buttato via qualche grammo di Marijuana e qualche soldo.
"Per quale motivo ci hai fatto venire qui Marcus?".
Chiede con tutta calma Cameron.
Ho capito i suoi giochetti:
prima la calma e se poi le cose si complicano, la rabbia e la violenza.
"Per fare due chiacchiere vecchio mio. È da tanto che non parliamo e Lory e Jessy é da tanto che non si vedono".
Lory non ha aperto bocca, come se fosse spaventata da quello che succederà a breve. Ha passato tutti i suoi giorni così?
Rannicchiata in un angolino del divano con il cellulare tra le mani con la paura di Marcus?
"Lory andate a prendere da bere tu e Jessy in cucina, almeno un bicchierino di alcool lo bevete, vero?"
Lory si alza e io la seguo a ruota.
Quando siamo sole in cucina, le prendo il polso delicatamente e le dico a bassa voce:
"Presto tutto questo finirà, te lo prometto, va bene?"
Annuisce, facendomi un sorriso, un sorriso vero.
Dall'altra stanza Marcus urla il nome di uno strano alcolico mai sentito che Lory non trova. 
"Arrivo io".
Quelle parole bastano per farmi tremare. Avere Marcus anche a pochi centimetri di distanza mi metti i brividi.
"Tu prendi i bicchieri nel salotto".
Nella mia mente supplico Lory di non allontanarsi, di non lasciarmi sola con questa specie di uomo.
Ma, come dice Marcus, Lory obbedisce.
Mi fa un sorrisetto e poi si mette a cercare la bottiglia nella vetrina.
Noto i suoi movimenti quasi strani e sospetti,come se sapesse giá che li dentro non c'é quel che cerca.
Cerca, cerca e il tempo sembra non passare mai.
"No, forse dovrei vedere nell'altra".
L'altra vetrina é esattamente vicino alla porta.
Tranquilla Jessy, Cameron é nella stanza accanto, non puó succederti nulla.
Ma, poi succede un qualcosa di strano, un qualcosa che per un momento non capisco che cosa, succede cosí rapidamente:
Invece di andare verso la vetrina, va verso la porta e di colpo la chiude, girando velocemente la chiave nella serratura.
No.
No.
No.
Cosa vuole fare? Cosa vuole farmi?
Per un momento per la mente mi passano le idee più brutte che esistano.
"Cosa fai?".
Si avvicina velocemente a un cassetto della cucina e tira fuori un coltellino svizzero.
No.
No.
No.
Che cazzo vuole fare? Dove cazzo devo andare?
Cameron intanto urla parole che non riesco a capire e tira ripetutamente pugni pesanti sulla porta.
In questo momento riesco solo a concentrarmi sulla sua mano destra che tiene quel coltellino. 
"Non penserai mica di portarmi via Lory? vero?"
Mi chiedo perché, cosa vuole da lei,cosa vuole ottenerci.

Do you trust me?||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora