Qualche giorno dopo trovai mia madre che camminava avanti e dietro in cucina.
«Buongiorno mamma. Perché stai consumando il pavimento?» la salutai.
Mi guardò arrabbiata.
Che era successo?
«Asa quante volte ti ho detto di non uscire con Chad, il figlio del capo di tuo padre?» disse lei agitata.
Come era riuscita a sapere di me e Chad?
«Sai quella signora che vive sull'angolo?» disse indicando verso la casa.
Io annuii.
«Ha visto l'Hummer di Chad in strada e ha detto di averti visto scendere da lì. Quindi vuoi continuare a mentirmi?» spiegò infuriata.
«È vero sono uscita con Chad. E allora?» le dissi stanca di essere trattata come una combinaguai o una bambina.
Lei mi guardò come se avesse visto un fantasma. «Ora lo chiami e gli dici che non uscirai più con lui».
Non so dove trovai il coraggio, ma gli risposi a tono.
«Mi sono stancata di essere trattata così! Non voglio che tu mi impedisca di vedere Chad! Perché devi pensare che combinerò qualche guaio. E poi quello che succede fra me e Chad non centra nulla con il lavoro di papà».
Uscì di casa alla svelta senza aver fatto colazione ed andai all'incrocio dove avrei trovato ad aspettarmi Chad.
Da quando Mike non mi parlava più, Chad si era offerto di accompagnarmi a scuola.
Arrivò dopo qualche secondo ed entrai nella sua auto e neanche gli diedi il tempo di fermarsi.
Lui mi guardò preoccupato.
«Mia madre pensa che io e te non dovremmo uscire insieme» dissi sospirando.
Gli raccontai della sfuriata di mia madre e che odiavo la signora che abitava all'angolo.
«Non combinerai niente e poi perché lo dovrei andare a dire a mio padre. La cosa è fra me e te, e nessun'altro» disse prendendomi una mano nella sua.
«Hai ragione. Da domani mi verrai a prendere davanti casa» dissi sorridendo.
Domani a mia madre le sarebbero venuti molti più capelli bianchi.
Chad mi sorrise e mi baciò. «Buongiorno, piccola».
«Buongiorno, Chad» dissi sorridendo mentre lo baciavo.
Chad partì ed arrivammo a scuola appena in tempo per sentire la campanella suonare.
Le lezioni passarono velocemente e di Mike nessuna traccia.
Con Kaori ero riuscita a fare pace e ora dovevo provare con il mio migliore amico.
Uscendo dall'edificio scolastico vidi di sfuggita Mike e lo seguì.
«Mike!» urlai.
Lui mi guardò e iniziò ad andare più veloce.
«Per favore fermati. Ti voglio parlare» dissi velocizzando il passo.
Arrivai vicino a lui che ormai correvo.
«Che vuoi?» disse voltandosi sbuffando.
«Voglio parlare con te» dissi riprendendo fiato.
«Ecco, ora stai parlando con me» disse scontroso, incrociando le braccia al petto.
Io e Mike non eravamo mai stati arrabbiati per così tanto tempo e un po' mi spaventava.
«Mike per favore ti voglio bene e non mi puoi trattare così» dissi triste.
«Da quando esci con Chad e Colton non è più come prima» spiegò lui.
I suoi occhi brillavano di tristezza.
«Mike tu sei il mio migliore amico e lo sarai per sempre. Questo lo sai» dissi con sincerità.
Sembrò pensarci un po' e poi mi abbracciò.
«Spero che quello che hai detto sia la verità, amicona» disse sorridendomi.
Tornammo all'entrata della scuola e Chad mi stava aspettando.
«Torni a casa con lui?» chiese Mike.
«Se vuoi gli dico che torno con te» risposi.
Lui sembrò illuminarsi, ma questa volta di felicità.
Lui annuii ed andai ad informare Chad che non sarei andata con lui.
Mi diede un bacio prima che la madre di Mike arrivò con la sua auto.
Con la madre del mio migliore amico presente non c'era molto da dire, ma era tornato tutto al proprio posto.
Ora dovevo vedermela con mia madre.
Ero scappata quella mattina ed ero arrabbiata con lei.
Salutai il mio amico e sua madre e mi avviai verso il patibolo.
L'ingresso era libero dall'ira di mia madre e potevo sgagliattolare verso la mia camera senza essere vista.
«Asa non così in fretta» disse mia madre quando arrivai al primo scalino.
Sospirai. «Non voglio parlare di quello che è successo questa mattina. Io e Chad non centriamo con il lavoro di mio padre».
Ero determinata a farle capire che se volevo uscire con il figlio del capo di mio padre, potevo farlo.
«Lo so. Mi dispiace per come mi sono comportata questa mattina» si scusò.
Non mi aspettavo quelle parole e la mia mascella toccava terra.
«Se stai cercando di fare la carina non abbocca con me》le dissi.
Attraversò qualcosa nel suo volto e mi sembrava tristezza.
«No, non è questo che voglio. Ho capito che se vuoi stare con Chad, perché io e tuo padre te lo dovremmo vietare?» disse sorridendo, ma un po' era dispiaciuta per quello che le avevo detto.
Sembrava un sorriso sincero e quasi mi veniva da piangere.
L'abbracciai e mi disse che il pranzo era pronto.
Mangiai velocemente e poi me ne andai in camera mia.
Presi il telefono e notai che era arrivato un messaggio.
"Sei sicura di esserti riappacificata con i tuoi amici? Piccola stronzetta inizi proprio a starmi sul cazzo"
Lo/La sconosciuto/a stava iniziando ad essere colorito con le parole.
Non ho molti amici, si possono contare nel palmo di una mano, ma loro mi vogliono bene e io voglio bene a tutti loro.
Mike è sempre stato il mio unico migliore amico, ma poi è arrivata Kaori.
Chad e Colton dopo quello che era successo non mi aspettavo di essere loro amica.
«Bene sconosciuto, se vuoi giocare. Giochiamo».
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TUTTA COLPA DI JACK [IN REVISIONE]
Romance[IN REVISIONE] Una bottiglia di Jack Daniels ti può far provare cose che non immagini, ma se esageri ti fa fare brutte figure. Asa se ne accorta quando ad una festa il suo migliore amico le lancia una sfida. Cosa ci può essere di peggio fare una...