Capitolo 90: sei veramente felice?
Ho avuto l'opportunità di parlare con sua madre e sua sorella poche volte e sembrano molto disponibili. Mi dispiace così tanto doverci parlare adesso,proprio per questo problema,avrei voluto che fosse stata in un'altra occasione e in un altro ambito: magari un pranzo o una cena in famiglia, una chiaccherata serena in Central Park o in un semplice bar,proprio come si vede nei soliti film alla tv; magari in un universo parallelo mia madre e sua madre sarebbero state ottime amiche. Me le immagino,loro due mentre cucinano una torta insieme, e io e Cameron che cerchiamo di aiutarle in qualche modo; mentre mio padre e suo padre discutono di ciò che è successo ultimamente nel resto del mondo. E Nash...bhe Nash sarebbe rimasto semplicemente il mio milgiore amico,quello da cui sarei corsa continuamente. Sarebbe stata la favola perfetta se tutto fosse andato bene.
"Ti do una mano a pulire se vuoi" mi offro,mentre la vedo faticare nel pulire il pavimento,chinata a terra,con una spugna per i piatti in mano e una ciotola piena di acqua e sapone a lato delle sue gambe. Cerco anche di non darle del lei, ricordandomi l'ultima volta che mi ha chiesto gentilmente di non farlo.
"No,faccio da sola,ti ringrazio"
Sfodera il suo sorriso migliore,anche se so che dentro è distrutta. Una moglie distrutta,che anche lei,avrebbe solo voluto avere la sua favola perfetta. Ma perché sin da piccoli ci mettono in testa tutte quelle stronzate? Ci raccontano che alla fine,tutte le principesse hanno una vita perfetta e che riescono sempre a vivere con il loro amato e poi, ci aggiungono il "vissero per sempre felici e contenti". Ma cosa ne sanno loro se alla fine erano davvero contente?
Perché ci mettono delle false aspettative da piccoli?
Perché crescendo ci accorgiamo di quanto in realtà la società e il mondo faccia schifo?
"Vieni, ti do dei vesiti per stare comoda"
Mi dice Cameron facendomi cenno con la testa di seguirlo su per le scale. Guardo un ultima volta sua madre e sua sorella,che va verso i fornelli per preparare penso la cena. É tutto quanto così triste e così incasinato,che un'altra persona qualsiasi avrebbe lasciato stare tutto quanto e rinunciato a tutto. Un'altra persona avrebbe lasciato un persona complicata come Cameron e un casino come me. Infondo,io e lui, ci siamo trovati:
Lui,pieno di problemi fino alla testa, complicato da prendere in simpatia e da capire. Io,completanente incasinata con la testa piena di paranoie mentali.
"Puoi metterti questa"
Mi porge una maglietta a maniche corte grigia,nonostante fuori faccia freddo e siamo alla fine dell'inverno.
"Qui fa abbastanza caldo" aggiunge poi,sforzandosi di sorridere.
Ha gli occhi incasinati,ma resteranno sempre i più belli per me.
Chiude la porta e va a sedersi sul letto disfatto,per quel che stavamo per fare prima.
Si prende la testa tra le mani e capisco.
Scoppia in lacrime,mostrando la parte bella di sé,quella tanto dolce e fragile.
"Capisci che ho paura per te?"
Mi dice con le lacrime che scendono da quegli occhi pieni di poesia,che hanno una grande storia dietro. Mi siedo accanto a lui e appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi circonda la vita con il braccio.
"Non posso dormire tranquillo sapendo che tuo padre può privarti quando vuole di quello che tu vuoi. Non posso dormire con l'ansia di svegliarmi e non trovarti più. Non posso addormentarmi e sapere che tu,in fondo,non sei affatto felice"
Io sono felice,lo sono sempre,quando sto con lui. Sono felice quando mi fa sentire protetta e salva fra le sue braccia,quando mi bacia e per un momento tutto intorno a me e nella mia testa si annulla.
"Cameron,io con te sono felice,lo sono davvero".
"E quando vai a casa? Quando ti chiudi nella tua camera in attesa del giorno seguente per vedermi,dimmi, sei felice? Sei felice quando dal piano di sotto senti i tuoi genitori che si lamentano di avere una figlia come te? Secondo loro troppo innamorata e troppo restarda...dimmi,sei felice quando sei sola con te stessa?"
