Mi fanno entrare nella loro macchina con le sirene lampeggianti,che mi ricordano uno di quei film polizieschi dove il criminale ha ucciso qualcuno, e mi portano alla caserma di polizia,dove mi faranno un vero e proprio interrogatorio. Mi sento cosí in imbarazzo. Avvolte il poliziotto alla guida mi lancia delle occhiate dallo specchieto retrovisore e poi torna a guardare la strada bagnata dalla pioggia. Non so come usciremo entrambi da questo casino. Non so cosa succederá quando torneró a casa. Non so cosa succederá in seguito e vorrei tanto saperlo. So solo che non sará facile. Niente di questo é stato facile fin ora e non lo sará neanche in futuro. Continuare a stare con lui sarà davvero dura. Tra mia madre,mio padre,Nash e tutto il resto. Ma,non mi arrenderó davanti a niente,non li renderò felici. Non di nuovo.
Una volta arrivata mi fanno entrare in una stanza,dove c'è anche Cameron,seduto su una panca di legno appoggiata vicino al muro.
"Cameron!"
Appena mi vede si alza in piedi e gli corro in contro,abbracciandolo. Mi hanno tolto le manette dopo che il poliziotto mi ha detto che non avrei fatto niente perché non gli sembro una cattiva ragazza. Io non sono una cattiva ragazza. Una cattiva ragazza non è colei che non da ascolto ai genitori. Sopratutto se essi hanno torto. Una persona cattiva è quella che uccide e fa del male a qualcun'altro senza un motivo. Cameron se fa del male ad una persona lo fa per un motivo. Fa tutto per un motivo.
"Jessy!"
Lui invece, le ha ancora e non può ricambiare l'abbraccio. I poliziotti restano sulla soglia della porta a guardare tutta la scena e a scambiarsi qualche commento e parere. Probabilmente devono aspettare il commissario che ci farà le infinite domande.
"Cameron come facciamo adesso?"
Gli chiedo sottovoce e preoccupata per quello che potrà succedere.
"Troveremo un modo,come abbiamo fatto fino ad adesso,stai tranquilla"
Appoggio la testa sulla sua spalla e decido di fidarmi di lui. Come ho fatto fino ad adesso."Chi ha avuto la brillante idea?"
Ci chiede il commissario,seduto dietro la scrivania,saccente.
"Io." Ammette Cameron. So che si prenderà tutte le colpe per lasciarmi fuori da questa storia il più possibile. Prenderà anche le mie colpe se serve. È capace.
"E perché? Sapevi che era un atto di vandalismo vero?"
Chiede controllando dei documenti. Mi mette ansia e avrei voglia di scomparire.
"Si, volevo solo divertirmi,non sapevo che c'erano tutti questi rischi." Mentiene la calma,non si agita e so che sta facendo un grande sforzo perché io stessa avrei voglia di andare dietro questa scrivania e strangolarlo con qualcosa.
"Ora lo sai. Non è il giusto modo per divertirsi questo e spero che imparerai la lezione stando qui. Perché te resterai qui,è già deciso."
No. No. Non può restare dietro delle sbarre. Ma come potrei spiegarlo ad un commissario che ha buttato le sue emozioni nel cesso? Fa parte del lavoro essere impassibili davanti alle preghiere disperate di una ragazzina?
"No,non potete metterlo in prigione! Non è la persona che si merita di stare lì. Almeno per voi si ma,non è così."
È inutile,lo so,ma almeno ci provo.
"A no? Una persona che aggredisce un uomo di quarant'anni,cioè suo padre che ha anche esposto denuncia,non va messa in pigione? Contando anche che è entrato dentro una scuola e ha scritto sul muro della palestra. Non ti sembra giusto?"
Avanti Jessy,non puoi metterti contro un commissario che può sbattere in prigione anche te.
"Forse conviene farsi due domande non crede?"
Cameron mi guarda e dal suo sguardo capisco che non vuole che mi metta nei casini. "Farsi due domande sul perché ha picchiatto mio padre in quel modo. Perché non vuole che io e lui ci vediamo e le sembra giusto? Impedirmi di farlo? La seconda volta è stato mio padre ad iniziare e le avrà detto il contrario solo perche lo odia a morte. La prima,bhe la prima è stato lui ma solo perché dopo che si prova con le buone e si fallisce si passa alle cattive"
Sto difendendo Cameron e non mio padre. Mi ucciderebbe per questo. Ma io difendo solo che ha ragione e lui non ne ha. Non posso stare qui a spiegarli come sono andati i fatti dall'inizio ma,potrei farlo ragionare,anche se é una cosa impossibile perché gli sto parlando come una stupida aloescente innamorata del proibito.
"Se sta cercando di farmi cambiare idea signorina Bentley si sbaglia. Non è così che funziona. Verrà sbattuto in prigione e la questione è chiusa. Voglio solo sentire quante cavolate mi raccontate."
Mi passo una mano tra i capelli e guardo il commissario con sconfitta. Sarà la prima votla che mi arrendo davanti a qualcosa.
"Jessy,non metterti nei casini per colpa mia" dice tranquillamente davanti a lui.
"Lo ascolti" mi consiglia. "Bene,quindi,Cameron Dallas,lei è in arresto e se vuole uscire qualcuno deve pagare la cauzione. Possibilmente un suo parente o un maggiorenne."
Un poliziotto che per tutto il tempo è stato appoggiato allo stipide della porta,lo fa alzare dalla sedia.
"Aspettate,posso almeno salutarlo e passare due minuti con lui,devo solo dirgli una cosa."
Chiedo al commissario.
"Non può,mi dispiace"
"La prego!"
Sembreró così infantile.
"Due minuti non di più. E ricordatevi che ci sono le telecamere."
Escono tutti dalla porta e la chiudono.
"Non doveva andare così." Gli dico appoggiando la mia fronte sulla sua.
"Si risolverà Jessy,non avere paura per me"
Mi sento quasi in colpa,forse per avere un padre così,una famiglia così.
"Cameron mi dispiace,è colpa di mio padre ed è anche colpa mia. Dovevo provarci di più,convincerlo che non sei cattivo. Dovevo provarci fino in fondo,ma non l'ho fatto."
Dico tra le lacrime.
"No Jessy non è colpa tua. Staremo insieme. Te lo prometto. Ti fidi di me?"
Annuisco,asciugandomi le lacrime con la manica della mia felpa grigia.
"Si,mi fido di te"Quando usciamo dalla porta e i poliziotti portano via Cameron,vedo sua madre e sua sorella che parlano con un poliziotto,entrambe preoccupate e con le lacrime che scendono senza fermarsi un attimo dagli occhi. Chissà quanto odio stanno provando anche loro verso mio padre. Mi siedo a terra,con la schiena appoggiata al muro e guardo il soffitto. Non hanno vinto. Non ho ancora finito di lottare.
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Do you trust me?||Cameron Dallas
FanfictionAvvertenza: I COMPORTAMENTI E I FATTI RIPORTATI IN QUESTA STORIA NON CORRISPONDONO IN ALCUN MODO A QUELLO DEI PERSONAGGI NELLA VITA REALE. Trama: E se i piani per il tuo futuro cambiassero da un momento all'altro? La vita di Jessy Bentley è perfett...