No che non lo so,stare da sola non mi piace. Odio essere circondata dal silenzio totale e dal buio. Ho paura; ma non paura dei presunti mostri sotto il letto o i presunti fantasmi intorno a me. Ho paura dei vari fantasmi e dei vari mostri che si trovano nella mia testa,tutti quei pensieri e tutte quelle voci di persone che mi ripetono che tutto questo è sbagliato.
Stare sola con me stessa,non mi piace.
Amo passare il tempo con Cameron perché riesce a fermare tutti questi pensieri e a farmi dimenticare tutto per un attimo.
"Cameron,tutti sono meno felici senza la persona che amano. È normale che poi...smetto quasi di esserlo"
"No Jessy,tu sei triste,non c'è neanche un po'di felicità in te. Quando ti riaccompagno a casa la sera, lo vedo come pensi a quello che succederà appena supererai la porta di casa tua. Lo vedo Jessy"
Mi accarezza la guancia e mi guarda dritta negli occhi lucidi.
Quando mi scende l' attesa lacrima,la asciuga con il pollice.
"Ma adesso...questo non succederà più,vero? Adesso,magari,saremo felici una volta per tutte."
"Credi davvero che questo momento di serenità durerá per sempre? Tuo padre non la smetterà ed è normale,sei sua figlia. Non smetterà di ostacolarci Jessy,mai"
Mi alzo in piedi e gli prendo le mani.
"E noi supereremo tutti gli ostacoli,tutti,come abbiamo fatto fino ad adesso. È chissene frega se sarà difficile o che ci sembrerà un'eterna strada in salita. Alla fine della salita c'è il bel panorama, e potremo dire: tutta questa fatica e servita a qualcosa".
Mi prende per i fianchi e mi stringe a sé,quasi come se si fosse convinto e come se avesse capito che noi ci riusciremo ad essere felici per davvero.
"Sono felice, di averti, di sapere che tu sei mia e basta".Ci sediamo a tavola,quando tutto sembra essere più calmo e iniziamo a mangiare ciò che sua sorella e sua madre hanno preparato.
"Ho avuto l'occasione di fare la mia specialità: il mission-style burrito, una ricetta tipica della California. Spero ti piaccia"
Mi dice sorridendomi.
Dall'odore sembra davvero buono.
"Se ti chiedi cosa c'e dentro: riso, formaggio, varie salse e carne" aggiunge gentilmente sua sorella.
"Vi ringrazio per avermi ospitato qui per un po'." Dico cambiando argomento,mentre cerco di tagliare il burrito in due.
"Puoi stare quanto vuoi...é bello sapere che una persona è riuscita a vedere del buono in Cameron"
Gira lo sguardo verso di lui ma fa finta di essere occupato a infilzare la carne con la forchetta.
Non voglio rovinare la cena,quindi eviterò di scusarmi ancora per quello che è successo. Ma di cosa potremo parlare senza toccare l'argomento famiglia?
"Sai già cosa vuoi fare dopo la scuola Jessy?"
Bella domanda,non ho mai pensato a questo. Prima avrei risposto "il lavoro di mamma e papà" ed ora...ora non lo so.
"Ancora non ho le idee molto chiare...ma spero di andare a vivere in un'altra città,magari"
Cameron si gira verso di me,come se fosse confuso da quelle parole.
"Sarebbe bello andare a vivere da un'altra parte...tipo?"
"Magari San Diego o Houston...so che sono luoghi abbastanza costosi ma, vorrei poter cambiare."
Ovviamente in tutto questo, é incluso anche Cameron.
"Bhe,spero che tu possa realizzare i tuoi sogni e che...riesca ad essere libera da tuo padre un giorno. So che ti obbligherà in tutti i modi a portare avanti la vostra banca ma tu...fai quello che sogni di fare"
Lo spero anch'io.
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Do you trust me?||Cameron Dallas
FanfictionAvvertenza: I COMPORTAMENTI E I FATTI RIPORTATI IN QUESTA STORIA NON CORRISPONDONO IN ALCUN MODO A QUELLO DEI PERSONAGGI NELLA VITA REALE. Trama: E se i piani per il tuo futuro cambiassero da un momento all'altro? La vita di Jessy Bentley è perfett...